ROVIGON 30CPR RIV MASTIC.
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12,48âŹ
- IVA esclusa: 11,35âŹ
- Produttore: TEOFARMA srl
- Disponibilità: disponibile
- Codice prodotto: 012812018
Una compressa rivestita masticabile contiene: retinolo 30.000 UI (come vitamina A palmitato 1,7 MUI/g con BHA/BHT), dlâαâtocoferil acetato 70 mg (come vitamina E 50 CWS/S). Per lâelenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
EccipientiSaccarosio, glucosio anidro, mannitolo, cacao polvere, latte magro polvere, burro di cacao, povidone K30, glicerolo, etilvanillina, aroma caramello, amido di riso, talco, gomma arabica nebulizzata essiccata, carmellosa sodica, ÎČâcarotene (E 160a) 10% CWS, paraffina solida, paraffina liquida leggera.
Indicazioni terapeuticheRovigon Ăš indicato in tutti gli stati carenziali da malassorbimento, specie lipidico, o da malnutrizione e quadri sintomatologici correlati. Inoltre Rovigon, quale associazione bilanciata tra vitamina A ed E, Ăš indicato nei disturbi funzionali e nelle manifestazioni degenerative dei tessuti di origine epiteliale e mesodermica (ad esempio retinopatie degenerative, disturbi dellâorecchio interno, ecc.), specie nelle persone di media etĂ ed anziane.
Controindicazioni/Effetti indesideratiIpersensibilitĂ al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Ipervitaminosi A. Bambini al di sotto dei 12 anni di etĂ . Donne incinte o nelle quali potrebbe instaurarsi una gravidanza.
PosologiaPer uso orale. Salvo diversa prescrizione del medico, la dose consigliata Ăš di 1 compressa al giorno per un massimo di 4 settimane. Il ciclo terapeutico puĂČ essere ripetuto nellâarco dellâanno, a giudizio del medico. La posologia deve essere regolata, sulla base dei livelli sierici di vitamina A e vitamina E. Rovigon Ăš controindicato nei bambini al di sotto dei 12 anni di etĂ (vedere paragrafo 4.3).
ConservazioneQuesto medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
AvvertenzeAl fine di evitare la comparsa di segni e sintomi di iperdosaggio impiegare il prodotto sotto controllo medico e per il periodo di tempo ritenuto strettamente necessario. Le preparazioni contenenti vitamina E debbono essere usate con attenzione nei diabetici e nei soggetti con insufficienza cardiaca poichĂ© questa vitamina puĂČ ridurre il fabbisogno di insulina e di digitale. Nelle terapie molto prolungate, specie se per diversi anni, non eccedere nel numero e nella durata dei cicli terapeutici consigliati per ogni anno, allo scopo di non incorrere nel rischio di iperdosaggio cronico di vitamina A. Per la presenza di betacarotene nella composizione, lâuso prolungato del prodotto puĂČ aumentare il rischio di insorgenza di tumore polmonare nei forti fumatori (venti o piĂč sigarette al giorno). Durante la gravidanza, un apporto giornaliero di vitamina A fino a 10.000 UI si Ăš dimostrato sicuro. Tuttavia, dosi superiori a 15.000 UI/die sono state associate alla possibilitĂ di malformazioni nellâuomo. Pertanto, in gravidanza, si devono evitare dosaggi giornalieri superiori alle 10.000 UI, soprattutto durante il primo trimestre (vedere anche paragrafo 4.6). La vitamina A non deve essere assunta assieme ad altri farmaci contenenti vitamina A, gli isomeri sintetici tretinoina ed etretinato oppure il betaâcarotene, poichĂ© questi composti, ad alte dosi, sono considerati dannosi per il feto. Nelle donne in etĂ fertile Ăš necessario assicurarsi che: âą la paziente non sia incinta quando inizia il trattamento (test di gravidanza negativo) âą la paziente comprenda il rischio teratogeno âą la paziente accetti di adottare un metodo contraccettivo efficace senza interruzione per tutta la durata