NUROFENJUNIOR 125MG 10SUPP BL AL
-
9,90âŹ
- IVA esclusa: 9,00âŹ
- Produttore: RECKITT BENCKISER HEALT ITALIA SPA
- Disponibilità: disponibile
- Codice prodotto: 041610027
Ogni supposta contiene: ibuprofene 125 mg Per lâelenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
EccipientiGliceridi semisintetici solidi
Indicazioni terapeuticheTrattamento sintomatico del dolore lieve e moderato. Trattamento sintomatico della febbre. Le supposte di Nurofenjunior sono indicate quando la somministrazione orale Ăš sconsigliata, es. in caso di vomito.
Controindicazioni/Effetti indesideratiIpersensibilitĂ allâibuprofene, ad altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Pazienti che hanno mostrato in precedenza reazioni di ipersensibilitĂ (ad esempio broncospasmo, angioedema, asma, rinite o orticaria) associate ad acido acetilsalicilico, ibuprofene o altri medicinali antinfiammatori non steroidei. Storia di emorragia o perforazione gastrointestinali associate a precedenti trattamenti con FANS. In presenza o in caso di storia di ulcera peptica ricorrente/emorragia (due o piĂč episodi accertati di ulcerazione o sanguinamento). Grave insufficienza renale, grave insufficienza epatica o grave insufficienza cardiaca. Pazienti con storia di sanguinamento cerebrovascolare o altro sanguinamento attivo. Pazienti con disturbi non chiariti della formazione del sangue. Pazienti con grave disidratazione (causata da vomito, diarrea o insufficiente assunzione di liquidi). Nellâultimo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6). Bambini di peso inferiore a 12.5 Kg (sotto i2 anni di etĂ ).
PosologiaUso rettale Solo per un breve periodo di trattamento. La dose massima giornaliera di ibuprofene Ăš pari a 20â30 mg/kg di peso corporeo, suddivisa in 3 o 4 somministrazioni. CiĂČ significa: bambini di peso corporeo tra 12.5 e 17 kg (tra i 2 e i 4 anni): 1 supposta allâinizio del trattamento, da ripetere, se necessario, dopo almeno 6â8 ore. Non devono essere somministrate piĂč di 3 supposte nellâarco delle 24 ore. Bambini di peso corporeo tra 17 e 20.5 kg (tra i 4 e i 6 anni): 1 supposta allâinizio del trattamento, da ripetere se necessario, dopo almeno 6 ore. Non devono essere somministrate piĂč di 4 supposte nellâarco delle 24 ore. Le supposte da 125 mg di Nurofenjunior non sono adatte per bambini che pesano meno di 12.5 kg (2 anni di etĂ ), in quanto sono necessarie supposte di dosaggio piĂč basso (vedere anche paragrafo 4.3). La somministrazione nei pazienti con insufficienza renale o epatica deve avvenire dopo aver consultato il medico. Nel caso in cui questo medicinale sia richiesto per piĂč di 3 giorni nei bambini, o nel caso di peggioramento dei sintomi deve essere consultato il medico. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con lâuso della dose minima efficace per la durata di trattamento piĂč breve possibile necessaria per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4).
