ASPIRINA DOLORE E INFIAMMAZIONE 500MG 20CPR RIV
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8,85âŹ
- IVA esclusa: 8,05âŹ
- Produttore: BAYER SpA
- Disponibilità: disponibile
- Codice prodotto: 041962034
Ogni compressa contiene 500 mg di acido acetilsalicilico. Per lâelenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
EccipientiNucleo della compressa: Silicio biossido colloidale Sodio carbonato anidro Rivestimento: Cera di carnauba Ipromellosa Zinco stearato.
Indicazioni terapeuticheTrattamento sintomatico della febbre e/o del dolore da lieve a moderato, come mal di testa, sindrome influenzale, mal di denti, dolori muscolari.
Controindicazioni/Effetti indesideratiâą IpersensibilitĂ allâacido acetilsalicilico o ad altri salicilati, o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1, âą anamnesi di asma o reazioni di ipersensibilitĂ (ad es. orticaria, angioedema, rinite grave, shock) indotte dalla somministrazione di salicilati o sostanze con unâazione simile, in particolare farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), âą ulcera peptica in fase attiva, âą diatesi emorragica, âą insufficienza renale grave, âą insufficienza epatica grave, âą insufficienza cardiaca grave non controllata, âą concomitante somministrazione di metotrexato in dosi superiori a 20 mg alla settimana, per dosi antinfiammatorie di acido acetilsalicilico, o per dosi analgesiche o antipiretiche (vedere paragrafo 4.5), âą concomitante somministrazione di anticoagulanti orali per dosi antinfiammatorie di acido acetilsalicilico, o per dosi analgesiche o antipiretiche e nei pazienti con anamnesi di ulcere gastroduodenali (vedere paragrafo 4.5), âą dallâinizio del 6° mese di gravidanza (oltre la ventiquattresima settimana di amenorrea) (vedere paragrafo 4.6), âą bambini e ragazzi al di sotto dei 16 anni di etĂ .
PosologiaPosologia Adulti e ragazzi (dai 16 anni in poi): da 1 a 2 compresse per ciascuna dose da ripetere secondo necessitĂ dopo un minimo periodo di 4 ore. La dose massima giornaliera non deve superare le 6 compresse. Anziani (dai 65 anni): 1 compressa per ciascuna dose da ripetere secondo necessitĂ dopo un minimo periodo di 4 ore. La dose massima giornaliera non deve superare le 4 compresse. Lâacido acetilsalicilico non va assunto per piĂč di 3 giorni (in caso di febbre) o di 3 â 4 giorni (in caso di dolore) salvo diversa indicazione del medico. Popolazione pediatrica: Lâacido acetilsalicilico non deve essere usato nei bambini e nei ragazzi al di sotto dei 16 anni senza una prescrizione medica. Lâacido acetilsalicilico deve essere usato con cautela nei pazienti con funzionalitĂ epatica o renale anomala o con problemi circolatori. Modo di somministrazione Per uso orale. Le compresse vanno assunte con una adeguata quantitĂ di liquidi.