del trattamento e per almeno un mese dopo la sua cessazione. Trattamenti a lungo termine con vitamina A sono stati associati a cirrosi, alterazioni della circolazione epatica, fibrosi epatica ed epatotossicitĂ . I pazienti con malattia epatica preesistente sono a maggior rischio di sviluppare o andare incontro ad un peggioramento della patologia epatica per la ridotta capacitĂ di produzione della proteina legante il retinolo. I pazienti che assumono alte dosi di vitamina A (superiori a 2.500 UI/Kg al giorno) per un periodo prolungato senza interruzione devono essere tenuti sotto controllo per la comparsa di segni di ipervitaminosi A. Non deve essere superata una dose massima giornaliera di 5.000 UI/Kg. Prima della prescrizione del trattamento, deve essere valutato lâapporto di vitamina A, isotrenitoina, etretinato e betaâcarotene derivante dalla dieta e dallâuso eventuale di integratori e farmaci concomitanti. Dosi elevate di vitamina A sono state associate ad osteoporosi e osteosclerosi. Questo prodotto contiene saccarosio e glucosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio o al galattosio, deficit di lattasi, malassorbimento di glucosioâgalattosio o deficit di saccarasiâisomaltasi, non devono assumere questo medicinale.
InterazioniLa vitamina E puĂČ potenziare lâazione della digitale o dellâinsulina. Evitare lâuso concomitante con altri farmaci o integratori contenenti retinoidi e con gli antibiotici appartenenti alla classe delle tetracicline.
Effetti indesideratiLe reazioni avverse elencate sotto derivano da segnalazioni spontanee e non ne Ăš pertanto possibile unâorganizzazione per categorie di frequenza. Patologie dellâocchio Disturbi visivi. Patologie gastrointestinali Dolore gastrointestinale e addominale, nausea, vomito, diarrea. Patologie epatobiliari Ittero, epatomegalia, steatosi epatica. Cirrosi, fibrosi epatica ed epatotossicitĂ sono state associate a terapie a lungo termine con vitamina A (Vedere paragrafo 4.4.). Disturbi del sistema immunitario Reazione allergica, edema allergico, reazione anafilattica, shock anafilattico. Le reazioni di ipersensibilitĂ e le relative manifestazioni cliniche e di laboratorio includono reazioni da lievi a moderate che possono interessare la pelle, le vie respiratorie, lâapparato gastrointestinale e lâapparato cardiovascolare. Esami diagnostici Anomalia nei test di funzionalitĂ epatica, aumento di aspartato e alanina aminotransferasi, aumento dei trigliceridi nel sangue. Disturbi del metabolismo e della nutrizione Ipercalcemia, disturbo del metabolismo lipidico. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Dolore osseo e osteoporosi; unâassunzione elevata di vitamina A con la dieta o per mezzo di integratori Ăš stata associata ad un aumento dellâosteoporosi e del rischio di frattura dellâanca. Patologie del sistema nervoso Cefalea. Unâimprovvisa insorgenza di cefalea puĂČ essere uno dei sintomi dello pseudotumor cerebri (vedere paragrafo 4.9). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Prurito, orticaria, eruzione cutanea, secchezza cutanea, dermatite esfoliativa. Sono stati associati allâuso cronico di vitamina A: alopecia, dermatite, eczema, eritema, decolorazione della pelle, alterazioni della struttura dei capelli, ipotricosi, secchezza delle mucose, fragilitĂ cutanea, cheiliti. Le alterazioni cutanee sono spesso fra i primi segni di ipervitaminosi A. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo lâautorizzazione del medicinale Ăš importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari Ăš richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione allâindirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
