EFFERALGAN 500MG 16CPR EFFERVESCENTI
-
6,90âŹ
- IVA esclusa: 6,27âŹ
- Produttore: UPSA ITALY S.R.L
- Disponibilità: disponibile
- Codice prodotto: 026608036
Una compressa contiene: Principio attivo: paracetamolo 500 mg. Per lâelenco completo degli eccipienti, vedere sezione 6.1.
EccipientiAcido citrico, sodio carbonato, sodio bicarbonato, sorbitolo, sodio saccarinato, sodio docusato, povidone, sodio benzoato.
Indicazioni terapeuticheTrattamento sintomatico del dolore da lieve a moderato e delle condizioni febbrili negli adulti e nei bambini. Trattamento sintomatico del dolore artrosico.
Controindicazioni/Effetti indesideratiIpersensibilitĂ al paracetamolo o al propacetamolo cloridrato (precursore del paracetamolo) o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
PosologiaModo di somministrazione Uso orale. Sciogliere completamente la compressa in un bicchiere dâacqua. Posologia EFFERALGAN 500 mg compresse effervescenti Ăš riservato ad adulti e bambini di peso corporeo superiore ai 13 kg (circa 2 anni). Nei bambini devono essere rispettati gli schemi posologici in base al peso corporeo e quindi Ăš necessario scegliere la formulazione adatta. La corrispondenza tra etĂ e peso Ăš solo orientativa. Bambini di peso corporeo compreso tra 13 kg e 20 kg (etĂ compresa tra 2 e 7 anni circa) Il dosaggio Ăš di mezza compressa ogni somministrazione, da ripetere, se necessario, dopo un intervallo di almeno 6 ore, senza superare le 3 mezze compresse al giorno per bambini di peso inferiore a 15 kg e le 4 mezze compresse al giorno per bambini di peso uguale o superiore a 15 kg. Bambini di peso corporeo compreso tra 21 kg e 25 kg (etĂ compresa tra 6 e 10 anni circa) Il dosaggio Ăš di mezza compressa ogni somministrazione, da ripetere, se necessario, dopo un intervallo di almeno 6 ore, senza superare le 5 mezze compresse al giorno per bambini di peso inferiore a 25 kg e le 6 mezze compresse al giorno per bambini di peso uguale o superiore a 25 kg. Bambini di peso corporeo compreso tra 26 kg e 40 kg (etĂ compresa tra 8 e 13 anni circa) Il dosaggio Ăš di 1 compressa ogni somministrazione, da ripetere, se necessario, dopo un intervallo di almeno 6 ore, senza superare le 4 compresse al giorno. Adolescenti di peso corporeo compreso tra 41 kg e 50 kg (etĂ compresa tra 12 e 15 anni circa) Il dosaggio Ăš di 1 compressa ogni somministrazione, da ripetere, se necessario, dopo un intervallo di almeno 4 ore senza superare le 6 compresse al giorno. Adulti e adolescenti di peso corporeo superiore ai 50 kg (circa 15 anni o piĂč) Il dosaggio unitario usuale Ăš di una compressa ogni somministrazione, da ripetere, se necessario, dopo un intervallo di almeno 4 ore. Non devono essere superati i 3 g di paracetamolo al giorno, ovvero 6 compresse al giorno, rispettando un intervallo di almeno 4 ore tra le somministrazioni. Adulti In caso di dolore piĂč intenso, possono essere assunte due compresse alla volta per un massimo di 3 volte al giorno (3 g di paracetamolo), sempre rispettando un intervallo di almeno 4 ore tra le somministrazioni. Frequenza della somministrazione Somministrazioni regolari evitano lâoscillazione dei livelli del dolore o della febbre. âąÂ nei bambini, lâintervallo tra le somministrazioni deve essere regolare, sia di giorno che di notte, e deve essere preferibilmente di almeno 6 ore âąÂ negli adulti e negli adolescenti, bisogna sempre rispettare un intervallo di almeno 4 ore tra le somministrazioni. Insufficienza renale In caso di insufficienza renale grave (clearance della creatinina inferiore a 10 ml/min), lâintervallo tra le somministrazioni deve essere di almeno 8 ore. Non superare i 3 g di paracetamolo al giorno, ovvero 6 compresse. Dosaggio massimo raccomandato Negli adulti e adolescenti di peso corporeo superiore ai 40 kg , il dosaggio totale di paracetamolo non deve superare i 3 g/die.
ConservazioneQuesto medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
AvvertenzeIl paracetamolo deve essere somministrato con cautela a pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata (compresa la sindrome di Gilbert), insufficienza epatica grave (Child-Pugh >9), epatite acuta, in trattamento concomitante con farmaci che alterano la funzionalitĂ epatica, carenza di glucosio-6-fosfato-deidrogenasi, anemia emolitica. Non somministrare durante il trattamento cronico con farmaci che possono determinare lâinduzione delle monoossigenasi epatiche o in caso di esposizione a sostanze che possono avere tale effetto. Il paracetamolo deve essere somministrato con cautela in soggetti con insufficienza renale (clearance della creatinina †30 ml/min). Usare con cautela in caso di alcolismo cronico, eccessiva assunzione di alcool (3 o piĂč bevande alcoliche al giorno), anoressia, bulimia o cachessia, malnutrizione cronica (basse riserve di glutatione epatico), disidratazione, ipovolemia. Durante il trattamento con paracetamolo prima di assumere qualsiasi altro farmaco controllare che non contenga lo stesso principio attivo, poichĂ© se il paracetamolo Ăš assunto in dosi elevate si possono verificare gravi reazioni avverse. Invitare il paziente a contattare il medico prima di associare qualsiasi altro farmaco. Vedere anche la sezione 4.5. Dosi elevate o prolungate del prodotto possono provocare una epatopatia ad alto rischio e alterazioni, anche gravi, a carico del rene e del sangue. In caso di uso protratto Ăš consigliabile monitorare la funzione epatica e renale e la crasi ematica. In caso di reazioni allergiche si deve sospendere la somministrazione. Avvertenze importanti su alcuni eccipienti Questo medicinale contiene: âąÂ 412,4 mg di sodio (pari a 18 mEq) per compressa. Da tenere in considerazione per la somministrazione in pazienti con ridotta funzionalitĂ renale o che seguano una dieta a basso contenuto di sodio. âąÂ sorbitolo: usare con cautela in pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio.
InterazioniIl paracetamolo puĂČ aumentare la possibilitĂ che si verifichino effetti indesiderati se somministrato contemporaneamente ad altri farmaci. La somministrazione di paracetamolo puĂČ interferire con la determinazione della uricemia (mediante il metodo dellâacido fosfotungstico) e con quella della glicemia (mediante il metodo della glucosio-ossidasi-perossidasi). Nel corso di terapie con anticoagulanti orali si consiglia di ridurre le dosi. Farmaci induttori delle monoossigenasi Usare con estrema cautela e sotto stretto controllo durante il trattamento cronico con farmaci che possono determinare lâinduzione delle monoossigenasi epatiche o in caso di esposizione a sostanze che possono avere tale effetto (per esempio rifampicina, cimetidina, antiepilettici quali glutetimmide, fenobarbital, carbamazepina). Fenitoina La somministrazione concomitante di fenitoina puĂČ risultare in una diminuita efficacia del paracetamolo ed in un aumentato rischio di epatotossicitĂ . I pazienti in trattamento con fenitoina devono evitare lâassunzione di dosi elevate e/o croniche di paracetamolo. I pazienti devono essere monitorati in caso di evidenza di epatotossicitĂ . Probenecid Il probenecid causa una riduzione di almeno due volte della clearance del paracetamolo attraverso lâinibizione della sua coniugazione con acido glucuronico. Deve essere presa in considerazione una riduzione della dose di paracetamolo se somministrato contemporaneamente al probenecid. Salicilamide La salicilamide puĂČ prolungare lâemivita di eliminazione (tÂœ) del paracetamolo.
Effetti indesideratiCon lâuso di paracetamolo sono state segnalate reazioni cutanee di vario tipo e gravitĂ inclusi casi di eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica. Sono state segnalate reazioni di ipersensibilitĂ quali ad esempio angioedema, edema della laringe, shock anafilattico. Inoltre, sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati: trombocitopenia, leucopenia, anemia, agranulocitosi, alterazioni della funzionalitĂ epatica ed epatiti, alterazioni a carico del rene (insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale, ematuria, anuria), reazioni gastrointestinali e vertigini. La tabella sottostante elenca le reazioni avverse, alcune delle quali giĂ precedentemente menzionate, associate alla somministrazione di paracetamolo, derivanti dalla sorveglianza successiva alla commercializzazione. La frequenza delle reazioni avverse riportate di seguito non Ăš nota.
