ACIDO ACETILSALICILICO+VITAMINA C 400+240MG 20CPR EFFERV
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6,70âŹ
- IVA esclusa: 6,09âŹ
- Produttore: ZENTIVA ITALIA Srl
- Disponibilità: Out Of Stock
- Codice prodotto: 034594022
Ogni compressa effervescente contiene: Principi attivi: acido acetilsalicilico 400 mg acido ascorbico 240 mg Eccipienti con effetti noti: sodio. Per lâelenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
EccipientiSodio bicarbonato, Acido citrico, Sodio carbonato.
Indicazioni terapeuticheTrattamento sintomatico di stati febbrili e dolorosi (forme influenzali, malattie da raffreddamento, mal di testa, mal di denti, dolori reumatici e muscolari, dolori mestruali, nevralgie).
Controindicazioni/Effetti indesideratiIpersensibilitĂ ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti. IpersensibilitĂ ai salicilati o ad altri anti-infiammatori non steroidei. Ulcera gastro-duodenale in fase attiva ed altre gastropatie. Diatesi emorragiche (in particolare emofilia, ipoprotrombinemia e deficit di vitamina K). Insufficienza renale o epatica grave. Pazienti affetti da asma bronchiale, particolarmente se associata a poliposi nasale ed angioedema. Dose > 100 mg/die durante il terzo trimestre di gravidanza(cfr. 4.6). Lâuso di questo medicinale Ăš controindicato nei bambini e nei ragazzi di etĂ inferiore a sedici anni.
PosologiaAdulti, anziani e ragazzi di etĂ superiore a 16 anni Le dosi consigliate sono le seguenti: - Come antipiretico e analgesico per dolori di lieve o moderata entitĂ : 1 compressa ogni 4-6 ore, secondo necessitĂ . - Dolori reumatici e muscolari, nevralgie: 1-2 compresse, due-tre volte al giorno. Si raccomanda di sciogliere le compresse in un bicchiere dâacqua. Non superare le dosi consigliate senza il parere del medico; in particolare i pazienti anziani dovrebbero attenersi ai dosaggi minimi sopraindicati. Lâassunzione del prodotto deve avvenire a stomaco pieno, particolarmente quando sia necessario somministrarlo ad alte dosi o per periodi prolungati.
ConservazioneNon conservare al di sopra di 25°C. Conservare il tubetto ben chiuso e in luogo asciutto.
AvvertenzeDopo tre giorni di impiego alla dose massima o dopo 5-7 giorni di impiego senza risultati apprezzabili, consultare il medico. Un eventuale impiego di alte dosi e/o per lungo tempo va comunque effettuato solo dopo aver consultato il medico e sotto il diretto controllo di questâultimo. I soggetti di etĂ superiore ai 70 anni, soprattutto in presenza di terapie concomitanti, devono usare questo medicinale solo dopo aver consultato un medico. Cautela Ăš anche necessaria nei seguenti casi: - soggetti anziani con funzionalitĂ renale ridotta o diminuiti livelli di albumina plasmatica, per il rischio di maggiore tossicitĂ ; - soggetti affetti da deficit G6PD (Glucosio-6-fosfato deidrogenasi), per la possibile insorgenza di emolisi; - soggetti in contemporaneo trattamento con anticoagulanti, per aumento del rischio di emorragie (cfr. 4.5) - soggetti in trattamento concomitante con corticosteroidi, per aumento del rischio di emorragia gastro-intestinale (cfr. 4.5). Lâacido ascorbico (vitamina C) deve essere usato con cautela da soggetti che soffrono, o abbiano sofferto in passato, di nefrolitiasi (calcolosi renale) e da quelli affetti da deficit di G6PD (Glucosio-6-fosfato deidrogenasi), emocromatosi, talassemia o anemia sideroblastica. LâattivitĂ di sostanze quali lo spironolattone, la furosemide e i preparati antigottosi viene diminuita dallâacido acetilsalicilico. Evitare, pertanto, lâuso contemporaneo di questâultimo con i farmaci suddetti, salvo diverso parere del medico (cfr. 4.5). Impiego pre-operatorio, in quanto puĂČ ostacolare lâemostasi intra-operatoria. Se durante il trattamento compaiono vomito prolungato e profonda sonnolenza, interrompere la somministrazione. Questa specialitĂ medicinale non deve essere utilizzata nei bambini e nei ragazzi di etĂ inferiore a sedici anni. Nei ragazzi al di sopra dei 16 anni in caso di affezioni virali, quali influenza o varicella, consultare il medico prima di somministrare il prodotto Questo medicinale contiene 19,5 mmol (o 448,5 mg) di sodio per compressa. Da tenere in considerazione in persone con ridotta funzionalitĂ renale o che seguono una dieta a basso contenuto di sodio. Tenere fuori dalla portata dei bambini.