SovradosaggioIpervitaminosi A acuta: lâingestione di dosi eccessive di retinolo puĂČ provocare lâintossicazione acuta da vitamina A. I fattori che influenzano le reazioni di tossicitĂ acuta da retinolo includono etĂ , stato nutrizionale, tipo di preparato assunto e via di somministrazione. Tuttavia, il rischio puĂČ aumentare in caso di patologie renali o epatiche, basso peso corporeo, malnutrizione proteica, iperlipoproteinemia, consumo di alcool o carenza di vitamina C. La tossicitĂ acuta da retinolo Ăš caratterizzata da cefalea intensa, capogiro, epatomegalia, vomito, irritabilitĂ , sonnolenza e papilledema. Dopo 24 ore puĂČ manifestarsi desquamazione generalizzata della cute. Le reazioni cutanee associate alla tossicitĂ da retinolo includono cheiliti, dermatite facciale, dermatite esfoliativa, secchezza delle mucose, alterazioni della struttura dei capelli, assottigliamento dei capelli, alopecia areata, alopecia generalizzata, eruzione cutanea, prurito, fragilitĂ cutanea. Altre manifestazioni di un sovradosaggio acuto massivo consistono in sintomi gastrointestinali (dolore addominale, nausea, vomito) e pseudotumor cerebri (aumento della pressione endocranica con i seguenti sintomi: cefalea, capogiro, torpore, papilledema e, nei neonati, transitoria protrusione delle fontanelle), seguiti entro pochi giorni da desquamazione cutanea generalizzata. Generalmente, i segni e i sintomi della tossicitĂ da vitamina A scompaiono rapidamente con la cessazione dellâassunzione. Ipervitaminosi A cronica: unâassunzione prolungata di vitamina A a dosi giornaliere da 10 a 20 volte quelle massime raccomandate puĂČ determinare lâinsorgenza di ipervitaminosi A. Lâeffettiva dose tossica dipende dallâetĂ , dalle dosi singole e dalla durata della somministrazione. Negli adulti lâipervitaminosi A risulta generalmente dallâassunzione cronica di piĂč di 30 mg di retinolo al giorno; tuttavia, possono manifestarsi sintomi lievi giĂ con unâassunzione cronica giornaliera con la dieta di 10 mg di retinolo. I sintomi di un avvelenamento cronico da vitamina A sono vari e comprendono cefalea, nausea e vomito per lâaumentata pressione endocranica, dolori ossei, segni e sintomi a carico delle mucose e della cute, epatomegalia, ipercalcemia, alterazioni ematologiche. Possono anche manifestarsi cute secca e pruriginosa, dermatite eritematosa, fissurazione delle labbra, anoressia, edema, emorragia, irritabilitĂ e astenia. Altri possibili sintomi sono sudorazioni notturne, fastidio addominale, ritardo della crescita, chiusura prematura delle epifisi, vertigine, alopecia, desquamazione cutanea, aumento della pigmentazione cutanea, infiammazione della lingua, delle labbra e delle gengive. Reazioni epatotossiche sono presenti in circa la metĂ dei casi di ipervitaminosi A cronica. Oltre ai segni clinici, come epatosplenomegalia, angioma stellare, leuconichia, eritema palmare e ittero, si osserva un aumento delle transaminasi epatiche (aspartato e alanina aminotransferasi). Lâaumento della fosfatasi alcalina puĂČ essere molto marcato e puĂČ esserci colestasi con iperbilirubinemia. PuĂČ manifestarsi una sindrome reversibile di ipertensione portale con ascite. Le caratteristiche istopatologiche comprendono ipertrofia e iperplasia delle cellule stellate (di Ito) con accumuli di lipociti perisinusoidali associati a fibrosi. Sono state riportate atrofia epatocitaria e cirrosi. Eâ possibile anche riscontrare un quadro di epatite e steatosi. Il rischio puĂČ essere aumentato in caso di malattia renale o epatica, basso peso corporeo, malnutrizione proteica, iperlipoproteinemia, consumo di alcool o carenza di vitamina C. Lâunico reperto di