VEGETALLUMINA ANTIDOLORE 10% GEL 1 TUBO 50G
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10,70âŹ
- IVA esclusa: 9,73âŹ
- Produttore: PIETRASANTA PHARMA SpA
- Disponibilità: Out Of Stock
- Codice prodotto: 041734017
100 g di gel contengono: Principio attivo: Ibuprofene sale di lisina 10 g Eccipienti con effetti noti: sodio paraâossibenzoato di metile e sodio paraâossibenzoato di etile Per lâelenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
EccipientiIsopropanolo, idrossietilcellulosa, sodio paraâossibenzoato di metile, sodio paraâossibenzoato di etile, glicerolo, lavanda essenza, acqua depurata.
Indicazioni terapeuticheTrattamento locale di contusioni, distorsioni, mialgie, strappi muscolari, torcicollo.
Controindicazioni/Effetti indesideratiâą IpersensibilitĂ al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Per la possibilitĂ di sensibilizzazione crociata, il medicinale non deve essere somministrato ai pazienti nei quali lâacido acetilsalicilico o altri farmaci antiinfiammatori non steroidei abbiano provocato asma, rinite, orticaria o altre manifestazioni allergiche. âą Gravidanza. âą Allattamento. âą Bambini e adolescenti di etĂ inferiore a 14 anni.
PosologiaPosologia 2â4 applicazioni al giorno sulla parte dolorante. I pazienti anziani dovrebbero attenersi ai dosaggi minimi sopra indicati. Popolazione pediatrica Non ci sono dati disponibili. Modo di somministrazione Applicare uno strato sottile di gel sulla parte da trattare con un leggero massaggio. Usare il medicinale per il periodo piĂč breve possibile. Lavarsi accuratamente e in modo prolungato le mani dopo lâapplicazione.
ConservazioneNessuna istruzione particolare.
AvvertenzeEâ opportuno evitare lâapplicazione di VEGETALLUMINA Antidolore in corrispondenza di ferite aperte o lesioni della cute. Lâuso di VEGETALLUMINA Antidolore, come di qualsiasi farmaco inibitore della sintesi delle prostaglandine e della ciclossigenasi, Ăš sconsigliato nelle donne che intendano iniziare una gravidanza. La somministrazione di VEGETALLUMINA Antidolore deve essere sospesa nelle donne che hanno problemi di fertilitĂ o che sono sottoposte a indagini sulla fertilitĂ . Lâuso di VEGETALLUMINA Antidolore, specie se prolungato, puĂČ dar luogo a fenomeni locali di sensibilizzazione: alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilitĂ interrompere il trattamento e adottare adeguate misure terapeutiche. Per evitare piĂč gravi fenomeni di ipersensibilitĂ o di fotosensibilizzazione, il paziente non deve esporsi alla luce solare diretta, compreso il solarium, durante il trattamento e nelle due settimane successive. In caso di reazioni allergiche o di reazioni avverse di maggiore importanza (reazioni cutanee, alcune delle quali fatali, quali dermatite esfoliativa, sindrome di StevensâJohnson e necrolisi tossica epidermica) Ăš necessario sospendere immediatamente la terapia alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilitĂ (vedere paragrafo 4.8). I pazienti sembrano essere a piĂč alto rischio nelle prime fasi della terapia: lâinsorgenza delle reazioni cutanee si verificano nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. Non usare VEGETALLUMINA Antidolore insieme ad un altro FANS o, comunque, non usare piĂč di un FANS per volta. Informazioni importanti su alcuni eccipienti di VEGETALLUMINA Antidolore Questo medicinale contiene sodio paraâossibenzoato di metile. PuĂČ causare reazioni allergiche (anche ritardate). Questo medicinale contiene sodio paraâossibenzoato di etil. PuĂČ causare reazioni allergiche (anche ritardate).
InterazioniLâesiguitĂ dei dati e le incertezze relative alla loro applicazione alla situazione clinica non permettono di trarre delle conclusioni definitive su possibili interazioni con altri farmaci per lâuso continuativo di ibuprofene; non sono state riscontrate interazioni clinicamente rilevanti con lâuso occasionale dellâibuprofene. Si tenga conto, in ogni caso, che Ibuprofene puĂČ aumentare gli effetti degli anticoagulanti come il warfarin. Popolazione pediatrica Non ci sono dati disponibili.
