BRUFEN ANALGESICO 200MG 12CPR FILM RIV BL
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6,40âŹ
- IVA esclusa: 5,82âŹ
- Produttore: VIATRIS ITALIA srl
- Disponibilità: disponibile
- Codice prodotto: 042386058
Ogni compressa contiene 200 mg di ibuprofene (come sale di lisina) Ogni compressa contiene 400 mg di ibuprofene (come sale di lisina) Per lâelenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
EccipientiNucleo della compressa Cellulosa, microcristallina (E460) Silice colloidale anidra (E551) Crospovidone (E1202) Povidone (E1201) Magnesio stearato (E572) Talco (E553b). Rivestimento della compressa Polivinil alcool idrolizzato (E1203) Titanio diossido (E171) Macrogol (E1521) Talco (E553b). Inchiostro da stampa Gommalacca (E904) Ossido di ferro nero (E172) Idrossido di ammonio (E527).
Indicazioni terapeutiche(Solo 200 mg) Per il trattamento sintomatico del dolore da lieve a moderato, quale cefalea, dolore dentale, dolore mestruale e febbre e dolore nel raffreddore comune. (Solo 400 mg) Per il trattamento sintomatico del dolore da lieve a moderato, quale cefalea, emicrania acuta con o senza aura, dolore dentale, dolore mestruale e febbre e dolore nel raffreddore comune.
Controindicazioni/Effetti indesideratiLâibuprofene Ăš controindicato nei pazienti: - con ipersensibilitĂ alla sostanza attiva o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1, - con precedenti reazioni da ipersensibilitĂ (ad es. broncospasmo, angioedema, rinite, orticaria o asma) in risposta allâacido acetilsalicilico (ASA) o ad altri antinfiammatori non steroidei (FANS), - con presenza o anamnesi di ulcera peptica/emorragia ricorrente (due o piĂč episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento), - con anamnesi di emorragia gastrointestinale o perforazione relativa a precedenti trattamenti con FANS, - con grave insufficienza epatica, grave insufficienza renale o grave insufficienza cardiaca (Classe IV dellâNYHA) (vedere paragrafo 4.4), - (Solo 200 mg) bambini al di sotto di 20 kg di peso (circa 6 anni di etĂ ) - (Solo 400 mg) adolescenti al di sotto di 40 kg di peso o bambini minori di 12 anni di etĂ - con emorragia cerebrovascolare o altri tipi di emorragia attiva, - con disturbi della formazione del sangue non chiariti, - con grave disidratazione (causata da vomito, diarrea o insufficiente assunzione di liquidi), - durante lâultimo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
PosologiaAdulti e adolescenti â„ 40 kg di peso corporeo (12 anni di etĂ e oltre): (Solo 200 mg) Dose iniziale: 200 mg o 400 mg. Se necessario puĂČ essere assunta una dose addizionale di 1 o 2 compresse (da 200 mg a 400 mg). Il corrispondente intervallo tra dosi deve essere scelto in base ai sintomi e alla dose massima giornaliera raccomandata. Non deve essere inferiore a 6 ore per una dose da 400 mg e non inferiore a 4 ore per una dose da 200 mg. Non superare la dose di 1200 mg in qualsiasi periodo di 24 ore. (Solo 400 mg) Dose iniziale: 400 mg. Se necessario puĂČ essere assunta una dose addizionale di 400 mg. Il corrispondente intervallo tra dosi deve essere scelto in base ai sintomi e alla dose massima giornaliera raccomandata. Non deve essere inferiore a 6 ore per una dose da 400 mg. Non superare la dose di 1200 mg in qualsiasi periodo di 24 ore. Per il trattamento dellâemicrania la dose deve essere di una compressa da 400 mg come dose singola, se necessario 400 mg con intervalli da 4 a 6 ore. Non superare la dose di 1200 mg in qualsiasi periodo di 24 ore. Popolazione pediatrica (Solo 200 mg) Bambini oltre i 6 anni (20 kg - 40 kg di peso corporeo): Lâibuprofene deve essere usato solo in bambini con un peso corporeo di almeno 20 kg. La dose massima giornaliera di ibuprofene Ăš di 20 - 30 mg di ibuprofene per kg di peso corporeo, divisi in 3 o 4 dosi individuali con un intervallo tra dosi da 6 a 8 ore. Non deve essere superata la dose massima giornaliera raccomandata. Non deve essere superato un dosaggio massimo di 30 mg/kg di ibuprofene in un periodo di 24 ore. Si applicano le seguenti informazioni relative al dosaggio:
Peso corporeo | Dose singola | Dose massima giornaliera |
20 kg - 29 kg | 1 compressa (200 mg di ibuprofene) | 3 compresse (equivalenti a 600 mg di ibuprofene) |
30 kg - 39 kg | 1 compressa (200 mg di ibuprofene) | 4 compresse (equivalenti a 800 mg di ibuprofene) |
Questo medicinale non richiede speciali condizioni per la conservazione.
