Ogni bustina contiene: Principio attivo: ketoprofene sale di lisina 40 mg (corrispondente a 25 mg di ketoprofene) Per lâelenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Dolori di diversa origine e natura, ed in particolare: mal di testa, mal di denti, nevralgie, dolori mestruali, dolori muscolari e osteoarticolari.
Controindicazioni/Effetti indesiderati
Il farmaco non va somministrato nei seguenti casi: âą pazienti con una storia di reazioni di ipersensibilitĂ come broncospasmo, attacchi dâasma, rinite acuta, orticaria, eruzioni cutanee o altre reazioni di tipo allergico a ketoprofene, o a sostanze con analogo meccanismo dâazione (per esempio acido acetilsalicilico o altri FANS). Reazioni anafilattiche gravi, raramente fatali, sono state osservate in questi pazienti (vedere paragrafo 4.8). âą pazienti con ipersensibilitĂ ad uno qualsiasi degli eccipienti; âą terzo trimestre di gravidanza, gravidanza accertata o presunta, durante lâallattamento (vedere paragrafo 4.6 - gravidanza e allattamento) e nei bambini al di sotto dei 15 anni; âą severa insufficienza cardiaca âą pazienti con ulcera gastrica o duodenale, gastrite e dispepsia cronica; âą soggetti con leucopenia o piastrinopenia, con emorragie in atto o diatesi emorragica, in corso di trattamento con anticoagulanti; âą pazienti con grave insufficienza renale o epatica; âą pazienti sottoposti ad importanti interventi chirurgici. Eâ sconsigliata, inoltre, la somministrazione contemporanea ad altri farmaci antinfiammatori e ad acido acetilsalicilico. Ulcera peptica/emorragia attiva o storia di ulcera peptica ricorrente/emorragia (due o piĂč episodi distinti di dimostrata ulcerazione o emorragia). Precedenti anamnestici di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione relativa a precedenti trattamenti con FANS.
Posologia
Adulti e ragazzi sopra i 15 anni: 1 bustina, in dose singola, o ripetuta 2â3 volte al giorno, nelle forme dolorose di maggiore intensitĂ . Il contenuto della bustina puĂČ essere posto direttamente sulla lingua. Si dissolve con la saliva: questo ne consente lâimpiego senza acqua. Eâ preferibile assumere il prodotto a stomaco pieno. Non superare le dosi consigliate: in particolare i pazienti anziani dovrebbero attenersi ai dosaggi minimi sopraindicati. La durata della terapia dovrĂ essere limitata al superamento dellâepisodio doloroso.
Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Apparato gastrointestinale: gli eventi avversi piĂč comunemente osservati sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, a volte fatale, in particolare negli anziani (vedere paragrafo 4.4 â Avvertenze speciali e precauzioni di impiego). La frequenza e lâentitĂ di tali effetti risultano sensibilmente ridotte assumendo il farmaco a stomaco pieno. In casi eccezionali, le manifestazioni di ipersensibilitĂ possono assumere il carattere di reazioni sistemiche severe (edema della laringe, edema della glottide, dispnea, palpitazione) sino allo shock anafilattico. In questi casi si rende necessaria unâassistenza medica immediata. Classificazione delle frequenze attese: Molto comune (1/10), comune (da 1/100 a â€1/10), non comune (da 1/1000 a â€1/100), raro (da 1/10000 a â€1/1000), molto raro (â€1/10000), non nota (la frequenza non puĂČ essere definita sulla base dei dati disponibili). Le seguenti reazioni avverse sono state osservate con lâuso di ketoprofene negli adulti: Patologie del sistema emolinfopoietico âą Raro: anemia emorragica âą Non nota: trombocitopenia, agranulocitosi, ipoplasia, insufficienza midollare Disturbi del sistema immunitario âą Non nota: reazioni anafilattiche (compreso shock), ipersensibilitĂ Disturbi psichiatrici âą Non nota: alterazioni dellâumore Patologie del sistema nervoso âą Non comune: mal di testa, vertigini, sonnolenza âą Raro: parestesie âą Non nota: convulsioni, disgeusia Patologie dellâocchio âą Raro: visione offuscata (vedere paragrafo 4.4 - Avvertenze speciali e precauzioni di impiego) Patologie dellâorecchio e del labirinto âą Raro: tinnito Patologie cardiache âą Non nota: insufficienza cardiaca Patologie vascolari âą Non nota: ipertensione, vasodilatazione Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche âą Raro: asma âą Non nota: broncospasmo (soprattutto nei pazienti con ipersensibilitĂ accertata allâacido acetilsalicilico e ad altri FANS), rinite, dispnea, edema della laringe, edema della