Effetti indesideratiGli effetti indesiderati possono essere minimizzati con lâuso della piĂč bassa dose efficace per la piĂč breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi. Con alcuni farmaci antiinfiammatori non steroidei derivati dellâacido propionico ad uso locale o transdermico sono state segnalate reazioni cutanee con eritema, prurito, irritazione, sensazione di calore o bruciore e dermatiti da contatto. Sono stati segnalati anche alcuni casi di eruzioni bollose di varia gravitĂ , includenti sindrome di Stevens Johnson, e necrolisi tossica epidermica (molto raramente). Sono possibili reazioni di fotosensibilitĂ . Popolazione pediatrica Non ci sono dati disponibili. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo lâautorizzazione del medicinale Ăš importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari Ăš richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione dellâAgenzia Italiana del Farmaco allâindirizzo: http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili
SovradosaggioTossicitĂ I segni e i sintomi di tossicitĂ non sono stati generalmente osservati a dosi inferiori a 100 mg/kg nei bambini o negli adulti. Comunque, in alcuni casi potrebbe essere necessario un trattamento di supporto. Si Ăš osservato che i bambini manifestano segni e sintomi di tossicitĂ dopo ingestione di ibuprofene a dosi di 400 mg/kg o maggiori. Sintomi La maggior parte dei pazienti che hanno ingerito quantitativi significativi di ibuprofene manifesteranno i sintomi entro 4 - 6 ore. I sintomi di sovradosaggio piĂč comunemente riportati comprendono: nausea, vomito, dolore addominale, letargia e sonnolenza. Gli effetti sul sistema nervoso centrale (SNC) includono mal di testa, tinnito, vertigini, convulsioni e perdita della coscienza. Raramente sono stati anche riportati nistagmo, acidosi metabolica, ipotermia, effetti renali, sanguinamento gastrointestinale, coma, apnea, diarrea e depressione del SNC e dellâapparato respiratorio. Sono stati riportati disorientamento, stato di eccitazione, svenimento e tossicitĂ cardiovascolare comprendenti ipotensione, bradicardia e tachicardia. Nei casi di sovradosaggio significativo sono possibili insufficienza renale e danno epatico. Trattamento Non esiste un antidoto specifico per il sovradosaggio di ibuprofene. In caso di sovradosaggio Ăš pertanto indicato un trattamento sintomatico e di supporto. Particolare attenzione Ăš dovuta al controllo della pressione arteriosa, dellâequilibrio acidoâbase e di eventuali sanguinamenti gastrointestinali. Entro unâora dallâingestione di una quantitĂ potenzialmente tossica deve essere considerata la somministrazione di carbone attivo. In alternativa, nellâadulto, entro unâora dallâingestione di una overdose potenzialmente pericolosa per la vita, deve essere presa in considerazione la lavanda gastrica. Deve essere assicurata una diuresi adeguata e le funzioni renale ed epatica devono essere strettamente monitorate. Il paziente deve rimanere sotto osservazione per almeno quattro ore successivamente allâingestione di una quantitĂ di farmaco potenzialmente tossica. Lâeventuale comparsa di convulsioni frequenti o prolungate deve essere trattata con diazepam per via endovenosa. In rapporto alle condizioni cliniche del paziente possono essere necessarie altre misure di supporto. Per maggiori informazioni, contattare il locale centro antiveleni.
Gravidanza e allattamentoLâuso di VEGETALLUMINA Antidolore Ăš controindicato in gravidanza e nellâallattamento. Gravidanza Lâinibizione della sintesi di prostaglandine puĂČ interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo lâuso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dellâ1% fino a circa lâ1,5%. Ă stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post impianto e di mortalitĂ embrione/fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare Ăš stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organo genetico. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre âą il feto a: âą tossicitĂ cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); âą disfunzione renale, che puĂČ progredire in insufficienza renale con oligoâidroamnios; âą la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: âą possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che puĂČ occorrere anche a dosi molto basse; âą inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.