ConservazioneNon conservare a temperatura superiore ai 25°C
AvvertenzeGli effetti indesiderati possono essere minimizzati con lâuso della dose minima efficace per la durata di trattamento piĂč breve possibile necessaria per controllare i sintomi (vedere effetti gastrointestinali e cardiovascolari di seguito). Anziani: I pazienti anziani hanno un aumento della frequenza delle reazioni avverse ai FANS, specialmente emorragie e perforazioni gastrointestinali, che possono essere fatali. Gli anziani hanno un aumentato rischio di conseguenze da reazioni avverse. Eâ richiesta cautela in pazienti con: âą Lupus eritematoso sistemico o malattia mista del tessuto connettivo, a causa dellâaumentato rischio di meningite asettica (vedere paragrafo 4.8). âą Disturbi congeniti del metabolismo della porfirina (ad esempio, porfiria acuta intermittente). âą Disturbi gastrointestinali e malattie intestinali infiammatorie croniche (colite ulcerosa, morbo di Crohn) (vedere paragrafo 4.8). âą Storia di ipertensione e/o insufficienza cardiaca poichĂ© in associazione a terapie con FANS sono state riportate ritenzione di liquidi ed edema âą Danno renale, in quanto la funzionalitĂ renale puĂČ peggiorare (vedere paragrafi 4.3 e 4.8). âą Disfunzione epatica (vedere paragrafi 4.3 e 4.8) âą Immediatamente dopo un intervento di chirurgia maggiore âą Febbre da fieno, polipi nasali o patologie respiratorie ostruttive croniche, in quanto esiste per questi pazienti un aumentato rischio di insorgenza di reazioni allergiche. Queste si possono manifestare sotto forma attacchi di asma (cosiddetto "asma analgesico"), edema di Quincke o orticaria âą In pazienti che hanno giĂ manifestato reazioni allergiche ad altre sostanze, in quanto sono a rischio piĂč elevato di sviluppare reazioni di ipersensibilitĂ in seguito alla somministrazione di Nurofenjunior Altri FANS: lâuso di Nurofenjunior nei bambini deve essere evitato in concomitanza alla somministrazione di altri FANS inclusi gli inibitori selettivi della cicloossigenasiâ2. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con lâuso della dose minima efficace per la durata di trattamento piĂč breve possibile necessaria per controllare i sintomi. Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari: Eâ richiesta cautela (consiglio di un medico o di un farmacista) prima di somministrare Nurofenjunior a pazienti con storia di ipertensione e/o insufficienza cardiaca, poichĂ© ritenzione di liquidi, ipertensione ed edema sono stati riportati a seguito di terapie con FANS.Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che lâuso di ibuprofene, specialmente ad alti dosaggi (2400 mg/die) e per trattamenti di lunga durata, puĂČ essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (es. infarto del miocardio o ictus). In generale, gli studi epidemiologici non indicano che basse dosi di ibuprofene (es. †1200 mg/die) siano associate ad un aumento del rischio di infarto del miocardio. Effetti gastrointestinali (GI): durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, disordini del retto e dellâano, sono state riportate emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione, che possono essere fatali. Il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione Ăš piĂč alto con dosi aumentate di FANS, in pazienti con storia di ulcera, in particolare se complicata da emorragia o perforazione (vedere paragrafo 4.3) e negli anziani. Questi pazienti dovrebbero iniziare il trattamento con il dosaggio piĂč basso. Per questi pazienti ed anche per pazienti che assumono basse dosi di acido acetilsalicilico o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali deve essere preso in considerazione lâuso concomitante di agenti gastroprotettori (es. misoprostolo o inibitori di pompa protonica) (vedere sotto e paragrafo 4.5). Pazienti con storia di tossicitĂ gastrointestinale, in particolare se anziani, devono riferire qualsiasi sintomo addominale inusuale (soprattutto emorragia gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento. Cautela deve essere prestata ai pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o sanguinamento, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi del reuptake della serotonina o agenti antiaggreganti come lâacido acetilsalicilico (vedere paragrafo 4.5). Quando si verifica emorragia o ulcerazione gastrointestinale in pazienti che assumono Nurofenjunior il trattamento deve essere interrotto. I FANS devono essere somministrati con cautela ai pazienti con una storia di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) poichĂ© tali condizioni possono essere esacerbate (vedere paragrafo 4.8). Respiratorio: il broncospasmo puĂČ peggiorare in pazienti affetti da o con storia