ConservazioneNon conservare a temperatura superiore ai 30° C
AvvertenzeIn caso di combinazione con altri prodotti medicinali, per evitare qualsiasi rischio di sovradosaggio, controllate che lâacido acetilsalicilico sia assente dalla composizione di questi altri medicinali. âą La sindrome di Reye, una malattia molto rara e potenzialmente mortale, Ăš stata descritta in bambini con sintomi di infezioni virali (in particolare varicella ed episodi influenzali) con o senza assunzione di acido acetilsalicilico. Di conseguenza, lâacido acetilsalicilico dovrebbe essere somministrato ai bambini in queste condizioni solo dopo parere medico e quando misure di altro genere si siano dimostrate inefficaci. In caso di vomito persistente, alterazioni dello stato di coscienza o comportamento anormale, il trattamento con acido acetilsalicilico deve essere interrotto. âą In caso di somministrazione prolungata di analgesici ad alte dosi, lâattacco di mal di testa non deve essere trattato con dosi maggiori. âą Lâimpiego regolare di analgesici, in particolare di una combinazione di analgesici, puĂČ comportare una lesione renale permanente, con rischio di insufficienza renale. âą In alcune gravi forme di deficit di G6PD, alte dosi di acido acetilsalicilico possono causare emolisi. In caso di deficit di G6PD, lâacido acetilsalicilico va somministrato sotto supervisione medica. âą Il monitoraggio del trattamento dovrebbe essere intensificato nei seguenti casi: âą nei pazienti con anamnesi di ulcera gastrica o duodenale, sanguinamento gastrointestinale, o gastrite. âą nei pazienti con insufficienza renale âą nei pazienti con insufficienza epatica âą nei pazienti con asma: il verificarsi di un attacco di asma, in alcuni pazienti, puĂČ essere collegato a una allergia ai farmaci antinfiammatori non steroidei o allâacido acetilsalicilico; in questo caso, questo medicinale Ăš controindicato (vedere paragrafo 4.3) âą nelle pazienti con metrorragia o menorragia (rischio di un aumento del volume e della durata del ciclo) âą Sanguinamento gastrointestinale o ulcere/perforazioni possono verificarsi in qualsiasi momento durante il trattamento, senza che ci sia necessariamente alcun segno premonitore o anamnesi nel paziente. Il rischio relativo aumenta nei soggetti anziani, nei soggetti con ridotto peso corporeo, e nei pazienti che ricevono anticoagulanti o inibitori dellâaggregazione piastrinica (vedere paragrafo 4.5). In caso di sanguinamento gastrointestinale, il trattamento deve essere immediatamente interrotto. âą Visto lâeffetto inibitorio dellâacido acetilsalicilico sullâaggregazione piastrinica, che si manifesta anche a dosi molto basse e persiste per diversi giorni, il paziente dovrebbe essere a conoscenza del rischio di emorragia in caso di interventi chirurgici, anche di piccola entitĂ (ad es. estrazione dentaria). âą In dosi analgesiche o antipiretiche, lâacido acetilsalicilico inibisce lâescrezione di acido urico; nelle dosi usate in reumatologia (dosi antinfiammatorie), lâacido acetilsalicilico ha un effetto uricosurico. âą Lâutilizzo di questo medicinale non Ăš raccomandato durante lâallattamento (vedere paragrafo 4.6). La somministrazione di acido acetilsalicilico non Ăš raccomandata con: âą Anticoagulanti orali con dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico ( â„500 mg per somministrazione e/o < 3 g al giorno) e in pazienti senza anamnesi di ulcere gastroâduodenali (vedere paragrafo 4.5) âą Altri antiinfiammatori non steroidei (FANS) con dosi antiinfiammatorie di acido acetilsalicilico (â„ 1 g per somministrazione e/o â„ 3 g al giorno) o con dosi di acido acetilsalicilico analgesiche o antipiretiche (â„ 500 mg per somministrazione e/o < 3 g al giorno) (vedere paragrafo 4.5). âą Eparine a basso peso molecolare (e molecole correlate) ed eparine non frazionate con dosi terapeutiche o in pazienti anziani (> 65 anni) indipendentemente dalla dose di eparina, e per dosi antiinfiammatorie di acido acetilsalicilico (â„ 1g