laboratorio diagnostico Ăš lâaumento dei livelli di retinolo nel siero, principalmente sotto forma di retinil esteri. La concentrazione della proteina legante il retinolo (RBP) Ăš normale ed il retinolo in eccesso circola legato ad una lipoproteina. Generalmente i segni e i sintomi della tossicitĂ da vitamina A regrediscono rapidamente una volta cessata lâassunzione. Nei pazienti con compromissione della funzionalitĂ epatica ed epatomegalia la prognosi Ăš solitamente favorevole. Tuttavia, se si Ăš sviluppata ipertensione portale con ascite, la sindrome puĂČ persistere. Sovradosaggio di vitamina E: la vitamina E Ăš solitamente non tossica. Tuttavia, dosi elevate (piĂč di 300 unitĂ al giorno) hanno provocato, in rari casi, nausea, diarrea, crampi intestinali, astenia, debolezza, cefalea, visione offuscata, eruzione cutanea, disfunzione delle gonadi, creatinuria, aumento dei livelli sierici di creatininâchinasi e creatininâfosfoâchinasi, aumento del colesterolo e dei trigliceridi nel siero, aumento degli estrogeni e degli androgeni urinari e diminuzione dei livelli sierici di tiroxina e triiodotironina. Questi effetti sono scomparsi alla sospensione del trattamento. Da una metanalisi Ăš emerso che, in pazienti con malattia cronica, dosaggi pari o superiori a 400 unitĂ al giorno per un anno o piĂč erano associati ad un aumento della mortalitĂ per qualsiasi causa. I risultati di questâanalisi dei dati non erano chiari circa i rischi e i benefici di dosaggi di vitamina E piĂč bassi. Tuttavia, unâanalisi doseârisposta ha dimostrato una relazione statisticamente significativa tra il dosaggio di vitamina E e la mortalitĂ per qualsiasi causa, con un aumento del rischio a dosaggi superiori alle 150 unitĂ . Queste conclusioni sono controverse e costituiscono tuttora argomento di dibattito nella comunitĂ medica e scientifica. Dosaggi di vitamina E molto elevati (superiori alle 800 unitĂ al giorno per lunghi periodi) sono stati associati anche ad aumento della tendenza al sanguinamento in pazienti con carenza di vitamina K, alterazioni del metabolismo ormonale (tiroide, ipofisi e surrene), alterazioni della risposta immunitaria e compromissione della funzione sessuale e possono aumentare il rischio tromboembolico in pazienti predisposti.
Gravidanza e allattamentoGravidanza Durante la gravidanza, un apporto giornaliero di vitamina A fino a 10.000 UI si Ăš dimostrato sicuro. Tuttavia, dosi superiori a 15.000 UI/die sono state associate alla possibilitĂ di malformazioni nellâuomo. Pertanto, in gravidanza, si devono evitare dosaggi giornalieri superiori alle 10.000 UI, soprattutto durante il primo trimestre. La vitamina A non deve essere assunta assieme ad altri farmaci contenenti vitamina A, gli isomeri sintetici tretinoina ed etretinato oppure il betaâcarotene, poichĂ© questi composti, ad alte dosi, sono considerati dannosi per il feto. Nelle donne in etĂ fertile Ăš necessario assicurarsi che: âą la paziente non sia incinta quando inizia il trattamento (test di gravidanza negativo) âą la paziente comprenda il rischio teratogeno âą la paziente accetti di adottare un metodo contraccettivo efficace senza interruzione per tutta la durata del trattamento e per almeno un mese dopo la sua cessazione. Allattamento Non sono disponibili informazioni adeguate sullâescrezione della vitamina A e della vitamina E nel latte materno umano e animale e non Ăš pertanto possibile escludere un rischio per il lattante. La decisione se interrompere lâallattamento oppure la terapia con retinolo/tocoferolo andrĂ presa tenendo conto del beneficio dellâallattamento per il neonato e del beneficio della terapia con retinolo/tocoferolo per la madre.