SARIDON 20COMPRESSE
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11,40âŹ
- IVA esclusa: 10,36âŹ
- Produttore: VALEDO Srl
- Disponibilità: disponibile
- Codice prodotto: 004336107
Una compressa contiene: paracetamolo 250 mg, propifenazone 150 mg, caffeina 25 mg. Per lâelenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
EccipientiCellulosa microgranulare, povidone, amido di mais, ipromellosa, talco, magnesio stearato, silice precipitata.
Indicazioni terapeuticheTrattamento sintomatico di stati dolorosi acuti (mal di testa; mal di denti; nevralgie; dolori mestruali) e di stati febbrili.
Controindicazioni/Effetti indesideratiâą IpersensibilitĂ ai principi attivi, ad altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico e /o ad uno qualsiasi degli eccipienti. âą Storia di emorragia gastrointestinale o perforazione relativa a precedenti trattamenti attivi o storia di emorragia/ulcera peptica ricorrente (due o piĂč episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento). âą Emopatie quali granulocitopenia e porfirie intermittenti.âą I prodotti a base di paracetamolo sono controindicati nei pazienti con manifesta insufficienza della glucosioâ6âfosfato deidrogenasi ed in quelli affetti da grave anemia emolitica. â Grave insufficienza epatica (ChildâPugh >9). â Grave insufficienza renale â Grave insufficienza cardiaca. â Per la presenza di caffeina, il prodotto non va somministrato ai bambini al di sotto dei 12 anni. â Gravidanza e allattamento.
PosologiaAdulti: 1â2 compresse, fino a 4 compresse nelle 24 ore, con un abbondante sorso dâacqua. Non superare le dosi consigliate: in particolare i pazienti anziani dovrebbero attenersi ai dosaggi minimi sopraindicati. Lâassunzione dei preparati analgesici orali deve avvenire a stomaco pieno. Non assumere per oltre 3 giorni consecutivi senza consultare il medico.
ConservazioneNon conservare a temperatura superiore ai 30°C
AvvertenzeNon assumere per oltre 3 giorni consecutivi senza consultare il medico. Dosi elevate o prolungate del prodotto possono provocare unâepatopatia ad alto rischio e alterazioni a carico del sangue anche gravi. Durante la somministrazione di dosi terapeutiche di paracetamolo puĂČ verificarsi un aumento dellâalaninaâaminotrasferasi sierica (ALT). Lâassunzione moderata di alcool in concomitanza con lâassunzione di paracetamolo puĂČ aumentare il rischio di tossicitĂ epatica. Somministrare con cautela nei soggetti con insufficienza renale o epatica (ChildâPugh <9), Sindrome di Gilbert o disfunzioni ematopoietiche. I pazienti che soffrono di disturbi renali devono consultare il medico prima di assumere il prodotto, in quanto potrebbe essere richiesto un aggiustamento della dose. In generale, un uso continuo di paracetamolo, specialmente in associazione ad altri analgesici, puĂČ portare a danno renale permanente e insufficienza renale (nefropatia da analgesici). Una particolare cautela Ăš necessaria in pazienti con asma, rinite cronica od orticaria cronica. Sono stati riportati isolati casi di attacchi dâasma e shock anafilattico associati allâassunzione di farmaci contenenti propifenazone e paracetamolo in soggetti suscettibili. Lâassunzione erronea di quantitĂ superiori a quelle consigliate puĂČ provocare convulsioni. Qualora durante il trattamento comparissero ripresa della febbre o angina sospendere la terapia e consultare il medico. Gravi reazioni cutanee, alcune delle quali fatali, comprese la dermatite esfoliativa, la Sindrome di StevensâJohnson e la Necrolisi Epidermica Tossica, sono state riportate molto raramente in associazione con lâuso dei FANS (vedere paragrafo 4.8). Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere a piĂč alto rischio: lâinsorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. Saridon deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilitĂ . In corso di terapia con anticoagulanti orali si consiglia di ridurre le dosi. Durante il trattamento con paracetamolo prima di assumere qualsiasi altro farmaco controllare che non contenga lo stesso principio attivo, poichĂ© se il paracetamolo Ăš assunto a dosi elevate si possono verificare gravi reazioni avverse. Lâutilizzo di Saridon deve essere attentamente monitorato da un medico in caso di ipertiroidismo. Invitare il paziente a contattare il medico prima di associare qualsiasi altro farmaco. Vedere anche paragrafo 4.5. Gli effetti indesiderati possono essere ridotti al minimo con lâuso della piĂč bassa dose efficace per la piĂč breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere i paragrafi sottostanti sui rischi gastrointestinali e cardiovascolari). Rischi gastrointestinali Lâuso di Saridon deve essere evitato in concomitanza di FANS, inclusi gli inibitori selettivi della COXâ2. Anziani: i pazienti anziani presentano un aumento della frequenza delle reazioni avverse ai FANS, specialmente per emorragie e perforazioni gastrointestinali, che possono risultare fatali (vedere paragrafo 4.2). Emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione: durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, sono state riportate emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione, che possono risultare fatali. Negli anziani e nei pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione (vedere paragrafo 4.3), il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione Ăš piĂč alto con dosi maggiori di FANS. