FLUIBRON FEBBRE E DOLORE100MG/5ML SOSP OS FRAG S/Z 150ML+SIR
-
12,50âŹ
- IVA esclusa: 11,36âŹ
- Produttore: LABORATORIO CHIMICO DECA srl
- Disponibilità: Out Of Stock
- Codice prodotto: 043188010
FLUIBRON FEBBRE E DOLORE
SCIROPPO BAMBINI
Principi attivi
Ogni ml di sospensione orale contiene: Principio attivo: ibuprofene 20 mg. Eccipienti: sciroppo di maltitolo 753,30 mg Per lâelenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
EccipientiFLUIBRON FEBBRE E DOLORE Bambini 100mg/5ml sospensione orale gusto fragola senza zucchero Acido citrico monoidrato, sodio citrato, acesulfame di potassio, gomma xantana, sodio benzoato, aroma fragola, sciroppo di maltitolo, glicerina, acqua depurata FLUIBRON FEBBRE E DOLORE Bambini 100mg/5ml sospensione orale gusto arancia senza zucchero Acido citrico monoidrato, sodio citrato, acesulfame di potassio, gomma xantana, sodio benzoato, aroma arancia, sciroppo di maltitolo, glicerina, acqua depurata
Indicazioni terapeuticheTrattamento sintomatico della febbre e del dolore lieve o moderato.
Controindicazioni/Effetti indesideratiâą IpersensibilitĂ allâibuprofene o ad uno qualsiasi degli eccipienti. âą Bambini di etĂ inferiore a 3 mesi o di peso inferiore a 5,6 kg. âą IpersensibilitĂ allâacido acetilsalicilico o ad altri analgesici, antipiretici, antinfiammatori non steroidei (FANS), in particolare quando lâipersensibilitĂ Ăš associata a poliposi nasale e asma. âą Ulcera peptica attiva. âą Grave insufficienza renale o epatica. âą Severa insufficienza cardiaca. âą Storia di emorragia gastrointestinale o perforazione relativa a precedenti trattamenti attivi o storia di emorragia/ulcera peptica ricorrente (due o piĂč episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento). âą Uso concomitante di FANS, compresi gli inibitori specifici della COX-2. âą Gravidanza e allattamento (vedere paragrafo 4.6).
PosologiaLa dose giornaliera Ăš strutturata in base al peso ed allâetĂ del paziente. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con lâuso della dose minima efficace per la durata di trattamento piĂč breve possibile necessaria per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4). Nei bambini di etĂ compresa tra 3 e 6 mesi limitare la somministrazione a quelli di peso superiore ai 5,6 kg. La somministrazione orale a lattanti e bambini di etĂ compresa fra 3 mesi e 12 anni dovrebbe avvenire mediante siringa dosatrice fornita con il prodotto. La scala graduata presente sul corpo della siringa riporta in evidenza le tacche per i diversi dosaggi; in particolare la tacca da 2,5 ml corrispondente a 50 mg di ibuprofene e la tacca da 5 ml corrispondente a 100 mg di ibuprofene. La dose giornaliera di 20-30 mg/kg di peso corporeo, suddivisa 3 volte al giorno ad intervalli di 6-8 ore, puĂČ essere somministrata sulla base dello schema che segue.
PESO | Età | DOSE singola in ml | n° massimo di SOMMINISTRAZONI/giorno |
5,6 -7 Kg | 3 - 6 mesi | 2,5 ml | 3 nelle 24 ore |
7 -10 Kg | 6 - 12 mesi | 2,5 ml | |
10 - 15 Kg | 1 - 3 anni | 5 ml | |
15 - 20 Kg | 4 - 6 anni | 7,5 ml (5 ml + 2,5 ml) | |
20 - 28 Kg | 7 - 9 anni | 10 ml | |
28 - 43 Kg | 10 - 12 anni | 15 ml |
Nessuna particolare.