AvvertenzeGli effetti indesiderati possono essere minimizzati usando la dose minima efficace per il tempo piĂč breve necessario ad ottenere il controllo dei sintomi (vedere effetti sui sistemi gastrointestinale e cardiovascolare). Si deve usare cautela durante la somministrazione di ibuprofene in pazienti che soffrono delle seguenti condizioni, che possono peggiorare: - disturbi congeniti del metabolismo della porfirina (per es. porfiria acuta intermittente), - disturbi della coagulazione (lâibuprofene puĂČ prolungare la durata della coagulazione), - direttamente dopo interventi di chirurgia maggiore, - lupus eritematoso sistemico e malattia mista del tessuto connettivo (ad es. rischio aumentato di meningite asettica) (vedere paragrafo 4.8), - ipertensione e/o insufficienza cardiaca, poichĂ© la funzionalitĂ renale puĂČ deteriorarsi (vedere paragrafi 4.3 e 4.8), - in pazienti che soffrono di febbre da fieno, polipi nasali o disturbi respiratori ostruttivi cronici, poichĂ© per loro esiste un rischio aumentato di reazioni allergiche. Questi possono presentare un attacco dâasma (cosĂŹ detta asma da analgesici), edema di Quincke o orticaria, - in pazienti che reagiscono con allergia ad altre sostanze, poichĂ© esiste anche un rischio aumentato di comparsa di reazioni da ipersensibilitĂ durante lâuso di ibuprofene. Anziani Gli anziani presentano una frequenza aumentata di reazioni avverse ai FANS, specialmente sanguinamento gastrointestinale e perforazione, che possono essere fatali (vedi sezione 4.2). Reazioni respiratorie Un broncospasmo puĂČ essere precipitato in pazienti che soffrono di asma bronchiale o malattie allergiche o con anamnesi di tali patologie. Altri FANS Lâuso di ibuprofene con altri FANS, inclusi gli inibitori selettivi della ciclo-ossigenasi-2, aumenta il rischio di reazioni avverse e deve essere evitato (vedere paragrafo 4.5). Effetti renali Compromissione renale, poichĂ© la funzionalitĂ renale puĂČ deteriorarsi ulteriormente (vedere paragrafi 4.3 e 4.8). In termini generali, lâassunzione abituale di analgesici, in particolare lâassociazione di diverse sostanze analgesiche, puĂČ portare ad un danno renale permanente con rischio di insufficienza renale (nefropatia da analgesici). Questo rischio puĂČ aumentare sotto sforzo fisico associato con perdita di sali e disidratazione. Pertanto deve essere evitato. Esiste un rischio di compromissione renale nei bambini e negli adolescenti disidratati. Effetti epatici Disfunzione epatica (vedere paragrafi 4.3 e 4.8). Ă appropriato sospendere la terapia con ibuprofene quando si verifica deterioramento della funzionalitĂ epatica in concomitanza con la sua somministrazione. Dopo la sospensione del trattamento, lo stato di salute di solito si normalizza. Ă appropriato anche un monitoraggio occasionale della glicemia. Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari Si richiede particolare cautela (discutere con il medico o il farmacista) prima di iniziare il trattamento in pazienti con anamnesi di ipertensione e/o insufficienza cardiaca, perchĂ© in associazione alla terapia con FANS sono state segnalate ritenzione idrica, ipertensione ed edema. I pazienti che soffrono di ipertensione non controllata (classe II-III dellâNYHA), insufficienza cardiaca congestizia, cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con ibuprofene solo dopo unâattenta valutazione e si devono evitare dosi elevate (2400 mg/die). Attenta considerazione deve essere esercitata anche prima di iniziare il trattamento a lungo termine in pazienti con fattori di rischio per eventi cardiovascolari (per es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito o fumo), in particolare se sono necessarie dosi elevate di ibuprofene (2400 mg/die). Studi clinici suggeriscono che lâuso di ibuprofene, soprattutto ad una dose elevata (2400 mg/die) e per trattamenti a lungo termine, puĂČ essere associato ad un leggero aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per esempio infarto miocardico o ictus). In generale, gli studi epidemiologici non indicano che basse dosi di ibuprofene (per es. â€1200 mg/die) siano associate a un aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi. Alterazione della fertilitĂ femminile Vi sono alcune evidenze che i farmaci che inibiscono la sintesi delle cicloossigenasi/ prostaglandine, possono causare alterazioni della fertilitĂ femminile, mediante un effetto sullâovulazione. Questo Ăš reversibile dopo la sospensione del trattamento (vedere paragrafo 4.6). Sicurezza gastrointestinale I FANS devono essere somministrati con cautela nei pazienti con anamnesi di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn), poichĂ© tali condizioni possono essere esacerbate (vedere paragrafo 4.8). Durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento durante la terapia, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, sono state riportate emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione, che possono essere fatali. Nei pazienti con anamnesi di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione (vedere paragrafo 4.3), e negli anziani, il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione Ăš maggiore con lâaumento delle dosi di FANS. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la piĂč bassa dose disponibile. Ă opportuno considerare lâuso concomitante di agenti protettivi (per es. misoprostolo o inibitori della pompa protonica) sia per questi pazienti sia per i pazienti che assumono in concomitanza basse dosi di acido acetilsalicilico o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali (vedere sotto e paragrafo 4.5). I pazienti con storia di tossicitĂ gastrointestinale, in particolare se anziani, devono riferire qualsiasi sintomo di natura gastrointestinale inusuale (soprattutto emorragia gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento. Ă necessaria cautela nel trattamento di pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come il warfarin, inibitori selettivi della ricaptazione di serotonina o agenti antiaggreganti come lâacido acetilsalicilico (vedere paragrafo 4.5). Quando si verifica emorragia o ulcerazione gastrointestinale in pazienti che assumono ibuprofene, il trattamento deve essere sospeso. Reazioni cutanee Gravi reazioni cutanee, alcune delle quali fatali, come dermatite esfoliativa, sindrome di Steven - Johnson e necrolisi epidermica tossica, sono state riportate molto raramente in associazione con lâuso di FANS (vedere paragrafo 4.8). Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere a piĂč alto rischio di queste reazioni: infatti lâinsorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. Lâuso di ibuprofene deve essere sospeso alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilitĂ . Eccezionalmente la varicella puĂČ causare gravi reazioni cutanee e complicazioni infettive ai tessuti molli. Finora il ruolo contributivo dei FANS al peggioramento di queste infezioni non puĂČ essere escluso. Pertanto si consiglia di evitare lâuso di ibuprofene in caso di varicella. Altre osservazioni In rari casi sono state osservate gravi reazioni acute di ipersensibilitĂ (per es. shock anafilattico). La terapia deve essere sospesa ai primi segni di una reazione di ipersensibilitĂ dopo assunzione/ somministrazione di ibuprofene. Le procedure mediche adeguate alla sintomatologia devono essere eseguite da personale specializzato. Lâibuprofene puĂČ mascherare i segni o i sintomi di unâinfezione (febbre, dolore e gonfiore). Lâibuprofene puĂČ inibire temporaneamente la funzionalitĂ piastrinica (aggregazione dei trombociti). Pertanto si raccomanda di monitorare attentamente i pazienti con disturbi della coagulazione. Nella somministrazione prolungata dellâibuprofene, si raccomanda un controllo