Alterazioni del sangue e sistema linfatico | Trombocitopenia, neutropenia, leucopenia |
Alterazioni dellâapparato gastrointestinale | Diarrea, dolore addominale |
Alterazioni del sistema epatobiliare | Aumento degli enzimi epatici |
Alterazioni del sistema immunitario | Shock anafilattico, edema di Quincke, reazioni di ipersensibilitĂ |
Indagini diagnostiche | Diminuzione dei valori dellâINR, aumento dei valori dellâINR |
Alterazioni della cute e del tessuto sottocutaneo | Orticaria, eritema, rash |
Alterazioni del sistema vascolare | Ipotensione (come sintomo di anafilassi) |
Esiste il rischio di intossicazione, specialmente nei pazienti con malattie epatiche, in caso di alcolismo cronico, nei pazienti affetti da malnutrizione cronica, e nei pazienti che ricevano induttori enzimatici. In questi casi il sovradosaggio puĂČ essere fatale. I sintomi generalmente appaiono entro le prime 24 ore e comprendono: nausea, vomito, anoressia, pallore, malessere e diaforesi. Il sovradosaggio con ingestione acuta di 7,5 g o piĂč di paracetamolo negli adulti e 140 mg/kg di peso corporeo nei bambini causa citolisi epatica che puĂČ evolvere verso la necrosi completa e irreversibile, che comporta insufficienza epatocellulare, acidosi metabolica ed encefalopatia, che possono portare al coma ed alla morte . Contemporaneamente, si osservano aumentati livelli delle transaminasi epatiche (AST, ALT), della lattico deidrogenasi e della bilirubina, insieme ad una diminuzione del valore della protrombina, che puĂČ mostrarsi da 12 a 48 ore dopo la somministrazione. Sintomi clinici di danno epatico si manifestano di solito giĂ dopo uno o due giorni, e raggiungono il massimo dopo 3-4 giorni. Misure di emergenza âąÂ Ospedalizzazione immediata. âąÂ Prima di iniziare il trattamento prelevare un campione di sangue per determinare i livelli plasmatici di paracetamolo, il prima possibile, ma non prima di 4 ore dopo il sovradosaggio. âąÂ Eliminazione rapida del paracetamolo tramite lavanda gastrica. âąÂ Il trattamento in seguito ad un sovradosaggio include la somministrazione dellâantidoto, lâN-acetilcisteina (NAC), per via endovenosa od orale, se possibile, entro 8 ore dallâingestione. LâNAC puĂČ, tuttavia, dare un certo grado di protezione anche dopo 16 ore. âąÂ Trattamento sintomatico. Devono essere effettuati dei test epatici allâinizio del trattamento, che saranno ripetuti ogni 24 ore. Nella maggior parte dei casi, le transaminasi epatiche ritornano nella norma in una o due settimane con una piena ripresa della funzionalitĂ epatica. Nei casi molto gravi, tuttavia, puĂČ essere necessario il trapianto epatico.
Gravidanza e allattamentoLâesperienza clinica con lâuso di paracetamolo durante la gravidanza e lâallattamento Ăš limitata. Gravidanza I dati epidemiologici sullâuso di dosi terapeutiche di paracetamolo orale indicano che non si verificano effetti indesiderati nelle donne in gravidanza o sulla salute del feto o nei neonati. Studi riproduttivi con paracetamolo non hanno evidenziato alcuna malformazione o effetti fetotossici. Il paracetamolo deve, comunque, essere utilizzato durante la gravidanza solo dopo unâattenta valutazione del rapporto rischio/beneficio. Nelle pazienti in gravidanza, la posologia raccomandata e la durata del trattamento devono essere strettamente osservati. Allattamento Il paracetamolo Ăš escreto in piccole quantitĂ nel latte materno. Ă stato riportato rash nei bambini allattati al seno. Tuttavia, la somministrazione di paracetamolo Ăš considerata compatibile con lâallattamento al seno. Deve, comunque, essere usata cautela nel somministrare il paracetamolo alle donne che allattano.