SPIDIDOL 400MG 12CPR
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10,90âŹ
- IVA esclusa: 9,91âŹ
- Produttore: ZAMBON ITALIA Srl
- Disponibilità: disponibile
- Codice prodotto: 039600010
SPIDIDOL 400 mg granulato per soluzione orale gusto albicocca Una bustina contiene: Principio attivo Ibuprofene sale di arginina, pari a ibuprofene 400 mg Eccipienti: Sodio 56,98 mg Aspartame 60 mg Saccarosio 1770 mg Per lâelenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. SPIDIDOL 400 mg granulato per soluzione orale gusto menta-anice Una bustina contiene: Principio attivo Ibuprofene sale di arginina, pari a ibuprofene 400 mg Eccipienti: Sodio 56,98 mg Aspartame 25 mg Saccarosio 1835 mg Per lâelenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. SPIDIDOL 400 mg compresse rivestite con film Una compressa rivestita con film contiene: Principio attivo Ibuprofene sale di arginina, pari a ibuprofene 400 mg Eccipienti: Sodio 82,98 mg Saccarosio 16,7 mg Per lâelenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
EccipientiGranulato per soluzione orale gusto albicocca: l-Arginina, Sodio bicarbonato, Saccarina sodica, Aspartame, Aroma albicocca, Saccarosio Granulato per soluzione orale gusto menta-anice: l-Arginina, Sodio bicarbonato, Saccarina sodica, Aspartame, Aroma menta, Aroma anice, Saccarosio Compresse rivestite con film: l-Arginina, Sodio bicarbonato, Crospovidone, Magnesio stearato, Idrossipropilmetilcellulosa, Saccarosio, Titanio biossido, Polietilenglicole.
Indicazioni terapeuticheDolori di varia origine e natura: mal di testa, mal di denti, nevralgie, dolori osteo-articolari e muscolari, dolori mestruali. Coadiuvante nel trattamento sintomatico degli stati febbrili ed influenzali.
Controindicazioni/Effetti indesideratiâą IpersensibilitĂ al principio attivo o ad altre sostanze strettamente correlate da un punto di vista chimico e/o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. âą Storia di emorragia gastrointestinale o perforazione relativa a precedenti trattamenti con farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS). âą Storia di emorragia/ulcera peptica ricorrente (due o piĂč episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento). âą Ulcera peptica attiva e ricorrente. âą Sanguinamento gastrointestinale âą Altri sanguinamenti in atto come quello cerebrovascolare âą Colite ulcerosa e morbo di Crohn. âą Grave insufficienza epatica e/o renale âą Diatesi emorragica âą Insufficienza cardiaca severa (IV classe NYHA). âą A causa della possibilitĂ di reazioni allergiche crociate con acido acetilsalicilico o con altri farmaci antiinfiammatori non steroidei, il prodotto Ăš controindicato nei pazienti nei quali detti farmaci inducono reazioni allergiche quali broncospasmo, asma, orticaria, rinite, poliposi nasale, angioedema. âą In caso di lupus eritematoso sistemico e malattie del collagene, prima dell'uso di SPIDIDOL deve essere consultato il medico curante. âą Il granulato, in quanto contenente aspartame, Ăš controindicato in pazienti affetti da fenilchetonuria. âą Terzo trimestre di gravidanza (vedere par. 4.6).