regolare dei parametri epatici, della funzionalitĂ renale e della conta delle cellule sanguigne. Lâuso prolungato di qualsiasi tipo di analgesico per la cefalea puĂČ causarne un peggioramento. Se si verifica o si sospetta tale situazione, si deve ottenere consiglio medico e il trattamento deve essere sospeso. La diagnosi di cefalea da uso eccessivo di farmaci deve essere sospettata in pazienti che hanno cefalee frequenti o giornaliere nonostante (o a causa) dellâuso regolare di medicinali per la cefalea. La cefalea da uso eccessivo di farmaci non deve essere trattata aumentando il dosaggio del medicinale. Durante il trattamento con ibuprofene, alcuni casi con sintomi di meningite asettica, come rigiditĂ nucale, cefalea, nausea, vomito, febbre o disorientamento, sono stati osservati in pazienti con disturbi preesistenti di tipo autoimmune (come Lupus eritematoso sistemico, malattia mista del tessuto connettivo). Il consumo di alcool deve essere evitato poichĂ© puĂČ intensificare gli effetti collaterali dei FANS, specialmente quelli relativi al tratto gastrointestinale o al sistema nervoso centrale. I pazienti in trattamento con ibuprofene devono riportare al medico i segni o sintomi di ulcera gastrointestinale o di sanguinamento, di visione annebbiata o altri sintomi oculari, rash cutaneo, aumento di peso o edema. Se compaiono problemi alla visione, annebbiamento della vista, scotoma o malfunzionamento della percezione dei colori, Ăš necessaria lâinterruzione del trattamento.
InterazioniLâuso di ibuprofene deve essere evitato in associazione con: Acido acetilsalicilico La somministrazione concomitante di ibuprofene e acido acetilsalicilico non Ăš generalmente raccomandata a causa del potenziale aumento di effetti indesiderati. Dati sperimentali suggeriscono che lâibuprofene puĂČ inibire competitivamente lâeffetto dellâacido acetilsalicilico a basse dosi sullâaggregazione piastrinica quando i due farmaci vengono somministrati contemporaneamente. Sebbene ci siano incertezze riguardanti lâestrapolazione di questi dati dalla situazione clinica, non si puĂČ escludere la possibilitĂ che lâuso regolare, a lungo termine di ibuprofene possa ridurre lâeffetto cardioprotettivo dellâacido acetilsalicilico a basse dosi. Nessun effetto clinico rilevante viene considerato probabile in seguito ad uso occasionale di ibuprofene (vedere paragrafo 5.1). Altri FANS inclusi salicilati e inibitori selettivi della cicloossigenasi-2: evitare lâuso concomitante di due o piĂč FANS, perchĂ© puĂČ aumentare il rischio di ulcere gastrointestinali e di sanguinamento dovuti ad un effetto sinergico (vedere paragrafo 4.4). Anticoagulanti. i FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come il warfarin (vedere paragrafo 4.4). Diuretici, ACE inibitori e antagonisti dellâangiotensina II: i FANS possono ridurre lâeffetto dei diuretici e di altri farmaci antiipertensivi. In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (per es. pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa) la co-somministrazione di un ACE inibitore o di un antagonista dellâangiotensina II e di agenti che inibiscono il sistema della cicloossigenasi, puĂČ avere come conseguenza un ulteriore deterioramento della funzione renale, compresa insufficienza renale acuta, che Ăš generalmente reversibile. Pertanto, lâassociazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo lâinizio della terapia concomitante e successivamente con cadenza regolare. Diuretici risparmiatori di potassio: la somministrazione concomitante di ibuprofene e diuretici risparmiatori di potassio, puĂČ portare a iperpotassiemia (si raccomanda il controllo del potassio sierico). Corticosteroidi: aumento del rischio di reazioni avverse, specialmente del tratto gastrointestinale (ulcerazione o emorragia gastrointestinale) (vedere paragrafo 4.4). Agenti antiaggreganti