InterazioniLa somministrazione di acido acetilsalicilico, particolarmente in caso di terapia protratta, puĂČ potenziare lâattivitĂ dei farmaci anticoagulanti (ad esempio derivati cumarinici, eparina), gli effetti indesiderati del metotrexate, il rischio di emorragia gastro-intestinale in caso di contemporaneo trattamento con corticosteroidi, gli effetti e le manifestazioni secondarie di tutti i FANS, lâeffetto di ipoglicemizzanti orali (sulfaniluree). Lâacido acetilsalicilico, al contrario, riduce lâattivitĂ di sostanze quali lo spironolattone, la furosemide e preparati antigottosi. Lâacido ascorbico puĂČ interferire, ad alte dosi, sui risultati di alcuni test diagnostici, in particolare la ricerca di glucosio nelle urine con mezzi non specifici. Ă perciĂČ consigliabile sospendere lâassunzione di vitamina C alcuni giorni prima di procedere a tale esame.
Effetti indesiderati- Disturbi a livello gastrico (pirosi, epigastralgia), stipsi, nausea. In casi sporadici ed in pazienti predisposti possono verificarsi episodi emorragici e ulcere. - Reazioni allergiche, quali eruzioni cutanee, edema laringeo, broncospasmo. In pazienti sensibili si puĂČ manifestare un attacco acuto di asma. Il quadro clinico, nei pazienti sensibili ad acido acetilsalicilico, puĂČ presentare asma, polipi nasali, rinorrea, angioedema. - Tinnito e diminuzione dellâudito possono manifestarsi ad alte dosi. Il trattamento deve essere sospeso temporaneamente oppure deve essere ridotto il dosaggio. - In pazienti con ridotta funzionalitĂ renale, lâacido acetilsalicilico puĂČ diminuire il flusso ematico renale e indurre scompenso renale acuto. - In casi estremamente rari, Ăš possibile lâinsorgenza di una trombocitopenia. A dosaggi piĂč alti di quelli consigliati, lâacido ascorbico puĂČ dare mal di testa e disturbi gastro-intestinali, costituiti principalmente da fenomeni di tipo lassativo. In tali casi Ăš opportuno interrompere il trattamento.
SovradosaggioIn caso di sospetto sovradosaggio, tenere il paziente sotto osservazione per 24 ore, in quanto i sintomi e livelli ematici elevati di salicilati possono comparire dopo parecchie ore. In caso di sovradosaggio acuto provvedere allo svuotamento dello stomaco mediante emetici oppure aspirazione e lavanda gastrica.Per intossicazioni piĂč lievi far bere abbondanti quantitĂ di liquidi. In caso di intossicazione grave (concentrazioni plasmatiche di salicilati superiori a 500 mcg/ml nellâadulto ed a 300 mcg/ml nel bambino) praticare diuresi alcalina forzata e continuata fino a raggiungere una concentrazione plasmatica di salicilati inferiore ai 350 mcg/ml nellâadulto. A questo punto la somministrazione endovenosa puĂČ venire sospesa ed il paziente invitato ad assumere liquidi per via orale. Gli elettroliti plasmatici, in particolare il potassio e lâequilibrio acido/base devono essere regolarmente controllati. Lâacidemia deve essere corretta mediante infusione di sodio bicarbonato prima di iniziare la diuresi forzata. In presenza di insufficienza cardiaca o renale oppure di intossicazione molto grave possono rendersi necessarie emodialisi o dialisi endoperitoneale. Reazioni allergiche acute conseguenti ad assunzione di acido acetilsalicilico possono essere trattate, se necessario, con somministrazioni di adrenalina, corticosteroidi e di un antiistaminico.
Gravidanza e allattamentoGravidanza - Basse dosi (fino a 100 mg/die) Gli studi clinici indicano che le dosi fino a 100 mg/die possono essere considerate sicure limitatamente ad un impiego in ambito ostetrico, che richiede un monitoraggio specialistico. - Dosi di 100-500 mg/die Ci sono insufficienti dati clinici relativi allâuso di dosi superiori a 100 mg/die fino a 500 mg/die. Quindi, le raccomandazioni di seguito riportate per le dosi di 500 mg/die ed oltre si applicano anche a questo range di dosaggio. - Dosi di 500 mg/die e oltre Lâinibizione della sintesi di prostaglandine puĂČ interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo lâuso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine, nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache era aumentato da meno dellâ1% fino a circa lâ1,5%. Ă stato stimato che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalitĂ embrione-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, Ăš stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, lâacido acetilsalicilico non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari. Se lâacido acetilsalicilico Ăš usato da una donna in attesa di concepimento, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le piĂč basse possibili. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a: - tossicitĂ cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); - disfunzione renale, che puĂČ progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: - possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ad effetto antiaggregante che puĂČ occorre anche a dosi molto basse;- inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Conseguentemente, lâacido acetilsalicilico alle dosi > 100 mg/die Ăš controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza. Allattamento Durante lâallattamento, dopo una singola dose la quantitĂ assunta dal lattante Ăš trascurabile, mentre deve essere evitata lâassunzione di dosi elevate da parte della madre.