PosologiaAdulti e ragazzi oltre i 12 anni: 1 compressa rivestita con film o 1 bustina, due-tre volte al giorno. La dose massima giornaliera non deve superare i 1200 mg al giorno. - Anziani: I pazienti anziani dovrebbero attenersi ai dosaggi minimi sopraindicati. Nel trattamento dei pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrĂ valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati. - In pazienti con alterata funzionalitĂ renale, epatica o cardiaca i dosaggi dovrebbero essere ridotti. - Insufficienza epatica: cautela deve essere adottata nel trattamento dei pazienti con funzionalitĂ epatica ridotta. In tali pazienti Ăš opportuno ricorrere al monitoraggio periodico dei parametri clinici e di laboratorio, specialmente in caso di trattamento prolungato (vedere par. 4.4). Lâuso di SPIDIDOL Ăš controindicato in pazienti con grave insufficienza epatica (vedere par. 4.3). - Insufficienza renale: cautela deve essere adottata nel trattamento di pazienti con funzionalitĂ renale ridotta. In tali pazienti Ăš opportuno ricorrere al monitoraggio periodico dei parametri clinici e di laboratorio, specialmente in caso di trattamento prolungato (vedere par. 4.4). Lâuso di SPIDIDOL Ăš controindicato in pazienti con grave insufficienza renale (vedere par. 4.3). In adolescenti (di etĂ compresa â„ 12 anni ai < 18 anni): nel caso lâuso del medicinale sia necessario per piĂč di 3 giorni negli adolescenti, o nel caso di peggioramento della sintomatologia deve essere consultato il medico. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con lâuso della dose minima efficace per la durata di trattamento piĂč breve possibile necessaria per controllare i sintomi (vedere par. 4.4). Modo di somministrazione: La compressa deve essere deglutita con un poâ dâacqua. Per pazienti con uno stomaco piĂč sensibile si raccomanda lâassunzione con il cibo. Il granulato va sciolto in un bicchiere d'acqua (50-100 ml) ed assunto subito dopo la preparazione della soluzione. Il granulato per soluzione orale deve essere assunto con il cibo.
ConservazioneCompresse: conservare a temperatura non superiore a 30°C.
AvvertenzeGli effetti indesiderati possono essere minimizzati con lâuso della piĂč bassa dose efficace per la piĂč breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere par. 4.2 e i paragrafi sottostanti Rischi gastrointestinali e cardiovascolari). Un adeguato monitoraggio ed opportune istruzioni sono necessarie nei pazienti con anamnesi positiva per ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve a moderata poichĂ© in associazione al trattamento con i FANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi ed edema. Studi clinici suggeriscono che lâuso di ibuprofene, specialmente ad alte dosi (2400 mg/die), puĂČ essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (es. infarto del miocardio o ictus). In generale, gli studi epidemiologici non suggeriscono che basse dosi di ibuprofene (es. †1200 mg/die) siano associate ad un aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi. I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia (II-III classe NYHA), cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con ibuprofene soltanto dopo attenta considerazione e si devono evitare dosi elevate (2400 mg/die). Attenta considerazione deve essere esercitata anche prima di avviare al trattamento a lungo termine i pazienti con fattori di rischio per eventi cardiovascolari (es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, abitudine al fumo di sigaretta), soprattutto se sono necessarie dosi elevate (2400 mg/die) di ibuprofene. Lâuso di SPIDIDOL deve essere evitato in concomitanza di FANS, inclusi gli inibitori selettivi della COX-2. Negli adolescenti disidratati esiste il rischio di alterazione della funzionalitĂ renale. Anziani: i pazienti anziani hanno un aumento della frequenza di reazioni avverse ai FANS, specialmente emorragie e perforazioni gastrointestinali, che possono essere fatali (vedi par. 4.2). Emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione: durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, sono state riportate emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione, che possono essere fatali. Negli anziani e in pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione (vedi par. 4.3), il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione Ăš piĂč alto con dosi aumentate di FANS. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la piĂč bassa dose disponibile. Lâuso concomitante di agenti protettori (misoprostolo o inibitori di pompa protonica) deve essere considerato per questi pazienti e anche per pazienti che assumono basse dosi di aspirina o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali (vedi sotto e par. 4.5). Pazienti con storia di tossicitĂ gastrointestinale, in particolare anziani, devono riferire qualsiasi sintomo gastrointestinale inusuale (soprattutto emorragia gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento. A dosi giornaliere superiori a 1000 mg lâibuprofene puĂČ prolungare il tempo di emorragia. Cautela deve essere prestata ai pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi del reuptake della serotonina o agenti antiaggreganti come lâaspirina (vedere par. 4.5). Quando si verifica emorragia o ulcerazione gastrointestinale in pazienti che assumono SPIDIDOL il trattamento deve essere sospeso. I FANS devono essere somministrati con cautela nei pazienti con una storia di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) poichĂ© tali condizioni possono essere esacerbate (vedere par. 4.8). Gravi reazioni cutanee alcune delle quali fatali, includenti dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica, sono state riportate molto raramente in associazione con lâuso dei FANS (vedi par. 4.8). Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere a piĂč alto rischio: lâinsorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. SPIDIDOL deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilitĂ . Reazioni epatotossiche possono verificarsi nel quadro delle reazioni di ipersensibilitĂ generalizzata. Cautela deve essere adottata nel trattamento di pazienti con precedenti di broncospasmo specie se a seguito dell'uso di altri farmaci, ed in quelli con disturbi delle coagulazione e con funzionalitĂ renale e/o epatica o cardiaca ridotta. In tali pazienti Ăš opportuno ricorrere al monitoraggio periodico dei parametri clinici e di laboratorio, specialmente in caso di trattamento prolungato (vedere par. 4.2). Nei pazienti affetti da o con unâanamnesi di asma bronchiale o malattia allergica il broncospasmo puĂČ aggravarsi. Il lupus eritematoso sistemico o altre affezioni del collagene, costituiscono fattori di rischio per gravi manifestazioni di ipersensibilitĂ generalizzata, pertanto Ăš richiesta cautela nei pazienti con queste patologie. Essendosi rilevate, anche se molto raramente, alterazioni oculari in corso di trattamento con ibuprofene, si raccomanda in caso di insorgenza di disturbi della vista di interrompere il trattamento e di effettuare un'esame oftalmologico. Lâuso di SPIDIDOL, come di qualsiasi farmaco inibitore della sintesi delle prostaglandine e della cicloossigenasi Ăš sconsigliato nelle donne che intendono iniziare una gravidanza, in quanto puĂČ causare compromissione della fertilitĂ femminile tramite unâeffetto sullâovulazione. La somministrazione di SPIDIDOL deve essere sospesa nelle donne che hanno problemi di fertilitĂ o che sono sottoposte a indagini sulla fertilitĂ (vedere par. 4.6). Occorre usare cautela quando si inizia il trattamento con ibuprofene in pazienti con grave disidratazione. L'ibuprofene puĂČ mascherare i segni oggettivi e soggettivi di un'infezione. In casi isolati Ăš stata descritta unâesacerbazione delle infiammazioni infettive (es. sviluppo di fascite necrotizzante) in correlazione temporale con i FANS. Pertanto, nei pazienti colpiti da infezione la terapia con ibuprofene deve essere utilizzata con cautela. I FANS possono causare un aumento nei risultati degli esami di funzionalitĂ epatica. Per la presenza di saccarosio, i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio-galattosio o insufficienza di sucrasi-isomaltasi non devono assumere questo medicinale. SPIDIDOL contiene 56,98 mg e 82,98 mg di sodio rispettivamente per le confezioni di granulato e di compresse, e quivalenti rispettivamente al 2,85% e al 4,15% dellâassunzione massima giornaliera raccomandata dallâOMS che corrisponde a 2 g di sodio per adulto. Tali informazioni devono essere tenute in considerazione in caso di pazienti che stanno effettuando una dieta a basso contenuto di sodio.