di asma bronchiale, rinite cronica, sinusite, poliposi nasale o malattia allergica. Altre considerazioni: Gravi reazioni acute di ipersensibilitĂ (per esempio shock anafilattico) vengono osservate molto raramente. Ai primi segni di reazione di ipersensibilitĂ dopo la somministrazione/assunzione di Nurofenjunior la terapia deve essere interrotta. Misure mediche di soccorso, in linea con i sintomi, devono essere intraprese da personale specializzato. Lâibuprofene, il principio attivo di Nurofenjunior puĂČ inibire temporaneamente la funzionalitĂ delle piastrine (aggregazione trombocitica). Pertanto si raccomanda di monitorare attentamente i pazienti con disturbi della coagulazione. In caso di somministrazione prolungata di Nurofenjunior Ăš richiesto un controllo regolare dei valori epatici, della funzionalitĂ renale cosĂŹ come della conta ematica. Lâuso prolungato di qualsiasi tipo di analgesico per il mal di testa puĂČ peggiorarne i sintomi. Se si verifica o si sospetta questa situazione deve essere consultato il medico e il trattamento deve essere sospeso. La diagnosi di cefalea da abuso di medicinali (medication overuse headache âMOH) deve essere sospettata in pazienti che manifestano mal di testa frequenti o giornalieri nonostante o a causa dellâuso regolare di medicinali per il mal di testa. Gli effetti indesiderati correlati al principio attivo, in particolare quelli relativi al tratto gastrointestinale o al sistema nervoso centrale, posso essere aumentati assumendo i FANS in associazione ad alcool. I FANS possono mascherare i sintomi di infezioni e febbre. Nei pazienti con insufficienza cardiaca, insufficienza renale o epatica, in quelli che assumono diuretici o che hanno subito interventi chirurgici importanti con conseguente disidratazione, deve essere considerato il monitoraggio della diuresi e della funzionalitĂ renale. Patologie renali: in generale, lâuso abituale di analgesici, specialmente la combinazione di differenti sostanze analgesiche, puĂČ provocare lesioni renali permanenti, con rischio di insufficienza renale (nefropatia da analgesici). Popolazione pediatrica: nei bambini disidratati esiste il rischio di danno renale. FertilitĂ femminile compromessa: vedere paragrafo 4.6. Effetti dermatologici: Gravi reazioni cutanee alcune delle quali fatali, includenti dermatite esfoliativa, sindrome di StevensâJohnson e necrolisi tossica epidermica, sono state riportate molto raramente in associazione con lâuso dei FANS (vedi paragrafo 4.8). Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere a piĂč alto rischio, in quanto lâinsorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. Nurofenjunior deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilitĂ . La varicella puĂČ eccezionalmente essere allâorigine di complicazioni infettive gravi alla cute e ai tessuti molli. Ad oggi, non si puĂČ escludere il contributo dei FANS nel peggioramento di tali infezioni, pertanto si consiglia di evitare lâutilizzo di Nurofenjunior in caso di varicella.
InterazioniIbuprofene non deve essere usato in associazione con: Acido acetilsalicilico (aspirina): A meno che lâacido acetilsalicilico a bassa dose, come per comune pratica clinica, non sia stato consigliato dal medico, poichĂ© puĂČ aumentare il rischio di reazioni avverse (vedere paragrafo 4.4). Altri FANS inclusi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi 2: evitare lâuso concomitante di due o piĂč FANS in quanto puĂČ aumentare il rischio di reazioni avverse (vedere paragrafo 4.4) Dati sperimentali suggeriscono che lâibuprofene puĂČ inibire gli effetti dellâaspirina a bassa dose sullâaggregazione piastrinica quando i farmaci sono somministrati in concomitanza. Tuttavia, lâesiguitĂ dei dati e le incertezze relative allâapplicazione dei dati estrapolati ex vivo alla situazione clinica non permettono di trarre delle conclusioni definitive per lâuso regolare di ibuprofene e nessun effetto clinico rilevante Ăš considerato probabile in caso di uso occasionale dellâibuprofene (vedere paragrafo 5.1). Lâibuprofene (come altri FANS) deve essere utilizzato con cautela in associazione con: âą Corticosteroidi: aumento del rischio di ulcerazione o emorragia gastrointestinali (vedere paragrafo 4.4) âą Anticoagulanti: i FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come il warfarin (vedere paragrafo 4.4) âą Fenitoina: Lâuso concomitante di Nurofenjunior con la fenitoina puĂČ aumentare i livelli sierici di questi medicinali. Lâuso corretto dei farmaci (somministrati per un periodo massimo di 3 giorni) non richiede di norma il controllo dei livelli sierici di fenitoina. âą Agenti antiaggreganti e gli inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs): possono