AvvertenzeDopo tre giorni di trattamento senza risultati apprezzabili consultare il medico. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con lâuso della piĂč bassa dose efficace per la piĂč breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere i paragrafi sottostanti sui rischi gastrointestinali e cardiovascolari). Lâuso di FLUIBRON FEBBRE E DOLORE deve essere evitato in concomitanza di FANS, inclusi gli inibitori selettivi della COX-2. Gli analgesici, antipiretici, antinfiammatori non steroidei possono causare reazioni di ipersensibilitĂ , potenzialmente gravi (reazioni anafilattoidi), anche in soggetti non precedentemente esposti a questo tipo di farmaci. Il rischio di reazioni di ipersensibilitĂ dopo assunzione di ibuprofene Ăš maggiore nei soggetti che abbiano presentato tali reazioni dopo lâuso di altri analgesici, antipiretici, antinfiammatori non steroidei e nei soggetti con iperreattivitĂ bronchiale (asma), poliposi nasale o precedenti episodi di angioedema (vedere paragrafo 4.2 e paragrafo 4.8). Emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione: durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, sono state riportate emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione, che possono essere fatali. Anziani: i pazienti anziani hanno un aumento della frequenza di reazioni avverse ai FANS, specialmente emorragie e perforazioni gastrointestinali, che possono essere fatali (vedere paragrafo 4.2). Negli anziani e in pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione (vedere paragrafo 4.3), il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione Ăš piĂč alto con dosi aumentate di FANS. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la piĂč bassa dose disponibile. Lâuso concomitante di agenti protettori (es. misoprostolo o inibitori di pompa protonica) deve essere considerato per questi pazienti ed anche per pazienti che assumono basse dosi di aspirina o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali (vedere paragrafo 4.5). Pazienti con storia di tossicitĂ gastrointestinale, in particolare anziani, devono riferire qualsiasi sintomo gastrointestinale inusuale (soprattutto emorragia gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento. Cautela deve essere prestata ai pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o sanguinamento, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi del reuptake della serotonina o agenti antiaggreganti come lâaspirina (vedere paragrafo 4.5).Quando si verifica emorragia o ulcerazione gastrointestinale in pazienti che assumono FLUIBRON FEBBRE E DOLORE, il trattamento deve essere sospeso. I FANS devono essere somministrati con cautela ai pazienti con una storia di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) poichĂ© tali condizioni possono essere esacerbate (vedere paragrafo 4.8). Gravi reazioni cutanee alcune delle quali fatali, includenti dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica, sono state riportate molto raramente in associazione con lâuso dei FANS. Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere a piĂč alto rischio: lâinsorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. Reazioni da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome DRESS) sono stati osservati con frequenza non nota (vedi paragrafo 4.8). FLUIBRON FEBBRE E DOLORE deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilitĂ . Cautela Ăš richiesta prima di iniziare il trattamento nei pazienti con anamnesi positiva per ipertensione e/o insufficienza cardiaca poichĂ© in associazione al trattamento con i FANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi, ipertensione ed edema. Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che lâuso di ibuprofene, specialmente ad alti dosaggi (2400 mg/die) e per trattamenti di lunga durata, puĂČ essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (es. infarto del miocardio o ictus). In generale, gli studi epidemiologici non suggeriscono che basse dosi di ibuprofene (es. †1200 mg/die) siano associati ad un aumento del rischio di infarto del miocardio. In casi di avvelenamento grave, Ăš possibile che si verifichi acidosi metabolica (vedi paragrafo 4.9). I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia, cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con ibuprofene soltanto dopo attenta considerazione. Analoghe considerazioni devono essere effettuate prima di iniziare un trattamento di lunga durata in pazienti con fattori di rischio per eventi cardiovascolari (es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo). Lâuso di ibuprofene, di acido acetilsalicilico o di altri analgesici, antipiretici, antinfiammatori non steroidei, richiede particolare cautela: âą in caso di asma: possibile broncocostrizione; âą in presenza di difetti della coagulazione: riduzione della coagulabilitĂ ; âą in presenza di malattie renali, cardiache o di ipertensione: possibile riduzione critica della funzione renale (specialmente nei soggetti con funzione renale o epatica compromessa, insufficienza cardiaca o in trattamento con diuretici), nefrotossicitĂ o ritenzione di fluidi; âą in presenza di malattie epatiche: possibile epatotossicitĂ ; âą reidratare il soggetto prima dellâinizio e nel corso del trattamento in caso di disidratazione (ad esempio per febbre, vomito o diarrea); Nei bambini e negli adolescenti disidratati esiste il rischio di alterazione della funzionalitĂ renale. Le seguenti precauzioni assumono rilevanza nel corso di trattamenti prolungati: âą sorvegliare i segni o sintomi di ulcerazioni o sanguinamenti gastrointestinali; âą sorvegliare i segni o sintomi di epatotossicitĂ ; âą sorvegliare i segni o sintomi di nefrotossicitĂ ; âą se insorgono disturbi visivi (vista offuscata o ridotta, scotomi, alterazione della percezione dei colori): interrompere il trattamento e consultare lâoculista; âą se insorgono segni o sintomi di meningite: valutare la rara possibilitĂ che essa sia dovuta allâuso di ibuprofene (meningite asettica; piĂč frequente nei soggetti affetti da lupus eritematoso sistemico o altre collagenopatie). PoichĂ© FLUIBRON FEBBRE E DOLORE contiene maltitolo, i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio non devono assumere questo medicinale. FLUIBRON FEBBRE E DOLORE non contiene zucchero ed Ăš pertanto indicato per quei pazienti che devono controllare lâapporto di zuccheri e calorie. Ogni dose da 2,5 ml di sospensione contiene 4,51 mg (0,20 mmol) di sodio; ciĂČ deve essere tenuto in considerazione nei casi sia raccomandata una dieta povera di sodio.