e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI): aumentato rischio di sanguinamento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4) Digossina: i FANS possono esacerbare lâinsufficienza cardiaca, ridurre la velocitĂ di filtrazione glomerulare e aumentare i livelli plasmatici di digossina. Un controllo della digossina sierica non Ăš richiesto, come regola, nellâuso corretto (massimo 4 giorni). Fenitoina: lâuso concomitante di ibuprofene con preparazioni di fenitoina puĂČ aumentare i livelli sierici di fenitoina. Un controllo della fenitoina sierica non Ăš richiesto, come regola, nellâuso corretto (massimo 4 giorni). Litio: vi Ăš evidenza di potenziali aumenti dei livelli plasmatici di litio. Un controllo del litio sierico non Ăš richiesto, come regola, nellâuso corretto (massimo 4 giorni). Metotrexato: la somministrazione di ibuprofene entro 24 ore prima della somministrazione di metotrexato puĂČ portare ad un aumento della concentrazione di metotrexato e a un aumento degli effetti tossici. Ciclosporina: il rischio diun effetto dannoso sui reni dovuto alla ciclosporina viene aumentato dalla co-somministrazione di alcuni FANS. Questo effetto non puĂČ essere escluso anche per lâassociazione della ciclosporina con lâibuprofene. Mifepristone. I FANS non devono essere usati per 8-12 giorni dopo la somministrazione di mifepristone, perchĂ© i FANS possono ridurre lâeffetto del mifepristone. Sulfinpirazone: i medicinali che contengono sulfinpirazone possono ritardare lâescrezione di ibuprofene. Probenecid: i medicinali che contengono probenecid possono ridurre lâescrezione dei FANS e possono aumentare le loro concentrazioni sieriche. Tacrolimus: possibile aumento del rischio di nefrotossicitĂ se i FANS vengono co-somministrati con tacrolimus. Zidovudina: aumentato rischio di tossicitĂ ematologica quando i FANS vengono co-somministrati con zidovudina. Si raccomanda una conta delle cellule del sangue 1-2 settimane dopo lâinizio della co-somministrazione. Ci sono indicazioni di un aumento del rischio di emartrosi ed ematoma in pazienti HIV positivi con emofilia in trattamento concomitante con zidovudina e ibuprofene. Sulfaniluree: i FANS possono sia aumentare che diminuire lâeffetto ipoglicemizzante delle sulfaniluree. Si consiglia cautela in caso di trattamento simultaneo. Antibiotici chinolonici: dati negli animali indicano che i FANS possono aumentare il rischio di convulsioni associato con gli antibiotici chinolonici. I pazienti che assumono FANS e chinoloni possono presentare un aumento del rischio di sviluppare convulsioni. Alcool, bifosfonati, oxpentifillina (pentossifillina) e sulfinpirazone: possono potenziare gli effetti gastrointestinali e il rischio di sanguinamento o ulcerazione. Baclofene: aumento della tossicitĂ del baclofene.
Effetti indesideratiI possibili effetti collaterali sono quelli osservati con ibuprofene acido. Gli effetti indesiderati sono per lo piĂč dose-dipendenti e variano individualmente. In particolare il rischio di emorragia gastrointestinale Ăš dipendente dalla dose e dalla durata del trattamento. Per altri fattori di rischio, vedere paragrafo 4.4. I seguenti effetti indesiderati sono legati allâuso a breve termine di ibuprofene a basso dosaggio (fino a 1200 mg al giorno per dolori e febbre da lievi a moderati). Altri effetti indesiderabili possono verificarsi con trattamenti per altre indicazioni o uso prolungato. Gli effetti indesiderati associati ad ibuprofene sono elencati nella tabella di seguito secondo classificazione per sistemi e organi e frequenza. Le frequenze sono definite come molto comune (â„ 1/10), comune (â„ 1/100 e < 1/10), non comune (â„ 1/1000 e < 1/100), raro (â„ 1/10.000 e < 1/1000), molto raro (< 1/10.000) e non nota (non puĂČ essere definita sulla base dei dati disponibili). Per ogni frequenza, gli effetti indesiderati sono elencati in ordine di frequenza discendente.