per somministrazione e/o â„ 3 g al giorno) o con dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico (â„500 mg per somministrazione e/o < 3 g al giorno) (vedere paragrafo 4.5). âą Clopidogrel (al di lĂ delle indicazioni approvate per questa associazione nei pazienti con malattia coronarica acuta) (vedere paragrafo 4.5) âą Ticlopidina (vedere paragrafo 4.5) âą Uricosurici (vedere paragrafo 4.5) âą Glucocorticoidi (ad eccezione della terapia sostitutiva con idrocortisone) per dosi di acido acetilsalicilico antiinfiammatorie (â„ 1 g per somministrazione e/o â„ 3 g al giorno) (vedere paragrafo 4.5) âą Pemetrexed in pazienti con funzionalitĂ renale ridotta in modo da lieve a moderato ( clearance della creatinina fra 45 ml/min e 80 ml /min) (vedere paragrafo 4.5) âą Anagrelide: aumentato rischio di emorragia e diminuzione dellâeffetto antitrombotico (vedere paragrafo 4.5)
InterazioniNel testo seguente, si applicano le seguenti definizioni: â dosi antiinfiammatorie di acido acetilsalicilico sono definite come "â„ 1g per somministrazione e/o â„ 3g al giorno". â Dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico sono definite come "â„500 mg per somministrazione e/o < 3 g al giorno" Diverse sostanze danno luogo ad interazioni, per le loro proprietĂ di inibitori dellâaggregazione piastrinica: abciximab, acido acetilsalicilico, cilostazolo, clopidogrel, epoprostenolo, eptifibatide, iloprost, iloprost trometamolo, prasugrel, ticlopidina, tirofiban, ticagrelor. Il rischio di sanguinamento aumenta con lâutilizzo di piĂč inibitori dellâaggregazione piastrinica cosĂŹ come con un loro utilizzo in combinazione con eparina o molecole correlate, anticoagulanti orali o altri trombolitici, e deve essere valutato tramite costante monitoraggio clinico. Combinazioni controindicate (vedere paragrafo 4.3): âą Metotrexato in dosi superiori a 20 mg alla settimana, con dosi antinfiammatorie di acido acetilsalicilico, o con dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico: aumento della tossicitĂ del metotrexato, in particolare della tossicitĂ ematologica (dovuta alla ridotta eliminazione renale di metotrexato causata dallâacido acetilsalicilico). âą Anticoagulanti orali con dosi antinfiammatorie di acido acetilsalicilico, o con dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico e nei pazienti con anamnesi di ulcere gastroduodenali: aumento del rischio di emorragia. Combinazioni non raccomandate: âą Anticoagulanti orali con dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico e nei pazienti senza anamnesi di ulcere gastroduodenali: aumento del rischio di emorragia. âą Altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) con dosi antinfiammatorie di acido acetilsalicilico, o con dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico: aumento del rischio di ulcere gastrointestinali ed emorragia. âą Eparine a basso peso molecolare (e molecole correlate) e eparine non frazionate a dosi curative, o in pazienti anziani (â„65 anni) indipendentemente dalla dose di eparina, e per dosi antinfiammatorie di acido acetilsalicilico o dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico: aumento del rischio di emorragia (inibizione dellâaggregazione piastrinica e aggressione della mucosa gastroduodenale da parte dellâacido acetilsalicilico). Andrebbe usato un altro farmaco antinfiammatorio, o un altro analgesico o antipiretico. âą Clopidogrel (al di fuori dellâindicazione approvata per questa combinazione in pazienti con sindrome coronarica acuta): aumento del rischio di emorragia. Se la somministrazione concomitante non puĂČ essere evitata, si raccomanda di effettuare un monitoraggio clinico. âą Ticlopidina: aumento del rischio di emorragia. Se la somministrazione concomitante non puĂČ essere evitata, si raccomanda di effettuare un monitoraggio clinico. âą Uricosurici (benzbromarone, probenecid): riduzione dellâeffetto uricosurico dovuta alla competizione per lâeliminazione di acido urico nei tubuli