aumentare il rischio di emorragia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4). âą Antiâipertensivi (ACE inibitori, betaâbloccanti e antagonisti dellâangiotensina II) e diuretici: i FANS possono far diminuire lâefficacia di questi medicinali. In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (per esempio pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa) la coâsomministrazione di un ACE inibitore, di un betaâbloccante o di un antagonista dellâangiotensina II e di agenti che inibiscono le cicloossigenasi puĂČ portare a un ulteriore deterioramento della funzione renale, compresa una possibile insufficienza renale acuta, generalmente reversibile. Quindi, la combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo lâinizio della terapia concomitante e successivamente ad intervalli regolari. I diuretici possono aumentare il rischio di nefrotossicitĂ dei FANS. âą Litio. Esistono evidenze a sostegno di un potenziale aumento dei livelli plasmatici del litio. Lâuso corretto dei farmaci (somministrati per un periodo massimo di 3 giorni) non richiede di norma il controllo dei livelli sierici di litio. âą Probenecid e sulfinpirazone: Medicinali contenenti probenecid o sulfinpirazone possono ritardare lâescrezione dellâibuprofene. âą Diuretici risparmiatori di potassio: La somministrazione concomitante di Nurofenjunior e diuretici risparmiatori di potassio puĂČ portare ad iperpotassiemia (si raccomanda il controllo del potassio sierico). âą Glucosidi cardiaci (Digossina): i FANS possono peggiorare lâinsuffcienza cardiaca, ridurre il GFR e livelli plasmatici di glucosidi. Lâuso concomitante di Nurofenjunior con preparazioni a base di digossina puĂČ aumentare i livelli sierici di questi medicinali. Lâuso corretto dei farmaci (somministrati per un periodo massimo di 3 giorni) non richiede di norma il controllo dei livelli sierici di digossina. âą Metotressato. Esistono evidenze a sostegno di un potenziale aumento dei livelli plasmatici del metotressato. La somministrazione di Nurofenjunior nelle 24 ore precedenti e successive la somministrazione di metotrexato puĂČ portare ad elevate concentrazioni di metotrexato e un aumento dei suoi effetti tossici. âą Tacrolimus. Il rischio di nefrotossicitĂ aumenta se i due medicinali vengono somministrati contemporaneamente. âą Ciclosporina: esistono evidenze limitate a supporto di una possibile interazione tra i due medicinali con conseguente aumento del rischio di nefrotossicitĂ . âą Zidovudina. Ci sono prove di un aumentato rischio di emartrosi ed ematoma in pazienti emofilici sieropositivi per lâHIV trattati contemporaneamente con zidovudina e ibuprofene. âą Sulfaniluree: Studi clinici hanno mostrato interazioni tra farmaci antiinfiammatori non steroidei e antidiabetici (sulfoniluree). Sebbene finora non siano state descritte interazioni tra lâibuprofene e le sulfaniluree si raccomanda un controllo dei valori ematici di glucosio come misura precauzionale durante lâassunzione concomitante. âą Antibiotici chinolonici: Dati provenienti dagli studi animali indicano che i FANS possono aumentare il rischio di convulsioni associate agli antibiotici chinolonici. I pazienti che assumono FANS e chinoloni possono avere un rischio aumentato di sviluppare convulsioni. âą Inibitori del CYP2C9: La somministrazione concomitante di ibuprofene e inibitori del CYP2C9 puĂČ aumentare lâesposizione allâibuprofene (substrato del CYP2C9). In uno studio con voriconazolo e fluconazolo (inibitori del CYP2C9), Ăš stata dimostrata unâaumentata esposizione al S(+)âibuprofene da approssimativamente lâ80% al 100%. Si deve prendere in considerazione la riduzione della dose di ibuprofene quando si somministrano contemporaneamente forti inibitori del CYP2C9, in particolar modo quando dosi elevate di ibuprofene vengono somministrate con voriconazolo o fluconazolo.
Effetti indesideratiLâelenco dei seguenti effetti indesiderati comprende tutti gli effetti indesiderati che sono stati riconosciuti durante il trattamento con ibuprofene, anche quelli osservati durante terapie prolungate ad alto dosaggio in pazienti con reumatismo. Le frequenze riportate, che si estendono oltre le segnalazioni di effetti indesiderati molto rari, si riferiscono a brevi periodi di trattamento per dosi giornaliere fino ad un massimo di 1.200 mg di ibuprofene per forme farmaceutiche orali e fino ad un massimo di 1.800 mg per le supposte. Si deve tenere in considerazione che le seguenti reazioni avverse sono prevalentemente doseâdipendenti e variano da individuo a individuo. Le reazioni avverse associate con la somministrazione di ibuprofene sono elencate di seguito secondo la classificazione per sistemi ed organi e la frequenza. Le frequenze sono definite come: molto comune (â„1/10), comune (â„1/100, <1/10), non comune (â„1/1.000, <1/100), raro (â„1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non puĂČ essere definita sulla base dei dati disponibili). Allâinterno di ciascuna classe di frequenza, gli eventi avversi vengono presentati in ordine decrescente di gravitĂ . Le reazioni avverse osservate piĂč spesso sono di natura gastrointestinale. Le reazioni avverse sono nella maggior parte dei casi doseâdipendenti. In particolare il rischio che si manifesti emorragia gastrointestinale dipende dal dosaggio e dalla durata di trattamento. Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, talvolta fatale, particolarmente negli anziani (vedere sezione 4.4). In seguito a somministrazione di ibuprofene sono state segnalate nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatiti ulcerative, esacerbazione di colite e morbo di Crohn (vedere sezione 4.4). Meno frequentemente Ăš stata osservata gastrite. Edema, ipertensione e insufficienza cardiaca sono stati segnalati in associazione al trattamento con FANS. Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che lâuso di ibuprofene, particolarmente ad alte dosi (2.400 mg al giorno) e per trattamenti a lungo termine, puĂČ essere associato con un lieve aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per esempio infarto del miocardio o ictus) (vedere sezione 4.4). Eâ stato descritto il peggioramento di infiammazioni correlate ad infezioni (ad esempio sviluppo di fascite necrotizzante) associato allâuso di farmaci antiâinfiammatori non steroidei. Questo Ăš probaibilmente dovuto al meccanismo dâazione dei farmaci antiâinfiammatori non steroidei. Se si manifestano o peggiorano i segni di unâinfezione durante lâuso di Nurofenjunior, si raccomanda al paziente di rivolgersi immediatamente al medico per valutare se Ăš necessaria una terapia antiâinfettiva/antibiotica. Per trattamenti prolungati la conta ematica dovrebbe essere controllata regolarmente. Se si manifesta uno qualunque dei sintomi di reazioni di ipersensibilitĂ il paziente deve essere istruito di informare immediatamente il medico e sospendere lâassunzione di Nurofenjunior; cioâ puĂČ accadere anche al primo utilizzo, nel qual caso Ăš necessaria lâassistenza lâimmediato di un medico. Il paziente deve essere istruito a sospendere lâassunzione del medicinale e consultare immediatamente un medico se si manifesta un forte dolore nella parte superiore dellâaddome o melena o ematemesi.
Classificazione per sistemi e organi | Frequenza | Reazione avversa |
Infezioni ed infestazioni | Molto raro | Peggioramento di infiammazioni correlate ad infezioni (ad esempio sviluppo di fascite necrotizzante), in casi eccezionali gravi infezioni cutanee e complicazioni ai tessuti molli sono state riscontrate durante unâinfezione da varicella. |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Molto raro | Disordini ematopoietici (anemia, leucopenia, trombocitopenia, pancitopenia, agranulocitosi). I primi segni sono: febbre, mal di gola, ulcere superficiali della bocca, sintomi simil â influenzali, spossatezza grave, sanguinamenti e lividi nasali e cutanei. In questi casi si deve consigliare al paziente di interrompere immediatamente il medicinale, di evitare qualsiasi farmaco di automedicazione contenente analgesici o antipiretici e di consultare il medico. |
Disturbi psichiatrici | Molto raro | Reazioni psicotiche, depressione |
Disturbi del sistema immunitario | Â | Reazioni di ipersensibilitĂ costituite da:Âč |
 | Non comune | Orticaria e prurito |
 | Molto raro | Gravi reazioni di ipersensibilitĂ . I sintomi possono essere: gonfiore del volto, della lingua e della laringe, dispnea, tachicardia, ipotensione (anafilassi, angioedema o shock grave). Esacerbazione dellâasma. |
 | Non noto | Reattività del tratto respiratorio che comprende asma, broncospasmo o dispnea. |
Patologie del sistema nervoso | Non comune | Disturbi del sistema nervoso centrale come mal di testa, capogiro, insonnia, agitazione, irritabilitĂ o stanchezza. |
 | Molto raro | Meningite asetticaÂČ |
Patologie dellâocchio | Non comune | Disturbi visivi |
Patologie dellâorecchio e del labirinto | Raro | Tinnito |
Patologie cardiache | Molto raro | Insufficienza cardiaca, palpitazioni ed edema, infarto del miocardio |
Patologie vascolari | Molto raro | Ipertensione, vasculite |
Patologie gastrointestinali | Comune | Problemi gastrointestinali, come dolore addominale, nausea e dispepsia. Diarrea, flatulenza, stitichezza, bruciore di stomaco, vomito e lievi perdite di sangue nello stomaco e/o nellâintestino che in casi eccezionali possono causare anemia. |