InterazioniLe seguenti interazioni sono comuni allâibuprofene, allâacido acetilsalicilico e agli altri analgesici, antipiretici, antinfiammatori non steroidei (FANS): âą evitare lâuso contemporaneo di due o piĂč analgesici, antipiretici, antinfiammatori non steroidei: aumento del rischio di effetti indesiderati âą corticosteroidi: aumento del rischio di ulcerazione o emorragia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4) âą antibatterici: possibile aumento del rischio di convulsioni indotte da chinolonici âą anticoagulanti: i FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come il warfarin (vedere paragrafo 4.4) âą agenti antiaggreganti e inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs): aumento del rischio di emorragie gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4) âą antidiabetici: possibile aumento dellâeffetto delle sulfaniluree âą antivirali: ritonavir, possibile aumento della concentrazione dei FANS âą ciclosporina: aumentato rischio di nefrotossicitĂ âą citotossici: metotressato, riduzione dellâescrezione (aumentato rischio di tossicitĂ ) âą litio: riduzione dellâescrezione (aumentato rischio di tossicitĂ ) âą tacrolimus: aumentato rischio di nefrotossicitĂ âą uricosurici: probenecid, rallenta lâescrezione dei FANS (aumento delle concentrazioni plasmatiche) âą metotrexato: potenziale aumento della concentrazione plasmatica di metotrexato. âą Zidovudina: rischio aumentato di emartrosi ed ematomi in emofilici HIV (+) se trattati contemporaneamente con zidovudina e ibuprofene. âą diuretici, ACE inibitori e Antagonisti dellâangiotensina II: i FANS possono ridurre lâeffetto dei diuretici e di altri farmaci antiipertensivi. In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (per esempio pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa) la co-somministrazione di un ACE inibitore o di un antagonista dellâangiotensina II e di agenti che inibiscono il sistema della ciclo-ossigenasi puĂČ portare a un ulteriore deterioramento della funzione renale, che comprende una possibile insufficienza renale acuta, generalmente reversibile. Queste interazioni devono essere considerate in pazienti che assumono FLUIBRON FEBBRE E DOLORE in concomitanza con ACE inibitori o antagonisti dellâangiotensina II. Quindi, la combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo lâinizio della terapia concomitante. Dati sperimentali indicano che lâibuprofene puĂČ inibire gli effetti dellâacido acetilsalicilico a basse dosi sullâaggregazione piastrinica quando i farmaci sono somministrati in concomitanza. Tuttavia, lâesiguitĂ dei dati e le incertezze relative alla loro applicazione alla situazione clinica non permettono di trarre delle conclusioni definitive per lâuso continuativo di ibuprofene; sembra che non vi siano effetti clinicamente rilevanti dallâuso occasionale dellâibuprofene (vedere paragrafo 5.1).
Effetti indesideratiGli effetti indesiderati osservati con ibuprofene sono comuni agli altri analgesici, antipiretici, antinfiammatori non steroidei. Reazioni di ipersensibilitĂ Raramente: reazioni anafilattoidi (orticaria con o senza angioedema), dispnea (da ostruzione laringea o da broncospasmo), shock, sindrome caratterizzata da dolore addominale, febbre, brividi, nausea e vomito; broncospasmo (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Patologie gastrointestinali Gli eventi avversi piĂč comunemente osservati sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, a volte fatale, in particolare negli anziani (vedere paragrafo 4.4). Dopo somministrazione di FLUIBRON FEBBRE E DOLORE sono stati riportati: nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatiti ulcerative, esacerbazione di colite e morbo di Crohn (vedere paragrafo 4.4). Meno frequentemente sono state osservate gastriti. Dolore epigastrico, pirosi gastrica. I disturbi gastrici possono essere ridotti assumendo il farmaco a stomaco pieno. Raramente: epatite, ittero, alterazione dei test della funzione epatica, pancreatite, duodenite, esofagite, sindrome epatorenale, necrosi epatica, insufficienza epatica. Patologie del sistema nervoso e degli organi di senso Vertigine, cefalea, irritabilitĂ , tinnito. Raramente: depressione, insonnia, difficoltĂ di concentrazione, labilitĂ emotiva, sonnolenza, meningite asettica, convulsioni, disturbi uditivi e visivi. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Raramente: broncospasmo, dispnea, apnea. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome DRESS) (frequenza non nota), reazioni bollose includenti sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica (molto raramente). Eruzioni cutanee (anche di tipo maculopapulare), prurito. Raramente: eruzioni vescicolo-bollose, orticaria, eritema multiforme, alopecia, dermatite esfoliativa, dermatite da fotosensibilitĂ . Patologie del sistema emolinfopoietico Molto raramente: neutropenia, agranulocitosi, anemia aplastica, anemia emolitica (possibile test di Coombs positivo), piastrinopenia (con o senza porpora), eosinofilia, riduzione di emoglobina ed ematocrito, pancitopenia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione Riduzione dellâappetito. Patologie cardiache e vascolari Edema, ipertensione e insufficienza cardiaca sono stati riportati in associazione al trattamento con FANS. Ritenzione di fluidi (generalmente risponde prontamente allâinterruzione del trattamento). Molto raramente: accidenti cerebrovascolari, ipotensione, insufficienza cardiaca congestizia in soggetti con funzione cardiaca compromessa, palpitazioni. Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che lâuso di ibuprofene, specialmente ad alti dosaggi (2400 mg/die) e per trattamenti di lunga durata, puĂČ essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (es. infarto del miocardio o ictus) (vedere paragrafo 4.4). Patologie renali ed urinarie Molto raramente: insufficienza renale acuta nei soggetti con preesistente significativa compromissione della funzione renale, necrosi papillare, necrosi tubulare, glomerulonefrite, alterazione dei test della funzione renale, poliuria, cistite, ematuria. Disturbi del sistema immunitario In pazienti con malattie auto-immuni preesistenti (ad esempio: lupus eritematoso sistemico, malattie del sistema connettivo) sono stati segnalati casi singoli di sintomi di meningite asettica come tensione nucale, cefalea, nausea, vomito, febbre, disorientamento (vedere paragrafo 4.4). Vari Raramente: secchezza degli occhi e della bocca, ulcere gengivali, rinite. "Segnalazione delle reazioni avverse sospette."La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo lâautorizzazione del medicinale Ăš importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari Ăš richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione allâindirizzo "www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili".
SovradosaggioI sintomi di sovradosaggio si possono manifestare in bambini che abbiano assunto piĂč di 400 mg/kg. Lâemivita del farmaco in caso di sovradosaggio Ăš 1.5-3 ore. Sintomi La maggior parte dei pazienti che ingeriscono accidentalmente quantitativi clinicamente rilevanti di FANS sviluppano al piĂč nausea, vomito, dolore epigastrico o raramente diarrea. Sono possibili anche tinnito, cefalea e sanguinamento gastrointestinale. In caso di ingestioni di quantitativi piĂč importanti, si osserva tossicitĂ del sistema nervoso centrale che si manifesta con sonnolenza, occasionalmente eccitazione e disorientamento o coma, convulsioni. In casi di avvelenamento grave, Ăš possibile che si verifichi acidosi metabolicaprolungamento del tempo di protrombina (INR). Si possono manifestare anche insufficienza renale e danni epatici. Nei soggetti asmatici si puĂČ verificare unâesacerbazione dei sintomi della malattia. Trattamento Non esiste alcun antidoto dellâibuprofene. Il trattamento Ăš sintomatico e consiste negli idonei interventi di supporto. Mantenimento della pervietĂ delle vie aeree e monitoraggio di funzione cardiaca e segni vitali. Particolare attenzione Ăš dovuta al controllo della pressione arteriosa, dellâequilibrio acido-base e di eventuali sanguinamenti gastrointestinali. In caso di sovradosaggio acuto lo svuotamento gastrico (vomito o lavanda gastrica) Ăš tanto piĂč efficace quanto piĂč precocemente Ăš attuato; puĂČ inoltre essere utile la somministrazione di alcali e lâinduzione della diuresi; lâingestione di carbone attivo puĂČ contribuire a ridurre lâassorbimento del farmaco.
Gravidanza e allattamentoĂ improbabile che soggetti di etĂ inferiore a 12 anni vadano incontro a gravidanza, o allattino al seno. Peraltro, in tali circostanze bisogna tenere presente le seguenti considerazioni. Lâinibizione della sintesi di prostaglandine puĂČ interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo lâuso di un inibitore della sintesi di prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dellâ1% fino a circa lâ1,5%. Ă stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalitĂ embrione-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, Ăš stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: âą tossicitĂ cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); âą disfunzione renale che puĂČ progredire a insufficienza renale con oligo-idroamnios; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: âą possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che puĂČ occorrere anche a dosi molto basse; âą inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.