renali. âą Glucocorticoidi (esclusa la terapia sostitutiva con idrocortisone) per dosi antinfiammatorie di acido acetilsalicilico: aumento del rischio di emorragia. âą Pemetrexed nei pazienti con riduzione della funzionalitĂ renale da lieve a moderata (clearance della creatinina tra 45 ml/min e 80 ml/min); aumento del rischio di tossicitĂ da pemetrexed (dovuto alla diminuita eliminazione renale di pemetrexed causata dallâacido acetilsalicilico) con dosi antinfiammatorie di acido acetilsalicilico. âą Anagrelide: aumento del rischio di emorragia e diminuzione dellâeffetto antitrombotico. Se la somministrazione concomitante non puĂČ essere evitata, si raccomanda di effettuare un monitoraggio clinico. Combinazioni che necessitano di precauzioni di impiego: âą Diuretici, inibitori dellâenzima di conversione dellâangiotensina (ACE) e antagonisti del recettore dellâangiotensina II, con dosi antinfiammatorie di acido acetilsalicilico o con dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico: Nei pazienti disidratati puĂČ verificarsi unâinsufficienza renale acuta causata dalla riduzione della velocitĂ di filtrazione glomerulare dovuta alla diminuita sintesi di prostaglandine renali. Inoltre, puĂČ esserci una riduzione dellâeffetto antipertensivo. Assicurarsi che il paziente sia idratato e che la funzionalitĂ renale venga monitorata allâinizio del trattamento. âą Metotrexato in dosi †20 mg alla settimana, con dosi antinfiammatorie di acido acetilsalicilico, o con dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico: aumento della tossicitĂ del metotrexato, in particolare della tossicitĂ ematologica (dovuta alla ridotta eliminazione renale di metotrexato causata dallâacido acetilsalicilico). Lâemocromo dovrebbe essere monitorato ogni settimana durante le prime settimane di somministrazione concomitante. I pazienti con riduzione della funzionalitĂ renale (anche lieve) e i pazienti anziani dovrebbero essere sottoposti a stretto monitoraggio. âą Clopidogrel (nellâindicazione approvata per questa combinazione in pazienti con sindrome coronarica acuta): aumento del rischio di emorragia. Si raccomanda di effettuare un monitoraggio clinico. âą Trattamenti topici gastrointestinali, antiacidi e carbone attivo: aumento dellâescrezione renale di acido acetilsalicilico dovuta allâalcalinizzazione delle urine. Si raccomanda di somministrare antiacidi e trattamenti topici gastrointestinali ad almeno due ore di distanza dallâassunzione di acido acetilsalicilico. âą Pemetrexed nei pazienti con normale funzionalitĂ renale: aumento del rischio di tossicitĂ da pemetrexed (dovuto alla diminuzione della eliminazione renale di pemetrexed causata dallâacido acetilsalicilico) con dosi antinfiammatorie di acido acetilsalicilico. La funzionalitĂ renale andrebbe monitorata. Combinazioni che devono essere tenute in considerazione: âą Glucocorticoidi (esclusa la terapia sostitutiva con idrocortisone) per dosi analgesiche e antipiretiche di acido acetilsalicilico: aumento del rischio di emorragia. âą Deferasirox: con dosi antinfiammatorie di acido acetilsalicilico, o con dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico: aumento del rischio di ulcere gastrointestinali ed emorragia. âą Eparine a basso peso molecolare (e molecole correlate) ed eparine non frazionate in dosi preventive nei pazienti sotto i 65 anni di etĂ : influenzando lâemostasi a vari livelli, la somministrazione concomitante aumenta il rischio di emorragia. Pertanto, nei pazienti sotto i 65 anni di etĂ , la concomitante somministrazione di eparine (o molecole correlate) in dosi preventive, e di acido acetilsalicilico in qualsiasi dose, dovrebbe essere presa in considerazione abbinandola ad un monitoraggio clinico e di laboratorio in base alla necessitĂ . âą Trombolitici: aumento del rischio di emorragia. âą Inibitori Selettivi del Reuptake della Serotonina (citalopram, escitalopram, fluoxetina, fluvoxamina, paroxetina, sertralina): aumento del rischio di emorragia.