Classificazione per sistemi e organi | Frequenza | Effetti indesiderati |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Molto raro | patologie ematopoieticheÂč |
Disturbi del sistema immunitario | Non comune | reazioni di ipersensibilitĂ con urticaria e pruritoÂČ |
Molto raro | gravi reazioni da ipersensibilitĂ . I sintomi possono comprendere: gonfiore di viso, lingua e laringe, edema, dispnea, tachicardia, ipotensione (anafilassi, angioedema o grave shock)ÂČ | |
Disturbi psichiatrici | Raro | confusione, allucinazioni |
Non nota | disturbi psicotici, depressione | |
Patologie del sistema nervoso | Comune | mal di testa, sonnolenza, vertigini, affaticamento, agitazione, capogiri, insonnia, irritabilitĂ |
Molto raro | meningite asettica | |
Patologie dellâocchio | Non nota | ambliopia4, visione offuscata4, visione ridotta4 |
Patologie dellâorecchio e del labirinto | Raro | Tinnito |
Patologie cardiache | Molto raro | Palpitazioni, infarto del miocardio, edema polmonare acuto |
Non nota | insufficienza cardiaca, edema | |
Patologie vascolari | Non nota | ipertensione arteriosa |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Non comune | Rinite |
Molto raro | Esacerbazione dellâasma | |
Non nota | Reazioni delle vie respiratorie come broncospasmo, asma o dispneaÂČ | |
Patologie gastrointestinali | Molto comune | Pirosi, dolore addominale, nausea, dispepsia, diarrea, flatulenza, stipsi e vomito5 |
Comune | Ulcera peptica6, perforazione o sanguinamento gastrointestinali6, melena, ematemesi, stomatite ulcerativa, colite | |
Non comune | gastrite | |
Molto raro | esofagite, pancreatite, restringimento intestinale | |
Non nota | esacerbazione di colite e malattia di Crohn7 | |
Patologie epatobiliari | Molto raro | disfunzione epatica, danno epatico, specialmente nellâuso a lungo termine, insufficienza epatica, epatite acuta e ittero8 |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Non comune | FotosensibilitĂ , eruzione cutaneaÂČ |
Molto raro | gravi forme di reazioni cutanee dei tessuti molli possono verificarsi durante le infezioni da varicella, fascite necrotizzante, dermatite esfoliativa, reazioni bollose, incluse sindrome di Steven-Johnson, eritema multiforme e necrolisi epidermica tossicaÂČ | |
Non nota | Alopecia9, reazione avversa con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome di DRESS) | |
Patologie renali e urinarie | Non comune | sviluppo di edema, specialmente in pazienti con ipertensione arteriosa o insufficienza renale, sindrome nefrotica, nefrite interstiziale che puĂČ essere associata a insufficienza renale10 |
Raro | necrosi papillare renale10 | |
Molto raro | Insufficienza renale acuta10, disuria | |
Patologie dellâapparato riproduttivo e della mammella | Non nota | disturbi mestruali |
Esami diagnostici | Raro | aumento dellâazoto ureico, delle transaminasi e della fosfatasi alcalina, diminuzione dei valori dellâemoglobina e dellâematocrito, inibizione dellâaggregazione piastrinica, diminuzione del calcio sierico, aumento dellâacido urico sierico |
Non nota | prolungamento del tempo di sanguinamento11 |
Nei bambini lâingestione di piĂč di 400 mg/kg puĂČ causare sintomi. Negli adulti lâeffetto dose-risposta Ăš meno palese. Lâemivita in caso di sovradosaggio e di 1,5-3 ore. Sintomi Sovradosaggi rilevanti sono generalmente ben tollerati purchĂ© non siano coinvolti altri prodotti medicinali. La maggior parte dei pazienti che hanno ingerito quantitativi significativi di FANS non manifesteranno piĂč di nausea, vomito, dolore epigastrico o piĂč raramente, diarrea. Sono anche possibili tinnito, cefalea, e sanguinamento gastrointestinale. In avvelenamenti piĂč gravi si osserva tossicitĂ sul sistema nervoso centrale, che si manifesta con