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la piĂč bassa dose disponibile. Lâuso concomitante di agenti protettori (misoprostolo od inibitori di pompa protonica) deve essere preso in considerazione per questi pazienti e anche per i pazienti che assumono basse dosi di acido acetilsalicilico od altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali (vedere sotto e paragrafo 4.5). I pazienti con storia di tossicitĂ gastrointestinale, in particolare anziani, devono riferire qualsiasi sintomo gastrointestinale inusuale (soprattutto emorragia gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento. Cautela deve essere prestata nei pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione od emorragia, come i corticosteroidi orali, gli anticoagulanti come il warfarin, gli inibitori selettivi del reuptake della serotonina o gli agenti antiaggreganti come lâacido acetilsalicilico (vedere paragrafo 4.5). Quando si verifica emorragia od ulcerazione gastrointestinale nei pazienti che assumono Saridon, il trattamento deve essere sospeso. I FANS devono essere somministrati con cautela nei pazienti con una storia di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) poichĂ© tali condizioni possono essere esacerbate (vedere paragrafo 4.8). Lâutilizzo di Saridon deve essere attentamente monitorato da un medico in caso di ulcere gastriche o duodenali. Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari Gli studi clinici ed i dati epidemiologici suggeriscono che lâuso di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) puĂČ essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (ad es. infarto del miocardio o ictus). Non sono attualmente disponibili dati sufficienti per escludere un rischio simile per il propifenazone quando esso venga somministrato alla dose giornaliera di 150â600 mg. Cautela Ăš richiesta prima dâiniziare il trattamento nei pazienti con anamnesi positiva per ipertensione e/o insufficienza cardiaca, poichĂ© in associazione al trattamento con i FANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi, ipertensione ed edema.
InterazioniI farmaci che rallentano lo svuotamento gastrico (es propantelina), possono ridurre la velocitĂ di assorbimento del paracetamolo ritardandone lâeffetto terapeutico. Corticosteroidi: aumento del rischio di ulcerazione o emorragia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4). Anticoagulanti: i FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come il warfarin (vedere paragrafo 4.4). Agenti antiaggreganti ed inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRI): aumento del rischio di emorragia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4). Diuretici, ACE inibitori ed antagonisti dellâangiotensina II: i FANS possono ridurre lâeffetto dei diuretici e di altri farmaci antipertensivi. In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (per esempio pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa) la coâsomministrazione di un ACE inibitore o di un antagonista dellâangiotensina II e di agenti che inibiscono il sistema della cicloâossigenasi puĂČ portare ad un ulteriore deterioramento della funzione renale, che comprende una possibile insufficienza renale acuta, generalmente reversibile. Queste interazioni devono essere tenute in considerazione nei pazienti che assumono Saridon in concomitanza con ACE inibitori od antagonisti dellâangiotensina II. Quindi, la combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo lâinizio della terapia concomitante. Il prodotto puĂČ interagire con lâalcol; in caso di abuso di alcol lâassunzione di paracetamolo, anche a bassi dosaggi, puĂČ provocare danno epatico. Il prodotto puĂČ interagire con alcuni ipoglicemizzanti (acetoesamide, clorpropamide, tolbutamide). Il probenecid causa la riduzione della clearance del paracetamolo di almeno 2 volte attraverso lâinibizione della sua coniugazione con lâacido glucuronico. In caso di trattamento concomitante con probenecid si deve considerare una riduzione del dosaggio del paracetamolo. La metoclopramide ed il domperidone (farmaci