VICKS FLU TRIPLA AZIONE POLV OS 10BS
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7,70âŹ
- IVA esclusa: 7,00âŹ
- Produttore: PROCTER & GAMBLE ITALIA S.R.L
- Disponibilità: Out Of Stock
- Codice prodotto: 039773027
Una bustina contiene: 500 mg di paracetamolo 200 mg di guaifenesina 10 mg di fenilefrina cloridrato Eccipienti: Saccarosio 2000 mg Aspartame 6 mg Sodio 157 mg Per lâelenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
EccipientiSaccarosio Acido citrico Acido tartarico Ciclamato di sodio Citrato di sodio Aspartame (E951) Acesulfame potassio (E950) Mentolo in polvere Aroma limone Aroma succo di limone Giallo di chinolina (E104)
Indicazioni terapeuticheTrattamento sintomatico a breve termine del dolore da lieve a moderato, febbre, congestione nasale con effetto espettorante in caso di tosse grassa, associato a raffreddore, brividi ed influenza.
Controindicazioni/Effetti indesideratiIpersensibilitĂ al paracetamolo, alla guaifenesina, alla fenilefrina cloridrato o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Compromissione epatica o compromissione renale grave Ipertensione Ipertiroidismo Diabete Malattie cardiache. Glaucoma ad angolo chiuso Porfiria Utilizzo in pazienti che stanno assumendo antidepressivi triciclici Utilizzo in pazienti che stanno assumendo, o che hanno assunto nelle 2 settimane precedenti, inibitori della monoamina ossidasi (IMAO). Utilizzo in pazienti che stanno assumendo farmaci betabloccanti Utilizzo in pazienti che stanno assumendo altri farmaci simpaticomimetici Bambini al di sotto dei 12 anni.
PosologiaSciogliere il contenuto di una bustina in una tazza di medie dimensioni e aggiungere acqua calda non bollente (250 ml circa). Lasciare raffreddare fino a una temperatura bevibile. Adulti e bambini a partire da 12 anni di etĂ : una bustinaRipetere ogni quattro ore secondo le indicazioni, senza superare le quattro dosi (bustine) nellâarco di 24 ore. Non somministrare a bambini di etĂ inferiore a 12 anni senza il consiglio del medico. Non somministrare a pazienti con compromissione epatica o compromissione renale grave (vedere paragrafo 4.3). Consultare il medico se i sintomi persistono per piĂč di 3 giorni.
ConservazioneNon conservare al di sopra dei 25 °C.
AvvertenzeNon Ăš raccomandato lâuso prolungato del prodotto. Si deve raccomandare ai pazienti di non assumere altri prodotti contenenti paracetamolo o contenenti gli stessi principi attivi del presente preparato. Si deve inoltre raccomandare ai pazienti di evitare lâassunzione contemporanea di alcol, altri prodotti decongestionanti o prodotti contro tosse o raffreddore. Il medico o il farmacista sono tenuti a verificare che i preparati contenenti simpaticomimetici non vengano somministrati contemporaneamente attraverso piĂč vie, ovvero per via orale e topica (preparati nasali, auricolari e oculari). Il presente medicinale deve essere raccomandato solo in presenza di tutti i sintomi (dolore e/o febbre, congestione nasale e tosse bronchiale). I rischi legati al sovradosaggio sono maggiori nei pazienti con epatopatia alcolica non cirrotica. Usare con cautela nei pazienti che stanno assumendo digitale, bloccanti betaâadrenergici, metildopa o altri agenti antipertensivi (vedere paragrafo 4.5) Usare con cautela nei pazienti affetti da ipertrofia prostatica in quanto potenzialmente soggetti a ritenzione urinaria. I prodotti contenenti simpaticomimetici devono essere usati con molta cura nei pazienti che stanno assumendo fenotiazine. Uso nei pazienti con fenomeno di Raynaud. Consultare il medico prima dellâuso in caso di tosse persistente o cronica come quella che si manifesta con fumo, asma, bronchite cronica o enfisema. Contiene saccarosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento del glucosioâgalattosio o da insufficienza di sucrasiisomaltasi non devono assumere questo medicinale. Contiene 157 mg di sodio per dose. Da tenere in considerazione in persone con ridotta funzionalitĂ renale o che seguono una dieta a basso contenuto di sodio. Contiene aspartame (E951). Questo medicinale contiene una fonte di fenilalanina. PuĂČ esserle dannoso se Ăš affetto da fenilchetonuria.