InterazioniDiuretici, ACE inibitori e antagonisti dellâangiotensina II: I FANS possono ridurre lâeffetto dei diuretici e di altri farmaci antiipertensivi. In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (per esempio pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa) la co-somministrazione di un ACE inibitore o di un antagonista dellâangiotensina II e di agenti che inibiscono il sistema della ciclo-ossigenasi puĂČ portare ad un ulteriore deterioramento della funzione renale, che comprende una possibile insufficienza renale acuta, generalmente reversibile. Queste interazioni devono essere considerate in pazienti che assumono SPIDIDOL in concomitanza con ACE inibitori o antagonisti dellâangiotensina II. Quindi, la combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo lâinizio della terapia concomitante. Corticosteroidi: aumento del rischio di ulcerazione o emorragia gastrointestinale (vedere par. 4.4). Anticoagulanti: i FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come il warfarin (vedere par. 4.4). Il tempo di protrombina deve essere tenuto attentamente sotto controllo durante le prime settimane del trattamento combinato e il dosaggio degli anticoagulanti puĂČ richiedere un aggiustamento. Agenti antiaggreganti e inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs): aumento del rischio di emorragia gastrointestinale (vedere par. 4.4). Furosemide e diuretici tiazidici: si puĂČ verificare una riduzione dell'efficacia di furosemide e dei diuretici tiazidici, probabilmente a causa della ritenzione di sodio associata all'inibizione della prostaglandin sintetasi a livello renale.Beta-bloccanti: l'effetto ipotensivo dei beta-bloccanti puĂČ essere ridotto. Lâuso concomitante di FANS e beta-bloccanti puĂČ essere associato al rischio di insufficienza renale acuta. Altri farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) inclusi inibitori selettivi delle COX-2: ibuprofene deve essere usato con cautela in associazione con altri FANS perchĂ© puĂČ aumentare il rischio di reazioni avverse nel tratto gastrointestinale. Acido acetilsalicilico: La somministrazione concomitante di ibuprofene e acido acetilsalicilico non Ăš generalmente raccomandata a causa del potenziale aumento di effetti indesiderati. Dati sperimentali suggeriscono che lâibuprofene puĂČ inibire competitivamente lâeffetto dellâacido acetilsalicilico a basse dosi sullâaggregazione piastrinica quando i due farmaci vengono somministrati contemporaneamente. Sebbene vi siano incertezze riguardanti lâestrapolazione di questi dati alla situazione clinica, non si puĂČ escludere la possibilitĂ che lâuso regolare, a lungo termine di ibuprofene possa ridurre lâeffetto cardioprotettivo dellâacido acetilsalicilico a basse dosi. Nessun effetto clinico rilevante Ăš considerato probabile in seguito a un uso occasionale di ibuprofene (vedere par. 5.1). Digossina, fenitoina e litio: vengono riportati in letteratura casi isolati di elevati livelli plasmatici di digossina, fenitoina e litio come risultato della terapia combinata con ibuprofene. Metotrexato: lâibuprofene puĂČ causare un aumento dei livelli plasmatici di metotrexato. Zidovudina: la terapia concomitante con Zidovudina e ibuprofene puĂČ far aumentare il rischio di emartro ed ematoma nei pazienti emofiliaci HIV(+). Tacrolimus: lâutilizzo concomitante di ibuprofene e tacrolimus puĂČ far aumentare il rischio di nefrotossicitĂ a causa della riduzione nella sintesi renale di prostaglandine. Farmaci ipoglicemizzanti: ibuprofene aumenta lâeffetto ipoglicemizzante dei farmaci ipoglicemizzanti orali e dellâinsulina. Potrebbe essere necessario regolarne il dosaggio. Ciclosporina: lâuso concomitante di farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) puĂČ portare a un aumento del rischio di nefrotossicitĂ della ciclosporina. Voriconazolo o fluconazolo: lâuso concomitante di ibuprofene puĂČ determinare un aumento dellâesposizione allâibuprofene e della concentrazione plasmatica. Mifepristone: lâuso concomitante di farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) puĂČ portare a un aumento dellâesposizione ai FANS. Una diminuzione dellâefficacia del mifepristone puĂČ teoricamente verificarsi a causa delle proprietĂ antiprostaglandiniche dei FANS. Alcuni studi sullâeffetto della singola o ripetuta somministrazione di ibuprofene a partire dal giorno di somministrazione della prostaglandina (o quando necessario) non hanno riscontrato prove di unâinfluenza negativa sullâazione del mifepristone, e sullâefficacia clinica globale del protocollo di interruzione della gravidanza. Antibiotici chinolonici: lâuso concomitante di farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) puĂČ portare a un aumento del rischio di convulsioni. Estratti a base di erbe: il ginkgo biloba puĂČ potenziare il rischio di sanguinamento con i farmaci FANS. Aminoglicosidi: i FANS possono diminuire lâescrezione di aminoglicosidi. Interazioni con i risultati degli esami diagnostici: - Tempo di emorragia (puĂČ prolungare il tempo di emorragia fino a 1 giorno dopo la sospensione della terapia) - Concentrazioni sieriche di glucosio (possono diminuire) - Clearance della creatinina (puĂČ diminuire) - Ematocrito o emoglobina (possono diminuire) - Azotemia, concentrazioni di creatinina sierica e potassio (possono aumentare) - Esame di funzionalitĂ epatica (puĂČ presentarsi un aumento delle transaminasi).