che accelerano lo svuotamento gastrico) possono accelerare la velocitĂ di assorbimento del paracetamolo, mentre la colestiramina puoâ rallentarne la velocitaâ e il grado di assorbimento. La somministrazione concomitante di cloramfenicolo puĂČ indurre un prolungamento dellâemivita del paracetamolo, con il rischio di elevarne la tossicitĂ . Eâ sconsigliabile lâuso del prodotto se il paziente Ăš in trattamento con altri antinfiammatori. Usare con estrema cautela e sotto stretto controllo durante il trattamento cronico con farmaci che possono determinare lâinduzione delle monoâossigenasi epatiche od in caso di esposizione a sostanze che possono avere tale effetto (per esempio fenitoina, rifampicina, cimetidina, antiepilettici quali glutetimide, fenobarbital, carbamazepina). La somministrazione di paracetamolo puĂČ interferire con la determinazione dellâuricemia (mediante il metodo dellâacido fosfotungstico) e con quella della glicemia (mediante il metodo della glucosioâossidasiâperossidasi). Lâuso concomitante di paracetamolo e AZT (zidovudina) aumenta la tendenza ad una riduzione nella conta dei leucociti (neutropenia). Il prodotto, quindi, non deve essere assunto in associazione ad AZT (zidovudina) eccetto che su prescrizione medica. La contemporanea somministrazione di FANS od oppioidi determina un potenziamento reciproco dellâeffetto analgesico. Il paracetamolo puĂČ ridurre lâefficacia della lamotrigina. Il paracetamolo (od i suoi metaboliti) interferisce con gli enzimi coinvolti nella sintesi dei fattori della coagulazione dipendenti dalla vitamina K. Lâinterazione fra il paracetamolo ed il warfarin od i derivati cumarinici puĂČ causare un innalzamento del rapporto internazionale normalizzato ed un aumento del rischio di sanguinamento. I pazienti in trattamento con anticoagulanti orali non devono assumere il paracetamolo per lunghi periodi senza controllo medico. Il tropisetron e il granisetron, antagonisti dei recettori della serotonina 5âHT3, possono inibire completamente lâeffetto analgesico del paracetamolo attraverso unâinterazione farmacodinamica.
Effetti indesideratiLe reazioni avverse elencate sotto derivano da segnalazioni spontanee e non ne Ăš pertanto possibile unâorganizzazione per categorie di frequenza. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Sono state segnalate reazioni cutanee di vario tipo e gravitĂ , fra cui rash, prurito, orticaria, edema allergico e angioedema, pustolosi esantematica acuta generalizzata, eritema fisso, eritema multiforme, reazioni bollose includenti Sindrome di StevensâJohnson e necrolisi epidermica tossica (molto raramente e con possibile esito fatale). Disturbi del sistema immunitario. Sono state segnalate reazioni di ipersensibilitĂ quali ad esempio dispnea,, sudorazione, nausea, ipotensione, asma, edema della laringe, reazione anafilattoide, reazione anafilattica, shock anafilattico. Patologie del sistema emolinfopoietico Alterazioni della conta degli elementi corpuscolati del sangue, come trombocitopenia, porpora trombocitopenica, leucopenia, anemia, agranulocitosi, pancitopenia. Patologie del sistema nervoso Capogiri, sonnolenza. Patologie epatobiliari Compromissione della funzionalitĂ epatica, epatite, insufficienza epatica doseâdipendente, necrosi epatica potenzialmente fatale (vedere paragrafi 4.4 e 4.9). Patologie renali e urinarie: Insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale, ematuria, anuria. Patologie gastrointestinali: Gli eventi avversi piĂč comunemente osservati sono di natura gastrointestinale. Eventi avversi gravi come ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale (a volte fatale, in particolare negli anziani possono verificarsi in associazione allâutilizzo di farmaci antiinfiammatori non steroidei (vedere paragrafo 4.4). Dopo somministrazione di Saridon sono stati riportati: nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatiti ulcerative, esacerbazione di colite e morbo di Crohn (vedere paragrafo 4.4). Meno frequentemente sono state osservate gastriti. Patologie toraciche e mediastiniche Broncospasmo e asma, compresa la sindrome asmatica da analgesici. In associazione al trattamento con i FANS sono stati riportati edema, ipertensione e insufficienza cardiaca. Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che lâuso di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) puĂČ essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (ad es. infarto del miocardio o ictus) (vedere paragrafo 4.4). Segnalazioni delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo lâautorizzazione del medicinale Ăš importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari Ăš richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione, http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