InterazioniLâepatotossicitĂ del paracetamolo puĂČ essere potenziata da unâassunzione eccessiva di alcol. La velocitĂ di assorbimento del paracetamolo puĂČ essere aumentata con metoclopramide o domperidone e lâassorbimento ridotto con colestiramina. Sostanze che inducono gli enzimi microsomiali epatici, come lâalcol, barbiturici, inibitori di monoamine ossidasi e antidepressivi triciclici, possono incrementare lâepatotossicitĂ del paracetamolo, particolarmente in seguito a iperdosaggio. Lâisoniazide riduce lâeliminazione del paracetamolo, con possibile potenziamento della sua attivitĂ e/o tossicitĂ , tramite lâinibizione del suo metabolismo a livello del fegato. Il probenecid causa un dimezzamento dellâ eliminazione del paracetamolo, inibendo il suo legame con lâacido glucuronico. Una riduzione del paracetamolo deve essere considerata nel caso in cui si stia assumento il probenecid. Un uso regolare del paracetamolo puĂČ ridurre il metabolismo della Zidovudina (aumentando il rischio di neutropenia). Le interazioni tra ammine simpaticomimetiche, come la fenilefrina, e gli inibitori della monoamina ossidasi causano effetti ipertensivi. La fenilefrina puĂČ interagire negativamente con gli agenti simpaticomimetici e puĂČ ridurre lâefficacia di farmaci betabloccanti, metildopa e altri farmaci antipertensivi (vedere paragrafo 4.4). Le condizioni in cui vengono assunti tali farmaci costituiscono controindicazioni allâimpiego del prodotto. Lâeffetto anticoagulante di warfarin e di altri farmaci cumarinici puĂČ essere potenziato dallâassunzione regolare e prolungata di paracetamolo, con un aumento del rischio di emorragie; dosi assunte occasionalmente non hanno effetti significativi. Sono state riportate interazioni farmacologiche tra paracetamolo e diversi altri farmaci. Si ritiene improbabile che tali interazioni siano clinicamente significative nellâimpiego temporaneo e in accordo al regime di dosaggio suggerito. I salicilati/aspirina possono prolungare lâeliminazione (t Âœ) del paracetamolo. Il paracetamolo puĂČ diminuire la bioequivalenza della lamotrigina, con possibile diminuzione del suo effetto, dovuto a un possibile aumento del suo metabolismo nel fegato. Ă possibile che la digitale possa sensibilizzare il miocardio a effetti simili a sostanze simpaticomimetiche. Il paracetamolo puĂČ alterare il test dellâacido urico fosfotungstato ed il test per la glicemia.