capogiri, sonnolenza, occasionalmente eccitazione disorientamento, perdita di coscienza (nei bambini anche convulsioni miocloniche) o coma. Occasionalmente i pazienti presentano convulsioni. Nellâavvelenamento grave puĂČ comparire acidosi metabolica e il tempo di protrombina/ INR puĂČ essere prolungato, probabilmente a causa dellâinterferenza con le azioni dei fattori circolanti della coagulazione. Possono verificarsi insufficienza renale acuta e danno epatico. Negli asmatici Ăš possibile la riacutizzazione dellâasma. Inoltre sono possibili anche ipotensione, depressione respiratoria e cianosi. Trattamento Non Ăš disponibile un antidoto specifico. Il trattamento deve essere sintomatico e di supporto e include il mantenimento della pervietĂ delle vie respiratorie e il monitoraggio cardiaco e dei segni vitali fino alla stabilizzazione. Se necessario, Ăš necessario effettuare una correzione del bilancio degli elettroliti sierici. Diuresi forzata e emodialisi non sono utili, siccome ibuprofene Ăš ampiamente metabolizzato e quasi totalmente legato alle proteine. Lo svuotamento gastrico o la somministrazione orale di carbone attivo sono indicate se il paziente si presenta entro unâora dallâingestione di una grande quantitĂ . In caso di sanguinamento gastrointestinale, il carbone attivo potrebbe ostacolare lâendoscopia. Se frequenti e prolungate, le convulsioni devono essere trattate con diazepam o lorazepam e.v. Per lâasma devono essere somministrati broncodilatatori.
Gravidanza e allattamentoGravidanza Lâinibizione della sintesi di prostaglandine puĂČ influire negativamente sulla gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. I dati provenienti da studi epidemiologici evidenziano un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo lâuso di un inibitore della sintesi di prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha indotto un aumento della perdita pre- e post-impianto e mortalitĂ embrio-fetale. Inoltre, negli animali a cui erano stati somministrati inibitori della sintesi di prostaglandine durante il periodo dellâorganogenesi, Ăš stato riportato un aumento dellâincidenza di varie malformazioni, compresa quella cardiovascolare. Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, lâibuprofene non deve essere somministrato, se non in casi strettamente necessari. Qualora lâibuprofene venga utilizzato da una donna in attesa di concepimento o durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le piĂč basse possibili. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a: - -tossicitĂ cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); - -disfunzione renale, che puĂČ progredire in insufficienza renale con oligo idramnios; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: - -possibile prolungamento del tempo di sanguinamento ed effetto antiaggregante che puĂČ verificarsi anche a dosi molto basse; - -inibizione delle contrazioni uterine con conseguente ritardo o prolungamento del travaglio. Conseguentemente, lâuso di ibuprofene Ăš controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza. Allattamento Solo piccole quantitĂ di ibuprofene e dei prodotti del suo metabolismo vengono escrete nel latte materno. Ad ora non sono noti effetti dannosi nel lattante. Di conseguenza, ibuprofene puĂČ essere utilizzato durante lâallattamento per il trattamento di dolore e febbre a breve termine e alle dosi raccomandate. La sicurezza per uso prolungato non Ăš stata stabilita. FertilitĂ Vi sono evidenze che mostrano che i farmaci che inibiscono la cicloossigenasi/sintesi delle prostaglandine possono causare compromissione della fertilitĂ femminile a seguito di un effetto sullâovulazione. Questo evento Ăš perĂČ reversibile con la sospensione del trattamento.