Effetti indesideratiGli effetti indesiderati sono principalmente legati allâeffetto farmacologico dellâibuprofene sulla sintesi delle prostaglandine. Patologie gastrointestinali: gli eventi avversi piĂč comunemente osservati sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, a volte fatale, in particolare negli anziani (vedere par. 4.4). Dopo somministrazione di SPIDIDOL sono stati riportati: nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale, pirosi gastrica, melena, ematemesi, stomatite ulcerativa, esacerbazione di colite e del morbo di Crohn (vedere par. 4.4). Meno frequentemente sono state osservate gastriti. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: Reazioni bollose includenti Sindrome di Stevens-Johnson, Necrolisi Tossica Epidermica (molto raramente) e reazioni da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome DRESS). Patologie cardiache e vascolari: In associazione al trattamento con FANS sono state riportate edema, ipertensione e insufficienza cardiaca. Studi clinici suggeriscono che lâuso di ibuprofene, specialmente ad alte dosi (2400 mg/die), puĂČ essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (es. infarto del miocardio o ictus) (vedere par. 4.4). Si riporta di seguito una tabella relativa alla frequenza degli eventi avversi: Frequenza: molto comune (â„1/10); comune (â„1/100, <1/10); non comune (â„1/1000, <1/100); rara (â„1/10000,<1/1000); molto rara (<1/10000); non nota (non puĂČ essere definita sulla base dei dati disponibili)
Classificazione per organi e sistemi | Frequenza |
Patologie gastrointestinali | Â |
Dispepsia, diarrea | Molto comune |
Dolori addominali, pirosi gastrica, nausea, flatulenza, fastidio addominale | Comune |
Ulcere peptiche, emorragia gastrointestinale, vomito, melena, gastrite, stomatite | Non comune |
Perforazione gastrointestinale, costipazione, ematemesi, stomatite ulcerativa, esacerbazione di colite e morbo di Crohn | Rara |
Anoressia | Non nota |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Â |
Edema, febbre | Non nota |
Patologie cardiache | Â |
Insufficienza cardiaca | Non nota |
Patologie vascolari | Â |
Ipertensione, trombosi arteriosa, ipotensione | Non nota |
Patologie del sistema nervoso | Â |
Cefalea, capogiri | Comune |
Confusione, sonnolenza | Non comune |
Depressione, reazione psicotica, meningite asettica | Non nota |
Obnubilamento del sensorio | Molto rara |
Patologie dellâorecchio e del labirinto | Â |
Tinnitus, disturbi dellâudito | Rara |
Patologie dellâocchio | Â |
Visione confusa, ambliopia | Rara |
Papilloedema | Non nota |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Â |
Rash cutaneo, malattia della pelle | Comune |
Prurito, orticaria, porpora, angioedema, esantema | Non comune |
Dermatosi bollose (eritema multiforme, dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e Necrolisi Tossica Epidermica), vasculite allergica | Molto rara |
reazioni di fotosensibilitĂ , aggravamento delle reazioni cutanee | Non nota |
Rezione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome DRESS) | Non nota |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Â |
Trombocitopenia, agranulocitosi, anemia aplastica, granulocitopenia, anemia emolitica | Rara |
Anemia | Non nota |
Patologie renali e urinarie | Â |
Ematuria, disuria | Rara |
Nefrite interstiziale, necrosi papillare, insufficienza renale, insufficienza renale acuta | Molto rara |
Patologie epatobiliari | Â |
Disturbi epatici | Rara |
Danno epatico, epatite, ittero | Non nota |
Esami diagnostici | Â |
Alterazione test funzionalitĂ epatica (transaminasi aumentate), disturbo della visione dei colori | Rara |
Alterazione test funzionalitĂ renale | Non nota |
Disturbi del sistema immunitario | Â |
Reazioni allergiche | Non comune |
Anafilassi | Rara |
Shock anafilattico | Non nota |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Â |
Asma, aggravamento di asma, broncospasmo, dispnea | Non comune |
Irritazione della gola | Non nota |
Patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo | Â |
RigiditĂ muscolo-scheletrica | Non nota |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Â |