Effetti indesideratiLâincidenza di effetti indesiderati Ăš di solito classificata come di seguito: Molto comune (>10) Comune (>1/100 a <1/10) Non comune (>1/1000 a <1/100) Raro (>1/10.000 a < 1/1000) Molto raro (<1/10.000) Non noto (lâincidenza non puĂČ essere classificata sulla base dei dati disponibili) Patologie cardiache: la fenilefrina puĂČ essere raramente associata a tachicardia (da â„1/10.000 a â€1 su 1000). Patologie del sistema emolinfopoietico: molto raramente (<1 su 10.000) sono state riportate discrasie ematiche come trombocitopenia, agranulocitosi, anemia emolitica, neutropenia, leucopenia e pancitopenia in seguito allâassunzione di paracetamolo, anche se puĂČ non esservi una relazione causale. Patologie del sistema nervoso: come con altre ammine simpaticomimetiche, raramente (da â„1/10.000 a â€1 su 1000) si possono manifestare insonnia, nervosismo, tremore, ansia, irrequietezza, confusione, irritabilitĂ e cefalea. Ă inoltre noto che la guaifenesina puĂČ causare raramente (da â„1/10.000 a â€1 su 1000) cefalea e vertigini. Patologie gastrointestinali: anoressia, nausea e vomito sono comuni con i simpaticomimetici (da â„1 su 100 a â€1 su 10) e si possono manifestare con la fenilefrina. Disturbi gastrointestinali, nausea, vomito e diarrea sono gli effetti indesiderati piĂč comuni associati alla guaifenesina, ma si verificano raramente (da â„1/10.000 a â€1 su 1000). Gli effetti gastrointestinali del paracetamolo sono molto rari ma sono stati riportati casi di pancreatite acuta in seguito allâingestione di dosi superiori a quelle normali. Patologie renali e urinarie: Nefrite interstiziale Ăš stata riportata casualmente dopo un uso prolungato di alte dosi di paracetamolo. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: in seguito allâassunzione di paracetamolo possono manifestarsi raramente ipersensibilitĂ , compreso rash cutaneo, e orticaria (da â„1/10.000 a â€1 su 1000). Patologie vascolari: in seguito allâassunzione di fenilefrina si possono manifestare raramente aumento della pressione sanguigna associato a cefalea, vomito e palpitazioni (da â„1/10.000 a â€1 su 1000). Disturbi del sistema immunitario: sono stati riportati rari casi (da â„1/10.000 a â€1 su 1000) di reazioni allergiche o di ipersensibilitĂ in seguito allâassunzione sia di fenilefrina che di paracetamolo, tra cui rash cutanei, orticaria, anafilassi e broncospasmo. Patologie epatobiliari: raramente (â„ 1/10.000 a †1/1000), anomalie nei test della funzione epatica (aumento delle transaminasi epatiche).
SovradosaggioPARACETAMOLO Vi Ăš il rischio di avvelenamento particolarmente in pazienti anziani, bambini piccoli, in pazienti con patologie epatiche, in alcolisti cronici, in pazienti con malnutrizione cronica. In questi casi un iperdosaggio puĂČ risultare fatale. Nellâadulto, una quantitĂ di paracetamolo pari o superiore a 10 g puĂČ causare danno epatico. Se il paziente presenta uno dei fattori di rischio (vedere di seguito), lâingestione di una quantitĂ di paracetamolo pari o superiore a 5 g puĂČ causare danno epatico. Fattori di rischio Se il paziente: a) Ăš sotto terapia prolungata con carbamazepina, fenobarbitale, fenitoina, primidone, rifampicina, erba di San Giovanni o altri farmaci induttori degli enzimi epatici oppure b) assume regolarmente etanolo oltre le quantitĂ raccomandate oppure c) presenta una carenza di glutatione, ad es. in caso di disturbi alimentari, fibrosi cistica, infezione da HIV, inanizione, cachessia. Sintomi I sintomi da sovradosaggio di paracetamolo che si manifestano nelle prime 24 ore sono pallore, nausea, vomito, anoressia e dolore addominale. Il danno epatico puĂČ comparire nelle 12â48 ore successive allâingestione. Si possono verificare anomalie del metabolismo del glucosio e acidosi metabolica. Nei casi di avvelenamento grave, lâinsufficienza epatica puĂČ progredire in encefalopatia, emorragia, ipoglicemia, edema cerebrale e morte. Anche in assenza di grave danno epatico, puĂČ insorgere unâinsufficienza renale