VASELINA BO 3% 30G UNG ZET

  • 5,20€

  • IVA esclusa: 4,73€
Principi attivi

100 g di unguento contengono principio attivo: acido borico 3 g Per elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Eccipienti

Vaselina bianca.

Indicazioni terapeutiche

Antisettico per la disinfezione di ustioni minori e di aree cutanee irritate o screpolate. L’unguento ha anche un’azione decongestionante. L’acido borico ù indicato come antibatterico per il trattamento dell’acne.

Controindicazioni/Effetti indesiderati

L’acido borico ù controindicato in caso di: ‱ Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; ‱ Estese lesioni cutanee; ‱ Bambini di età inferiore a 3 anni.

Posologia

Adulti L’acido borico puĂČ essere applicato direttamente una o due volte al giorno sulle aree infiammate in caso di pelle screpolata, irritata o secca, abrasioni, scottature lievi, scottature solari, scottature da vento o punture d’insetti. Bambini al di sopra dei 3 anni L’acido borico puĂČ essere applicato direttamente una o due volte al giorno sulle aree infiammate associate a pelle screpolata, irritata o secca, dermatiti da pannolino, scottature lievi, scottature solari, scottature da vento o punture d’insetti. Modo di somministrazione Uso esterno: applicare al bisogno sulla zona interessata.

Conservazione

Tenere il contenitore ben chiuso per proteggere il medicinale dalla luce.

Avvertenze

Un’eccessiva e prolungata applicazione su aree estese o su cute lesa puĂČ causare tossicitĂ  da accumulo. Tenere lontano dalla portata dei bambini, poichĂ© si sono verificati decessi a seguito di ingestione accidentale. Il medicinale non deve essere utilizzato per uso oftalmico.

Interazioni

Non sono note interazione tra l’acido borico per uso esterno e altri medicinali.

Effetti indesiderati

L’assorbimento dell’acido borico attraverso la cute integra Ăš inferiore allo 0,5%; tuttavia puĂČ aumentare se somministrato accidentalmente per via sistemica o applicato su ferite o lesioni. Di seguito sono riportati gli effetti indesiderati dell’acido borico verificatisi in caso di tossicitĂ  da accumulo, dopo esposizione prolungata e a seguito di assorbimento sistemico. Tali effetti sono organizzati secondo la classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA. Non sono disponibili dati sufficienti per stabilire la frequenza dei singoli effetti elencati. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Dermatiti, eruzioni cutanee, alopecia. Patologie gastrointestinali Disturbi gastro–intestinali: nausea, vomito, diarrea. Disturbi del metabolismo e della nutrizione Anoressia. Patologie endocrine Disordini mestruali. Patologie del sistema emolinfopoietico Anemia. Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo Debolezza. Disturbi psichiatrici Confusione. Patologie del sistema nervoso Convulsioni. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale Ăš importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari Ăš richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

Sovradosaggio

Il rischio di intossicazione acuta per via cutanea appare un evento trascurabile visto il suo basso indice di assorbimento transcutaneo. L’acido borico puĂČ essere assorbito in quantitĂ  tossiche attraverso il tratto gastrointestinale, per inalazione o attraverso lesioni cutanee. Sintomi In seguito all’uso di grandi quantitĂ  di acido borico su ferite o piaghe si sono verificati, specialmente nei bambini, casi di avvelenamento e di morte. Il meccanismo dell’azione tossica Ăš sconosciuto e numerosi sono gli organi e sistemi colpiti in particolare la cute, il rene e il tubo digerente. Gli effetti tossici colpiscono anche il SNC e il polmone con lesioni, prevalentemente emorragiche, di genesi oscura. I principali sintomi di avvelenamento da acido borico sono il vomito, la diarrea, dolori viscerali, eritema cutaneo da desquamazione, stimolazione del SNC seguita da depressione, irrequietezza, cefalea. Frequenti sono anche l’acidosi metabolica e gravi squilibri idrosalini. Inoltre, l’acido borico in queste situazioni puĂČ provocare convulsioni, variazioni della temperatura corporea e danno renale che puĂČ essere evidenziato con oliguria. La morte, in seguito a collasso circolatorio e shock non trattato, puĂČ avvenire entro 3–5 giorni. Si possono anche verificare cianosi, delirio, convulsioni e coma (HSDB). Casi di gravi intossicazioni si sono manifestati con disturbi gastrointestinali (73%), sul sistema nervoso centrale (67%) e lesioni della pelle (76%). I sintomi dell’avvelenamento cronico includono anoressia, confusione, debilitazione, dermatite, disordini mestruali, anemia, convulsioni e alopecia (vedere paragrafo 4.8). Trattamento Nessun trattamento Ăš necessario se la dose assunta Ăš inferiore a 50 mg/kg. Per ingestione di dosi superiori, si effettua la lavanda gastrica con sospensione di carbone attivo e purgante salino. Se la quantitĂ  assorbita supera i 100 mg/kg, anche se il paziente Ăš ancora asintomatico, bisogna istituire subito una diuresi forzata, allo scopo di accelerare l’eliminazione e proteggere il rene dagli effetti tossici; ai primi segni di insufficienza renale e di sovradosaggio idrico si deve sostituire la diuresi forzata con dialisi peritoneale o emodialisi. La restante terapia Ăš sintomatica e di rianimazione.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Non sono disponibili dati clinici relativi a gravidanze esposte. Gli studi su animali sono insufficienti per evidenziare gli effetti sullo sviluppo embrionale/fetale (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per l’uomo non Ăš noto, tuttavia se il medicinale Ăš utilizzato in accordo con le modalitĂ  d’uso, l’assorbimento Ăš scarso e il rischio di effetti sistemici Ăš minimo. Allattamento Non sono disponibili dati sull’utilizzo del medicinale durante l’allattamento e non Ăš noto se tale principio attivo passi nel latte materno. Tuttavia, poichĂ© l’assorbimento del farmaco puĂČ ritenersi trascurabile, Ăš molto improbabile che quantitĂ  rilevanti raggiungano il latte materno.

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