Uricemia aumentata, ritenzione di sodio e di liquidi o edema | Non nota |
Patologie dellâapparato riproduttivo e della mammella | Â |
Disturbo mestruale | Non nota |
TossicitĂ I segni e i sintomi di tossicitĂ non sono stati generalmente osservati a dosi inferiori a 100 mg/kg nei bambini o negli adulti. Comunque, in alcuni casi potrebbe essere necessario un trattamento di supporto. Si Ăš osservato che i bambini manifestano segni e sintomi di tossicitĂ dopo ingestione di ibuprofene a dosi di 400 mg/kg o maggiori. Sintomi La maggior parte dei pazienti che hanno ingerito quantitativi significativi di ibuprofene manifesteranno i sintomi entro 4-6 ore. I sintomi di sovradosaggio piĂč comunemente riportati comprendono: nausea, vomito, gastralgia, dolore addominale, letargia e sonnolenza. Gli effetti sul sistema nervoso centrale (SNC) includono mal di testa, tinnito, vertigini, diplopia, spasmi, atassia, radbomiolisi, crisi epilettiche, convulsioni e perdita della coscienza. Raramente sono stati anche riportati nistagmo, ipotermia, effetti renali, sanguinamento gastrointestinale, coma, apnea, diarrea e depressione del SNC e dellâapparato respiratorio. Sono stati riportati disorientamento, stato di eccitazione, svenimento e tossicitĂ cardiovascolare comprendente ipotensione, bradicardia e tachicardia. Nei casi di sovradosaggio significativo sono possibili insufficienza renale e danno epatico. In casi di avvelenamento grave, Ăš possibile che si verifichi acidosi metabolica. Trattamento Non esiste un antidoto specifico per il sovradosaggio di ibuprofene. In caso di sovradosaggio Ăš pertanto indicato un trattamento sintomatico e di supporto. Particolare attenzione Ăš dovuta al controllo della pressione arteriosa, dellâequilibrio acido-base e di eventuali sanguinamenti gastrointestinali. Entro unâora dallâingestione di una quantitĂ potenzialmente tossica deve essere considerata la somministrazione di carbone attivo. In alternativa, nellâadulto, entro unâora dallâingestione di una overdose potenzialmente pericolosa per la vita, deve essere presa in considerazione la lavanda gastrica e la correzione delle gravi anomalie elettrolitiche. Dato il grado elevato di legame di ibuprofene alle proteine plasmatiche (fino al 99%), Ăš improbabile che la dialisi risulti utile in caso di sovradosaggio. Deve essere assicurata una diuresi adeguata e le funzioni renale ed epatica devono essere strettamente monitorate. Il paziente deve rimanere sotto osservazione per almeno quattro ore successivamente allâingestione di una quantitĂ di farmaco potenzialmente tossica. Lâeventuale comparsa di convulsioni frequenti o prolungate deve essere trattata con diazepam per via endovenosa. In rapporto alle condizioni cliniche del paziente possono essere necessarie altre misure di supporto. Per maggiori informazioni, contattare il locale centro antiveleni.
Gravidanza e allattamentoGravidanza. Lâinibizione della sintesi di prostaglandine puĂČ interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo lâuso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dellâ1%, fino a circa 1,5%. Ă stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalitĂ embrione-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, Ăš stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, SPIDIDOL non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari. Se SPIDIDOL Ăš usato da una donna in attesa di concepimento, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le piĂč basse possibili. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre Il feto a: - tossicitĂ cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); - disfunzione renale, che puĂČ progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: - possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che puĂČ occorrere a dosi molto basse; - inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio Conseguentemente, SPIDIDOL Ăš controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza E' da sconsigliare inoltre l'uso del prodotto durante l'allattamento e nell'infanzia.