Effetti indesideratiFrequenze: non note (non possono essere valutate dai dati disponibili) Patologie del sangue e del sistema linfatico Sanguinamento e tendenza alle emorragie (epistassi, sanguinamento delle gengive, porpora, ecc.) con aumento del tempo di sanguinamento. Il rischio di sanguinamento puĂČ persistere per 4â8 giorni dopo lâinterruzione dellâassunzione di acido acetilsalicilico. PuĂČ causare un aumento del rischio di emorragia in caso di interventi chirurgici. Possono verificarsi anche emorragie intracraniche e gastrointestinali. Disturbi del sistema immunitario Reazioni di ipersensibilitĂ , reazioni anafilattiche, asma, angioedema Patologie del sistema nervoso Cefalea, capogiro, sensazione di perdita dellâudito, tinnito, che indicano di solito un sovradosaggio. Emorragia intracranica Patologie gastrointestinali Dolore addominale Emorragia gastrointestinale occulta o conclamata (ematemesi, melena, ecc.) con conseguente anemia da carenza di ferro. Il rischio di sanguinamento Ăš correlato alla dose. Ulcere e perforazioni gastriche Patologie epatobiliari Innalzamento degli enzimi epatici di solito reversibile con lâinterruzione del trattamento, danno epatico, principalmente di natura epatocellulare Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Orticaria, eruzioni cutanee Disturbi generali Sindrome di Reye ( vedere paragrafo 4.4) Segnalazione degli effetti indesiderati Ă importante segnalare gli effetti indesiderati del medicinale dopo lâautorizzazione. Questo consente di continuare il monitoraggio del rapporto rischio beneficio del medicinale. Agli operatori sanitari Ăš richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il Sito web: www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
SovradosaggioIl sovradosaggio puĂČ essere dannoso nei soggetti anziani e in particolare nei bambini piccoli (sovradosaggio terapeutico o, piĂč di frequente, intossicazione accidentale) nei quali puĂČ essere fatale. Sintomi Intossicazione moderata: Sintomi quali ronzio nelle orecchie, sensazione di perdita dellâudito, cefalea e capogiro sono indicativi di un sovradosaggio e possono essere tenuti sotto controllo tramite riduzione del dosaggio. Intossicazione grave: I sintomi includono: Febbre, iperventilazione, chetosi, alcalosi respiratoria, acidosi metabolica, coma, collasso cardiocircolatorio, insufficienza respiratoria, grave ipoglicemia. Nei bambini, il sovradosaggio puĂČ essere fatale a partire da una dose di 100 mg/kg in singola assunzione. Gestione dellâemergenza âą Trasferimento immediato in una unitĂ ospedaliera specializzata âą Lavaggio gastrointestinale e somministrazione di carbone attivo âą Controllo dellâequilibrio acidoâbase âą Alcalinizzazione dellâurina con monitoraggio del pH urinario âą Emodialisi in caso di intossicazione grave âą Trattamento sintomatico
Gravidanza e allattamentoGravidanza Lâinibizione della sintesi delle prostaglandine puĂČ avere effetti avversi sul corso della gravidanza e/o lo sviluppo embrioâfetale. I dati tratti dagli studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio di aborto spontaneo, malformazioni cardiache e gastroschisi in seguito allâuso di inibitori della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardio vascolari Ăš aumentato da non meno dellâ1% a circa 1.5%. Il rischio sembra aumentare con la dose e la durata del trattamento. Negli animali, Ăš stato dimostrato che la somministrazione di un inibitore della sintesi delle prostaglandine provoca un aumento della perdita pre e post impianto e della mortalitĂ embrioâfetale. Inoltre, unâaumentata incidenza di varie malformazioni, incluse quelle cardiovascolari, Ăš stata segnalata in animali ai quali era stato somministrato un inibitore della sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico della gestazione. A meno che non sia assolutamente indispensabile, lâacido acetilsalicilico non deve essere somministrato durante le prime 24 settimane di amenorrea. Se lâacido acetilsalicilico viene somministrato in donne che desiderano una gravidanza o sono in gravidanza durante le prime 24 settimane di amenorrea, la dose deve essere la piĂč bassa possibile e la durata del trattamento il piĂč breve possibile. Oltre la 24° settimana di amenorrea, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a: âą tossicitĂ cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); âą disfunzione renale, che puĂČ evolversi in insufficienza renale con oligoidroamniosi; Nella fase finale della gravidanza, la madre e il neonato possono andare incontro a: âą Prolungamento del tempo di emorragia, dovuto allâinibizione della aggregazione piastrinica che puĂČ manifestarsi anche a dosi molto basse di acido acetilsalicilico; âą inibizione delle contrazioni uterine che determina il ritardo o il protrarsi del travaglio. Pertanto lâacido acetilsalicilico Ăš controindicato superato il 5° mese di gravidanza (oltre 24 settimane di amenorrea) (vedere paragrafo 4.3). Allattamento Lâacido acetilsalicilico passa nel latte materno: pertanto lâuso di acido acetilsalicilico non Ăš raccomandato durante lâallattamento (vedere paragrafo 4.4) FertilitĂ Ci sono alcune evidenze che i farmaci che inibiscono la cicloossigenasi/ sintesi delle prostaglandine possono causare alterazione della fertilitĂ femminile a causa di un effetto sulla ovulazione. Questo effetto Ăš reversibile alla sospensione del trattamento.