SovradosaggioIn caso di sovradosaggio, contattare un medico o il centro antiveleni immediatamente. Lâintervento medico tempestivo Ăš importante sia per gli adulti che per i bambini anche se non ci sono segni o sintomi evidenti. TossicitĂ acuta Lâintossicazione acuta da paracetamolo eâ stata associata a tossicitĂ epatocellulare, causata dal legame dei metaboliti del paracetamolo alle proteine cellulari epatiche. A dosi terapeutiche questi metaboliti sono legati al glutatione e formano coniugati non tossici. In caso di sovradosaggio elevato, la fornitura del fegato di SHâdonatori (che promuovono la formazione di glutatione) si esaurisce, i metaboliti tossici si accumulano e si verifica necrosi delle cellule epatiche, con conseguente insufficienza epatica che puĂČ portare progressivamente a coma epatico. Si puoâ anche verificare un danno renale acuto con necrosi tubulare acuta (vedere Sintomi di intossicazione). La soglia del sovradosaggio da paracetamolo puĂČ essere ridotta in pazienti che assumono alcuni tipi di farmaci o alcol, o sono seriamente denutriti. TossicitĂ cronica La tossicitĂ cronica include alterazioni epatiche di vario tipo (vedere Sintomi di intossicazione). I dati relativi alla tossicitĂ cronica e in particolare alla nefrotossicitĂ del paracetamolo sono controversi. Deve essere posta attenzione alla possibile influenza sulla conta cellulare periferica. Sintomi da intossicazione Lâinsorgenza dellâintossicazione acuta da paracetamolo Ăš caratterizzata da nausea, vomito, dolore addominale, sudorazione e malessere generale. La condizione del paziente puoâ migliorare dopo 24â48 ore, anche se i sintomi possono non scomparire completamente. Per la presenza di caffeina, sempre per dosi elevate, si puĂČ verificare iperstimolazione con eccitazione, insonnia, tremore muscolare, nausea, vomito, aumento della diuresi, tachicardia, extrasistolia. La dimensione del fegato aumenta velocemente, le transaminasi e la bilirubina sono elevate, il tempo di protrombina diventa patologico, il flusso urinario si riduce, potrebbe svilupparsi una leggera azotemia. Possono svilupparsi anche ipokaliemia e acidosi metabolica (inclusa acidosi lattica) per sovradosaggio acuto e/o cronico. Manifestazioni cliniche frequenti dopo 3â5 giorni sono itterizia, febbre, fetore epatico, diatesi emorragica, ipoglicemia, e danno epatico. Il danno epatico puoâ evolvere in tutti gli stadi della encefalopatia epatica, edema cerebrale e morte. Si puoâ anche verificare un danno renale acuto con necrosi tubulare acuta, fortemente suggerita da dolore lombare, ematuria e proteinuria in assenza di danno epatico grave. Trattamento del sovradosaggio Terapia medica intensiva con stretto monitoraggio dei segni vitali, parametri di laboratorio e condizioni circolatorie. La lavanda gastrica Ăš utile entro le prime 6 ore. Lâemodialisi e lâemoperfusione favoriscono lâeliminazione della sostanza. Si raccomanda di controllare la concentrazione plasmatica di paracetamolo. In caso di sospetta intossicazione da paracetamolo, entro 10 ore dallâingestione Ăš utile la somministrazione di fonti di gruppiâSH, che coniugano i metaboliti reattivi e accelerano la detossificazione. La Nâacetilcisteina puĂČ avere un certo effetto protettivo fino a 48 ore dallâingestione.
Gravidanza e allattamentoGravidanza Lâinibizione della sintesi delle prostaglandine puĂČ influenzare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrioâfetale. I risultati degli studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto, di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo lâuso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dellâ1% fino a circa lâ1,5%. Eâ stato ritenuto che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha dimostrato di provocare un aumento della perdita del pre e postâ impianto e di mortalitĂ embrioâfetale. Inoltre, un aumento dâincidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, Ăš stato riportato negli animali ai quali erano stati somministrati inibitori della sintesi di prostaglandine durante il periodo organogenetico. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a: â tossicitĂ cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso ed ipertensione polmonare); â disfunzione renale, che puĂČ progredire in insufficienza renale con oligoâidroamnios; la madre ed il neonato, alla fine della gravidanza, a: â possibile prolungamento del tempo di sanguinamento ed effetto antiaggregante che puĂČ manifestarsi anche a dosi molto basse; â inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Si sconsiglia lâutilizzo di Saridon in caso di presunta gravidanza. Allattamento: Il medicinale Ăš controindicato nellâallattamento.