 | Non comune | Ulcere gastrointestinali, perforazione o sanguinamento gastrointestinale. Stomatiti ulcerative, peggioramento di colite o morbo di Crohn (vedere paragrafo 4.4), gastrite, irritazione del retto localizzata. |
 | Molto raro | Esofagiti e formazione di strutture intestinali similâdiaframmatiche, pancreatiti. |
Patologie epatobiliari | Molto raro | Disfunzione epatica, danno epatico, in particolare nella terapia a lungo termine, insufficienza epatica, epatite acuta. |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Non comune | Eruzioni cutanee varie |
 | Molto raro | Gravi forme di reazioni cutanee come reazioni bollose incluse sindrome di StevensâJohnson, eritema multiforme e necrolisi epidermica tossica, alopecia. |
Patologie renali e urinarie | Raro | Raramente possono verificarsi danni ai tessuti renali (necrosi papillare) ed elevate concentrazioni di urea nel sangue. |
Molto raro | Formazione di edemi in particolare in pazienti con ipertensione arteriosa o insufficienza renale, sindrome nefrosica, nefrite interstiziale che puĂČ essere accompagnata da insufficienza renale acuta. | |
Esami diagnostici | Molto raro | Diminuizione del livello di emoglobina nel sangue |
Il rischio di tossicitĂ si puĂČ manifestare per dosi superiori a 200 mg/kg. a) Sintomi del sovradosaggio: I sintomi da sovradosaggio possono includere nausea, vomito, dolori addominali o piĂč raramente diarrea., Sono anche possibili nistagmo, visione offuscata, tinnito, mal di testa ed emorragie gastrointestinali. In casi di avvelenamento piĂč gravi si osserva tossicitĂ a carico del sistema nervoso centrale che si manifesta con vertigine, capogiro, sonnolenza, occasionalmente eccitazione e disorientamento o coma. Occasionalmente i pazienti sviluppano convulsioni. In casi gravi di avvelenamento si possono verificare iperkaliemia e acidosi metabolica e il tempo di protrombina/ INR puĂČ essere prolungato, probabilmente a causa di unâinterferenza con lâazione dei fattori della coagulazione presenti in circolo. Si possono presentare inoltre insufficienza renale acuta, danno epatico, ipotensione, depressione respiratoria e cianosi. In soggetti asmatici si puĂČ avere esacerbazione dellâasma. b) Trattamento del sovradosaggio: Non esiste un antidoto specifico. Il trattamento deve essere sintomatico e di supporto e deve includere il mantenimento della pervietĂ delle vie aeree e il monitoraggio della funzionalitĂ cardiaca e dei segni vitali fino alla stabilizzazione del paziente. Se frequenti o prolungate, le convulsioni devono essere trattate con diazepam o lorazepam per via endovenosa. Somministrare broncodilatatori in caso di asma. Il centro veleni locale deve essere contattato per un parere medico.
Gravidanza e allattamentoGravidanza Lâinibizione della sintesi di prostaglandine puĂČ influenzare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazioni cardiache e gastroschisi dopo lâuso di un inibitore della sintesi di prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache era aumentato da meno dellâ1% fino a circa lâ1,5%. Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e postâimpianto e di mortalitĂ embrioâfetale. Inoltre, Ăš stato riportato un aumento dellâincidenza di varie malformazioni, incluse quelle cardiovascolari, in animali a cui erano stati somministrati inibitori della sintesi di prostaglandine durante il periodo organogenetico. Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, lâibuprofene non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari. Se lâibuprofene viene usato da una donna che tenta di concepire, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le piĂč basse possibili. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: âą tossicitĂ cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); âą disfunzione renale che puĂČ progredire a insufficienza renale con oligoâidroamnios; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: âą possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che puĂČ occorrere anche a dosi molto basse; âą inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Di conseguenza, lâibuprofene Ăš controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza. Allattamento Lâibuprofene e i metaboliti passano nel latte materno solo in piccole quantitĂ . PoichĂ© ad oggi non sono noti effetti indesiderati nel lattante, di solito non Ăš richiesta lâinterruzione dellâallattamento se il medicinale viene assunto alle dosi consigliate per febbre e dolore per trattamenti di breve durata. FertilitĂ Ci sono prove che i medicinali che inibiscono la sintesi di ciclossigenasi/prostaglandine possano causare una compromissione della fertilitĂ femminile per effetto sullâovulazione. Questo effetto Ăš reversibile dopo interruzione del trattamento.