glottide. Patologie gastrointestinali âą Comune: dispepsia, nausea, dolore addominale, vomito âą Non comune: stipsi, diarrea, flatulenza, gastrite âą Raro: stomatite, ulcera peptica âą Non nota: esacerbazione di colite e morbo di Crohn, emorragia e perforazione gastrointestinale, stomatite ulcerativa, melena, ematemesi, ulcera e perforazione duodenale Patologie epatobiliari âą Raro: epatite, aumento delle transaminasi, livelli di bilirubina sierica elevati dovuti a disturbi epatici Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo âą Non comune: rash, prurito âą Non nota: reazioni da fotosensibilitĂ , alopecia, orticaria, angioedema, eruzioni bollose tra cui sindrome di StevensâJohnson e necrolisi epidermica tossica, edema, esantemaPatologie renali e urinarie: âą Non nota: insufficienza renale acuta, nefrite tubulo interstiziale, sindrome nefritica, test della funzione renale alterati Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione âą Non comune: affaticamento, edema Esami diagnostici âą Raro: peso aumentato Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che lâuso di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) puĂČ essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (p. es. infarto del miocardio o ictus) (vedere paragrafo 4.4 â Avvertenze speciali e precauzioni di impiego). Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo lâautorizzazione del medicinale Ăš importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari Ăš richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione allâindirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
Sovradosaggio
Sono stati riportati casi di sovradosaggio con dosi fino a 2,5 g di ketoprofene. Nella maggior parte dei casi, i sintomi osservati sono stati benigni e limitati a letargia, sonnolenza, mal di testa, vertigini, confusione e perdita di coscienza, cosĂŹ come dolore, nausea, vomito, dolore epigastrico. Si possono verificare anche emorragia gastrointestinale, ipotensione, depressione respiratoria e cianosi. Non esistono antidoti specifici in caso di sovradosaggio di ketoprofene. In caso di sospetto sovradosaggio massivo si raccomanda una lavanda gastrica e si consiglia di istituire un trattamento sintomatico e di supporto per compensare la disidratazione, monitorare lâecrezione urinaria e correggere lâacidosi, se presente. In casi di insufficienza renale, lâemodialisi puĂČ essere utile per rimuovere il farmaco in circolo.
Gravidanza e allattamento
Gravidanza Lâinibizione della sintesi di prostaglandine puĂČ interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo lâuso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi di gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dellâ 1%, fino a circa lâ 1,5%. Eâ stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e postâimpianto e di mortalitĂ embrioneâfetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, Ăš stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Pertanto il ketoprofene non deve essere somministrato durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, se non strettamente necessario. Se il ketoprofene Ăš usato da una donna in fase di concepimento, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, il dosaggio deve essere mantenuto il piĂč basso possibile per la durata di trattamento piĂč breve possibile. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a: âą tossicitĂ cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); âą disfunzione renale, che puĂČ progredire in insufficienza renale con oligoâidroamnios; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: âą possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che puĂČ occorrere anche a dosi molto basse; âą inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Di conseguenza, il ketoprofene Ăš controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza. Allattamento Non vi sono informazioni disponibili sullâescrezione di ketoprofene nel latte materno. Il ketoprofene Ăš controindicato durante lâallattamento. FertilitĂ Lâuso dei FANS puĂČ ridurre la fertilitĂ femminile ed Ăš sconsigliato nelle donne che intendano iniziare una gravidanza cosĂŹ come lâuso di qualsiasi farmaco inibitore della sintesi delle prostaglandine e delle cicloossigenasi. La somministrazione dei FANS dovrebbe essere sospesa nelle donne che hanno problemi di fertilitĂ o che sono sottoposte a indagini sulla fertilitĂ .