acuta con necrosi tubulare acuta, altamente probabile se accompagnata da dolore lombare, ematuria e proteinuria. Sono stati riportati casi di aritmia cardiaca e pancreatite. Trattamento In caso di sovradosaggio da paracetamolo Ăš essenziale trattare immediatamente il paziente. Anche in assenza di sintomi iniziali significativi, il paziente deve essere urgentemente trasferito in ospedale. I sintomi possono essere limitati a nausea o vomito e possono non riflettere la gravitĂ del sovradosaggio o il rischio di danno dâorgano. Il trattamento del paziente deve essere effettuato nel rispetto delle linee guida vigenti. Se non Ăš trascorsa piĂč di unâora dallâassunzione del sovradosaggio, puĂČ essere preso in considerazione il trattamento con carbone attivo. La concentrazione plasmatica di paracetamolo deve essere misurata non prima di 4 ore dallâingestione (concentrazioni plasmatiche misurate in tempi precedenti non sono affidabili). Entro 24 ore dallâingestione di paracetamolo il paziente puĂČ essere trattato con Nâacetilcisteina; tuttavia, il massimo effetto protettivo si ottiene entro 8 ore dallâingestione. Trascorso questo tempo, lâefficacia dellâantidoto diminuisce drasticamente. Se necessario, al paziente deve essere somministrata Nâacetilcisteina per via endovenosa, in linea con lo schema di dosaggio stabilito. Nel caso in cui il vomito non sia un problema e il paziente si trovi lontano dallâospedale, lâassunzione di metionina orale puĂČ costituire una valida alternativa. Il trattamento dei pazienti con disfunzione epatica grave che si presentano dopo 24 ore dallâingestione deve essere discusso con il centro antiveleni o con un reparto di epatologia. FENILEFRINA CLORIDRATO I sintomi di sovradosaggio da fenilefrina includono irritabilitĂ , cefalea, ipertensione arteriosa, bradicardia riflessa e aritmie. Lâipertensione deve essere trattata con un alfaâbloccante come la fentolamina ev.La riduzione della pressione arteriosa puĂČ aumentare, come meccanismo riflesso, la frequenza cardiaca ma, se necessario, ciĂČ puĂČ essere facilitato dallâassunzione di atropina. GUAIFENESINA Un sovradosaggio da lieve a moderato puĂČ causare vertigini e disturbi gastrointestinali. Dosi molto elevate possono produrre eccitazione, confusione e depressione respiratoria. Nei pazienti che consumano grandi quantitĂ di preparazioni contenenti guaifenesina sono stati segnalati calcoli urinari. Il trattamento Ăš sintomatico e comprende lavanda gastrica e misure generali di supporto.
Gravidanza e allattamentoStudi epidemiologici sulle donne in gravidanza hanno dimostrato lâassenza di effetti negativi dovuti allâimpiego di paracetamolo nei dosaggi raccomandati; tuttavia, le pazienti in stato di gravidanza sono tenute a seguire le indicazioni del proprio medico in merito allâuso del farmaco. Il paracetamolo Ăš escreto nel latte materno, anche se non in quantitĂ clinicamente significative. I dati pubblicati disponibili non riportano controindicazioni in merito allâallattamento. I dati sullâuso di fenilefrina in gravidanza sono limitati. La vasocostrizione dei vasi uterini e la riduzione del flusso ematico uterino associati allâimpiego di fenilefrina possono causare ipossia fetale. Fino a quando non si avranno a disposizione ulteriori informazioni, lâassunzione di fenilefrina in gravidanza deve essere evitata, eccetto nei casi in cui il medico la ritenga essenziale. Non vi sono dati disponibili in merito allâeventuale rilascio di fenilefrina nel latte materno nĂ© vi sono segnalazioni in merito agli effetti della fenilefrina sui neonati allattati al seno. Fino a quando non si avranno a disposizione ulteriori dati, lâassunzione di fenilefrina durante lâallattamento deve essere evitata, eccetto nei casi in cui il medico la ritenga essenziale. La sicurezza della guaifenesina in gravidanza e durante lâallattamento non Ăš ancora stata del tutto definita. In gravidanza il prodotto deve essere assunto esclusivamente nei casi in cui il medico lo ritenga essenziale.